Briatore e Berlusconi bersagli di una società che ha perso il senso della vita nell’estate peggiore di sempre

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E a settembre torna il Grande Fratello Vip: ce la faremo?

Quando oggi ho letto che sta per cominciare la nuova edizione del Grande Fratello Vip, non volevo crederci. Pensavo di essermi imbattuto sul link di una notizia vecchia, un remind horror qualsiasi. Uno dei tanti ormai. Invece è tutto vero, è la nostra realtà: il Grande Fratello Vip torna in televisione, con tanto di copertine di giornale, promozione in pompa magna e rumors sui nuovi inquilini della Casa di Cinecittà. E chi se ne frega. Non ci è bastato lo strazio di questa estate dannata e ignorante a scoperchiare l’appiattimento di questa società? La fine di tutto? Ora mi aspetto l’intervento dell’hater di turno, il filosofo – commentatore seriale di Facebook, con una laurea presa sul manuale di Temptation Island, con la sua frase, quasi ermetica:“Sputi nel piatto dove hai mangiato”. 

Non è una questione di mangiare, di piatti, di bollito di vitello con salsa verde. In tredici anni, per chi non lo sapesse è la distanza tra il presente e la mia partecipazione al Grande Fratello, la società si è modificata, il linguaggio è lo stesso, ma il contesto reale è oggi così diverso che mi sembra di vivere una seconda dimensione. E sì, lo ripeto: che c’azzecca il Grande Fratello vip in questo settembre sofferente, pagina successiva un’estate che senza esagerare potrei definire tenebrosa? Poi se ce la fate voi, con il fardello che ci dobbiamo portare dentro, a sopportare il faccione di Denis Dosio in televisione, andate pure. Accendente la tv, via libera. E se non sapete di chi sto parlando apritevi un profilo su Tik Tok e armatevi di tutta la vostra santa pazienza. 

Non so a voi, ma a me quest’estate ha fatto paura. Solo in agosto abbiamo dovuto buttarne giù fin troppe. Spiagge e discoteche che traboccavano di gente convinte che “coviddi non ce ne fosse”. Aerei e traghetti con l’allegra compagnia a bordo, come non fosse successo mai niente. Prima le vacanze, altro che prima gli italiani, tanto il virus è morto. Questi siamo noi, la brava gente. E poi i focolai, gli asintomatici in giro senza mascherine, tamponi gratis nemmeno per sogno, negazionisti a far da padroni sui social network. Ristoranti aperti, chiusi, discoteche chiuse, ma insomma, se non si balla si posso tenere aperte. Tutto e il contrario di tutto. 

Troppo per me da sopportare, incurante che il peggio dovesse arrivare. Ormai abbiamo capito che studiare, per la maggioranza di chi popola il mondo del web, fa male, e imparare l’italiano è da snob, ma questa estate abbiamo perso anche per strada il valore della vita. Se Flavio Briatore è positivo al Coronavirus gli sta bene, così molti hanno scritto scomodando anche il karma. Se Silvio Berlusconi che non è solo positivo, ma è malato, viene ricoverato all’ospedale, è giusto così. Ma in che mondo siamo sprofondati? Siamo ormai urlatori con la tastiera indegni al pari di una specie non meglio precisata di vip che all’improvviso si ammalavano di Covid-19, quasi come fosse uno status symbol o semplicemente un modo per farsi ricordare di loro. 

Così si è chiuso agosto insieme all’estate, la più orribile di sempre, con la speranza di una stagione migliore. Settembre, con la sua frescura e i tramonti nel pomeriggio in orario di ufficio. Con i giornali che riportano la tragica notizia delle quattro bestie che posavano da bellimbusti su Instagram, colpevoli di aver ucciso a botte un loro coetaneo, come fosse una partita di GTA alla Playstation. Con la nuova stagione del Grande Fratello Vip. Ce la faremo a sopportare ancora? Eppure settembre una volta era anche una stupenda canzone di Alberto Fortis: “Ahi settembre mi dirai quanti amori porterai, le vendemmie che farò, ahi settembre tornerò”. Altro tempo, forse migliore. 

Andrea Spadoni
Andrea Spadonihttp://www.andreaspadoni.com
A 25 anni potevo aver già fatto tutto: il diploma di ragioniere, il lavoro in banca e la villetta a schiera. Non è andata così. Sono un giornalista mio malgrado, e oggi mi guadagno da vivere aiutando le persone a comunicare su internet, ma il mio sogno è sempre stato quello di tagliare il prosciutto di Parma al banco di una gastronomia.

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