DEI PERNICIOSI EFFETTI DELLA STRATEGIA DEL SILENZIO

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Dello stadio, o meglio del progetto del nuovo stadio, non parla più nessuno. E questo è un brutto segno. Perché il silenzio non promette nulla di buono.

Quando una vicenda sparisce e non fa più notizia c’è da preoccuparsi. Perché il silenzio non è mai un frutto spontaneo, ma è il risultato di strategie e di manovre messe in movimento con l’obiettivo di sottrarre all’attenzione una situazione giudicata quantomeno imbarazzante.

Ecco perché il silenzio che da settimane grava sulla vicenda del nuovo stadio puzza di bruciato. Se non se ne parla è perché non si vuole che si sappia a che punto sta l’operazione Nuovo Stadio. Il gran caldo e l’aria vacanziera di questi giorni fanno il resto: chi è che ha voglia di impancarsi in una questione così aggrovigliata?

Insomma stando così le cose sembra che del progetto del Nuovo Stadio non importi a nessuno. Proprio a nessuno. Silenzio dalle parti dei tifosi, organizzati e liberi, silenzio dai luoghi del potere civico che pure si dimostrano facondi e loquaci quando si tratta di magnificare la sagra della trota unta, il raduno dei palombari ciclisti, la convention degli affiliati alla congrega della flatulenza.

Sullo stadio grava invece il silenzio. Al coro muto partecipano con uguale dedizione tanto gli esponenti del governo cittadino come i rappresentanti delle opposizioni.

Un silenzio preoccupante. Che ci riporta ai “santi vecchi” già conosciuti e sperimentati nelle passate amministrazioni: muri di gomma, rimandi, complicazioni, fumo e opacità. Giorni, settimane, mesi che passano invano

Così governava il Centro Sinistra e così governa il Centro Destra. Chi segue da vicino e con occhio critico l’attuale andazzo amministrativo per descriverlo non nasconde l’insoddisfazione: e fa un certo effetto ascoltare giudizi sconfortati provenire anche dalle bocche di chi si era speso nel sostegno alla candidatura Pardini.

Di Mario Pardini è apprezzato lo stile: quel suo modo di fare disponibile e civile che qualche ipercritico definisce “democristiano” e che è la manifestazione di una vissuta signorilità. Insomma lo si giudica una brava persona, ma gli si rimprovera di essere ostaggio di una rete di collaboratori che, a cominciare dagli assessori che si è scelto, non sembrano all’altezza dei loro compiti. In buona parte si tratta di figure con scarsa esperienza amministrativa sulle quali hanno facile gioco quei marpioni di lungo corso (funzionari, dirigenti incistati nei gangli del potere) che sono i veri padroni della macchina amministrativa.

Che questa stenti ad ingranare è un lamento diffuso. E non bastano certo le pur lodevoli celebrazioni gastrofestaiole a rimediare a questa scontentezza che va diffondendosi.

Il disastro delle Celebrazioni Pucciniane, la fuga dalle grandi questioni (Manifattura, i parcheggi, la rigenerazione verde del centro storico, il caos del traffico urbano) sono percepiti dalla cittadinanza come evidenze di una organica inadeguatezza. Al meglio si sentirà dire: “fanno come quelli di prima” ma per chi si era promesso ed aveva promesso un gran cambiamento una frase del genere suona come una bocciatura.

Un anno è passato e c’è tempo per recuperare e darsi un cambio di passo. Un suggerimento valido l’ha avanzato nel suo ultimo commento Riccardo: “A volte basta poco per fare bene, bisogna volerlo fare!”

Giunta Pardini se ci sei batti un colpo. E intanto facci sapere a che punto sta la questione del Nuovo Stadio.

Il silenzio non è sempre d’oro.

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5 Commenti

  1. Nella vicenda della Manifattura è apparsa del tutto evidente la inadeguatezza dell’insieme di quella che un tempo veniva chiamata ” classe dirigente”. Anche della Manifattura non parla più nessuno. Figuriamoci del cosiddetto Nuovo Stadio. L’attenzione presto si sposterà sul parcheggio sotto le Mura di Piazza S.Maria. Dio ce ne scampi! In tutto questo il Sindaco, di certo brava persona, ( ma anche quello di prima lo era ), non ” appare”, non se ne ha traccia visibile. Dunque è un buon Sindaco?

  2. Veramente allo stadio stamani vi era una ditta che stava lavorando.
    Sarebbe il caso di non seminare zizania in piena campagna abbonamenti

    • sono adeguamenti ormai non piu irrimandabili ,meno male che vengono fatti e ringraziamo chi ne ha preso in carico il suo svolgersi

    • sono adeguamenti ormai non piu irrimandabili ,meno male che vengono fatti e ringraziamo chi ne ha preso in carico il suo svolgersi ..io lo stadio lo vissuto per diverse stagioni e ogni anno era un lento ma inesorabile declino e siamo usciti nel 2015

  3. decenni di immobilismo anche nel settore delle infrastrutture sportive non si possono rimediare in pochi mesi , intanto almeno la Palestra Bacchettoni ha iniziato il suo iter di recupero ..lo stadio c’e davvero bisogno di un intervento totale oppure si può procedere per gradi verso una sua riqualificazione senza dover stravolgere la città per una costruzione che potrebbe essere una cattedrale nel deserto ?

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