Lucca: Santa Maria del Carmine, la Chiesa prima del Mercato

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Nel centro di Lucca, Piazza del Carmine – oggi – significa soltanto una cosa: il mercato. La struttura che, dal 1933 in poi, ha ospitato la fiera delle vettovaglie risulta in disuso da un pezzo, salvo sporadiche occasioni in cui vengono allestite mostre, esposizioni e altre attività, ciò nonostante per tutti resta il mercato, come ci ricorda la grande scritta adagiata sulla facciata del maestoso palazzo. Ma prima di tale destinazione, nella piazza sorgeva una chiesa issata in epoca tardo medievale e conosciuta come Chiesa di San Pier Cigoli, o Chiesa di Santa Maria del Carmine. La basilica tuttavia non era isolata, perché al suo fianco sorgeva anche un convento, dove avevano preso residenza i frati carmelitani (da qui il nome Carmine).

Dopo la soppressione degli ordini religiosi, la grande struttura perse la maggior parte delle sue funzioni, così al posto del convento venne concepita l’idea di stabilire la Pretura, insieme a un mercato dei cereali. La svolta ci fu però nel 1932, quando il Mercato delle Vettovaglie fu spostato dall’Anfiteatro per motivi igienico-sanitari verso una struttura coperta, che fu adocchiata proprio nel complesso del Carmine. Per completare l’opera fu abbattuta la Chiesa di Santa Maria del Carmine con i suoi oltre 600 anni di storia alle spalle e una ricca serie di opere d’arte di assoluto pregio (comprese la tavola della tribuna di Pietro Perugino e la tela all’altare del Sagramento con i due Santi laterali di Giorgio Vasari), per costruire sulle sue macerie una struttura razionalista di tipico stampo fascista. Il campanile della Chiesa è diventata una torre con orologio, come si può vedere ancora oggi, mentre al posto delle ampie e magnifiche navate trovarono collocazione 31 negozi, 200 banchi di vendita, 30 banchi per il pesce e 6 magazzini all’ingresso, che ebbero la loro grande fortuna fino al 1974, quando cominciò il declino del Mercato del Carmine a causa dei limiti dovuti al contesto urbano.

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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