Ciao Nazareno,

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la mia piccola rubrica di Storia questa volta è dedicata a te.

Sei stato un validissimo collaboratore di questa testata. E di molte altre.

E ancora un bravissimo giornalista, un disegnatore elegante ed efficace… oggi si dice “graphic novelist”, uno che raccontava storie scrivendole e disegnandole, un documentarista capace di comunicare con una straordinaria efficacia, e non ultimo un poliziotto.

Oltre questo, eri un mio carissimo amico.

Una grande persona. Con la quale ho condiviso un bel percorso di vita.

Interesse comune la storia, in tutte le sue sfaccettature. Che ci “raccontavamo addosso” continuamente. Storie italiane, della Valle, leggende, spunti, tracce, documenti condivisi, un legame simbiotico; rimarrà nel nostro tempo il docufilm “La Battaglia di Natale. Sommocolonia, Linea Gotica, 1944”, che abbiamo girato nelle zone vere della guerra, in Lama, sopra il Ciocco. E ci siamo anche divertiti!

E gli altri docufilm che hai realizzato come regista, sceneggiatore, produttore.

Tra questi “La provincia di Lucca e la Grande Guerra”, per il Centenario. E poi “Garfagnana cronache di una terra d’incontro”, e ancora “Giovannino Guareschi e Vittorio Vialli Internati Militari Italiani”, un tema che ti prendeva. Ne parlavamo spesso.

Così come la bellissima mostra sulla Grande Guerra e la Stampa ritrovata, alla Fondazione Ricci; inutile dire che fu una straordinaria ed emozionante giornata, un grande successo. Alla inaugurazione della quale, ironia della sorte, per motivi di servizio non potesti neanche essere presente!

E tante altre; spaziavi in maniera globale su tantissime tematiche, con una grande passione per la ricerca e il racconto; temi politici anche difficili e… impegnati, come l’assassinio del sindacalista Guido Rossa da parte delle B.R., o la storia di Giovanni Guareschi e la sua prigionia come Internato dai tedeschi. Una storia che ti prendeva tanto era quella dell’Ultimo Questore di Fiume, il dott. Palatucci, che hai ricordato più volte.

Poi ancora Ligabue, Pasolini e tanti altri.

La tua penna disegnava scrivendo. E il tuo pennello raccontava disegnando.

Una sintesi precisa, tanto da meritare un ambitissimo riconoscimento: nel 2018, a Reggio Emilia, il “Rino Albertarelli come miglior giovane autore emergente” da parte dell’ANAFI associazione nazionale amici del fumetto e dell’illustrazione. E molti altri, tra i quali il premio alla memoria di Lucca Collezionando.

Oltre allo Schermo, hai collaborato a lungo con la rubrica “la Lettura” del Corriere della Sera e la pagina culturale di “Avvenire”. Scrivevi sul Giornale di Barga e sui quotidiani locali. Con grande stile.

Non male per un ragazzo di 30 anni.

Che disegnava anche delle robe bellissime.

Quadri intensi, espressivi, colorati a pastello, o a china in bianco nero.

Una versatilità artistica straordinaria.

Grazie all’opera di memoria del babbo Massimo e degli amici, questi quadri sono stati raccolti e vengono presentati in una mostra a Barga, nella tua Valle, alla Fondazione Ricci, la nostra sede storica, dove abbiamo condiviso tante emozioni, momenti bellissimi, impegni culturali e risate in amicizia.

Una mostra intitolata “il poeta dei colori e delle parole”, mai titolo fu più azzeccato…, che inauguriamo sabato 11 maggio alle ore 17 a Barga.

Davanti all’Appennino spettinato, che sorveglia oggi il tuo sonno.

vlb

Vittorio Lino Biondi
Vittorio Lino Biondi
Sono un Colonnello dell'Esercito Italiano, in Riserva: ho prestato servizio nella Brigata Paracadutisti Folgore e presso il Comando Forze Speciali dell'Esercito. Ho partecipato a varie missioni: Libano, Irak, Somalia, Bosnia, Kosovo Albania Afganistan. Sono infine un cultore di Storia Militare.

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2 Commenti

  1. Non vi sono parole per commentare questo vero racconto,sono dispiaciuto per quello che successo,troppo presto,mi spiace non aver conosciuto Nazareno,ma conosco chi ha scritto questo-Saluti a te Vittorio e avanti con coraggio.

  2. Un bel ricordo. Era così semplice e gradevole collaborare con lui nella sua attività di fare “memoria”! E’ vivo finchè ne abbiamo memoria.

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