La riscoperta del presepe dal gesso alle resine. E la spiritualità?

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Domenica 3 dicembre inizia l’Avvento. Per la Chiesa Cattolica è il tempo liturgico che celebra l’attesa di Dio e dell’uomo, della Chiesa e dell’umanità, delle creature e della creazione tutta. Durante l’Avvento fra le altre cose siamo inviatati a decorare le nostre case in vista del Natale e a preparare il presepe. Una tradizione questa che trova in Lucchesia un forte radicamento anche per effetto di quell’insieme di capacità e di saperi che hanno portato a diventare punto di riferimento nell’arte delle figurine di gesso, di cartapesta o, più recentemente, di resina.

In effetti la Lucchesia è diventata riferimento nazionale e poi internazionale di quella «terza fase» dell’evoluzione del presepe. Se nelle prime due fasi, quella «Ecclesiastica» e quella «Aristocratica» i presepi venivano allestiti soltanto nelle chiese o nelle case signorili, con affreschi e sculture di pregio, con la terza fase, definita «Democratica» o «Popolare», il presepe è arrivato nelle case di tutti i ceti sociali, anche se con il tempo ha perso qualità artistica, spesso anche spirituale.

A seguito della decadenza inevitabilmente connessa a questa perdita di qualità si è assistito alla nascita di Associazioni di «Amici del presepe» che hanno dato vita anche a una Federazione internazionale nata a Barcellona nel 1952. In questo ambito si deve ricordare che l’Italia ha costituito una propria Associazione nazionale nel 1953. Esattamente 70 anni fa.

A Lucca si è avuto il primo socio della Associazione Italiana Amici del Presepio nel 1955: fu il compianto Giuliano Barsotti, indimenticabile autore degli artistici presepi allestiti nella basilica di San Paolino, ma anche animatore di molte iniziative di promozione del presepe: corsi, incontri, concorsi, mostre. Giuliano Barsotti fu il primo presepista entrato nell’Associazione nazionale non soltanto della provincia di Lucca ma dell’intera regione Toscana.

Fino alla metà degli anni settanta del secolo scorso il principale appuntamento presepistico provinciale era rappresentato dal concorso bandito ogni anno dall’Enal (Ente nazionale assistenza lavoratori) che nel 1945 aveva preso il posto dell’Opera nazionale dopolavoro. Nel dicembre 1976 ci fu il passaggio del testimone che venne preso dalla redazione lucchese del quotidiano Avvenire, portando avanti il concorso provinciale per alcuni anni, fino alla chiusura della stessa redazione nell’estate 1980.

Una terza fase della promozione del presepe in provincia di Lucca iniziò nel 1980 in stretta collaborazione con i padri del Convento di San Francesco, in occasione dell’ottavo centenario della nascita di San Francesco.

Dieci anni dopo un altro cambiamento, con la nascita di una nuova associazione denominata Amici del Presepe di Lucca, che aveva sede in piazza San Pierino, presso la Parrocchia di San Paolino, nel centro storico di Lucca. Associazione che prosegue ancora oggi nelle attività di promozione attraverso corsi, mostre e concorsi.

Fra le prime proposte, fin dal 1990 ci fu la mostra dei presepi trasportabili, seguendo una tradizione appresa dagli amici presepisti di San Sebastian, capoluogo della provincia di Gipuzkoa in Spagna. La mostra concorso venne allestita per diversi anni nella chiesa di San Benedetto in Gottella, in piazza Bernardini, grazie alla collaborazione con la «Confraternita dei Legnaioli».

Intanto nel 1993 – esattamente trenta anni fa – venne riscoperta a Lucca un’altra tradizione: quella dei presepi di carta. Fu proprio l’amico Giuseppe Barsotti a disegnare quattro tavole in formato A5 da ritagliare e con cui allestire un’economica scena della Natività. Da allora ne sono state stampate su cartoncino circa 28.500 copie in tipografia su impulso dell’Associazione mentre migliaia di copie sono state scaricate direttamente dai vari siti internet allestiti tempo per tempo. Chi è interessato può scaricare gratuitamente il presepe di carta da: www.donbaroni.it

Con l’arrivo del terzo millennio la promozione del presepe a Lucca ha seguito due strade anche per impulso dell’allora Assessorato alla Tradizioni e all’Identità del Comune di Lucca. Da una parte la mostra concorso dei presepi trasportabili, curata dal Gruppo Corale il Baluardo e ospitata nella chiesa di Santa Maria Corteorlandini. Chiesa che deve il nome alla presenza della corte della famiglia longobarda dei Rolandinghi e che rappresenta uno degli esempi migliori del barocco lucchese, dall’8 dicembre all’Epifania viene esposto il presepe vestito, raro esemplare di presepe storico della fine del seicento che si distingue per i tessuti di manifattura lucchese. La provenienza napoletana di alcune statue, in particolare quelle che riguardano il popolo, ci ricorda la grande diffusione che, in epoca barocca, ebbe il presepe partenopeo che tende a mescolare sacro e profano, rappresentando la quotidianità che animava piazzette, vie e vicoli. I manichini del presepe di Santa Maria Nera hanno testa ed arti di legno, ma con un’anima in filo di ferro rivestita di stoppa che permette alle statue di avere pose più plastiche. Oltre alla storicità a renderlo straordinario è anche l’originalità delle grandi statue dalle articolazioni in legno snodabile e la bellezza dei mantelli dei re magi, in particolare quello verde di velluto risalente ai primi del ’600, che mette in evidenza l’antica maestria tutta lucchese della fabbricazione di tessuti.

Sul fronte dei concorsi invece si prosegue nei vari ambiti comunali generalmente articolando il bando su più categorie. Per esempio quelle denominate: 1) Singoli e famiglie; 2) Bambini fino a 12 anni; 3) Chiese e comunità religiose; 4) Scuole e istituti d’istruzione; 5) Associazioni, gruppi, circoli; 6) Ospedali e case di riposo; 7) Negozi e vetrine; 8) Natività d’ispirazione moderna; 9) Natività in paesaggi lucchesi; 10) Natività d’antiquariato. Concorsi sono stati promossi anche da alcuni Cral, come quello dell’Azienda USL che ha coinvolto nel tempo i presepi allestiti nei vari reparti degli ospedali o nelle case di riposo.

Anche quest’anno l’Associazione Lucchese «Amici del Presepe», che oggi hasede in Lucca via Passaglia 41/A, presso Associazione «Don Franco Baroni» ODV, bandisce e organizza un concorso a premi denominato «PRESEPE NATALE 2023» per tutti i residenti nel territorio provinciale di Lucca. La partecipazione al concorso è aperta a tutti gli appassionati di presepistica ed è gratuita. Tale concorso cade in questo anno con tre ricorrenze importanti. Anzitutto gli 800 anni dal presepe realizzato da san Francesco a Greccio, nella notte di Natale del 1223. Poi il settantesimo anniversario dell’Associazione Italiana Amici del Presepio di cui hanno fatto parte molti presepisti lucchesi. Infine il trentesimo anniversario del presepe di carta disegnato, per il Natale 1993, dal compianto Giuliano Barsotti. Anche quest’anno per meglio valutare le singole opere il concorso è articolato in tredici categorie: 1) Singoli e famiglie; 2) Bambini fino a 12 anni; 3) Chiese e comunità religiose; 4) Scuole e istituti d’istruzione; 5) Associazioni, gruppi, circoli; 6) Ospedali e case di riposo; 7) Negozi e vetrine; 8) Natività d’ispirazione moderna; 9) Natività in paesaggi lucchesi; 10) Natività d’antiquariato; 11) Presepi di carta alla maniera di Giuliano Barsotti; 12) Fotografie, disegni e fotomontaggi; 13) Video e animazioni relative alla scena della Natività. Per iscrivere un presepe al concorso deve essere riempito un semplice modulo da inviare entro il 25 dicembre 2023 esclusivamente per e-mail all’indirizzo [email protected]

Non sono previste visite da parte di una Commissione Giudicatrice. La stessa Commissione Giudicatrice valuterà i presepi iscritti e pervenuti attraverso l’invio per e-mail di fotografie, video, eventuali relazioni e della scheda di iscrizione. La composizione della stessa Commissione Giudicatrice, nominata dall’Associazione Lucchese «Amici del Presepe» sarà resa nota soltanto al momento della premiazione. Ogni categoria concorrerà a un primo premio e tutte le categorie concorreranno all’assegnazione di tre premi assoluti. Tutti i premi verranno assegnati a insindacabile giudizio della Commissione Giudicatrice/Giuria. La data e il luogo della premiazione saranno comunicati con lettera-invito che sarà inviata a tutti i partecipanti attraverso e-mail. L’organizzazione conserverà le immagini e/o i video digitali dei presepi in concorso. Le immagini resteranno nella disponibilità dell’Associazione Lucchese «Amici del Presepe» che potrà utilizzarle anche per future iniziative e pubblicazioni, in particolare per realizzare un album dei presepi partecipanti e per un’eventuale mostra. I video con adeguata definizione dovranno essere caricati sulla piattaforma www.youtube.com con visibilità “non in elenco”, dunque con la possibilità di essere guardati soltanto da chi ha ricevuto il link dello stesso video, ovviamente indicando il link nella scheda di iscrizione.

La parte tecnica e artistica del presepe negli ultimi 20-30 anni ha fatto passi da gigante, superando le vecchie tipologie di allestimento in gesso, sughero o carta a favore di materiali quali il polistirene e le resine, con impianti tecnologici che consentono effetti sempre più realistici (andate a vedere cosa produce e dunque cosa vende la ditta Frisa Presepi di Recanati (https://www.frisapresepi.it/). Ci sono anche corsi on line, anche YouTube, gruppi di presepisti su Facebook e su altri social network.

D’altra parte anche la dimensione spirituale e sociale del presepe ha segnato una ripresa. Del resto la nascita di un bambino è sempre un avvenimento bello per ogni famiglia. È atteso come un bene prezioso, come il frutto dell’amore. È la vita che si rinnova sulla morte e che dà all’uomo la forza di affrontare il dolore e la sofferenza, dunque di vivere. Nel guardare il presepe non dobbiamo lasciarci affascinare dall’atmosfera magica o dai ricordi che producono brividi di nostalgia. Il Natale è ciò che riguarda la nascita. Tutto il resto è secondario. La natività di Betlemme segna una svolta nella storia. Da allora si contano gli anni, dividendo il prima dal dopo. Principale protagonista di questa vicenda storica è una giovane donna che non conosce uomo ma che attende un figlio. Vive il travaglio e il parto in circostanze non proprio normali. Lontana dalla casa, durante un viaggio a Betlemme, in mezzo alle violenze delle soldataglie del re Erode e ai pastori che sono persone incolte, rozze e inaffidabili, tanto che sono ai margini della società dell’epoca. Gesù, il neonato di Betlemme, si manifesta subito ai più umili, agli emarginati, ai sofferenti. Anche i presepisti vivono l’importanza di certi avvenimenti nella nostra vita. Cercano di comprendere l’annuncio che agita il cuore: «Gloria a Dio e pace agli uomini». Già la pace di cui c’è veramente tanto bisogno oggi. Non dimentichiamo che lo scorso 7 ottobre gruppi armati palestinesi hanno attaccato Israele provocando oltre 1.300 morti dando nuovo vigore all’incendio, mai domato, del conflitto israelo-palestinese. La situazione è drammatica, la più grave che si sia mai vista dagli anni settanta. Lo stesso cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme, nella lettera del 24 ottobre indirizzata alla comunità del patriarcato ha scritto: «Stiamo attraversando uno dei periodi più difficili e dolorosi della nostra storia recente. Da ormai più di due settimane siamo stati inondati da immagini di orrore, che hanno risvegliato traumi antichi, aperto nuove ferite, e fatto esplodere dentro tutti noi dolore, frustrazione e rabbia. Molto sembra parlare di morte e di odio senza fine. Tanti “perché” si accavallano nella nostra mente, facendo aumentare così il nostro senso di smarrimento». Il Patriarca ha ricordato, altresì, che in questo tempo estremamente doloroso, è necessario rivolgere lo sguardo verso l’Alto per leggere quanto la Terra Santa sta vivendo. In questo momento della storia, abbiamo bisogno di una sua parola di incoraggiamento che ci accompagni, ci consoli e ci incoraggi.

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1 commento

  1. Complimenti !!! bell’articolo ricco di informazioni e di spunti. Mi piacciono le considerazioni finali espresse con delicatezza non comune.

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