Anche il gelato alla stracciatella è stato inventato da un lucchese

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La storia degli emigrati lucchesi è un tema costante, che si perde nel tempo, ma è a settembre che si rinnova proprio in occasione della loro presenza alla processione di Santa Croce dove molti di loro tornano a Lucca. Molti soprattutto provenienti dagli Stati Uniti, da generazioni; e tra questi, persone di gran successo o comunque  che si sono distinte nei settori più svariati: ristorazione, imprenditoria nel manifatturiero, professionisti che sono andati ad occupare ruoli di rilievo, ecc.

Ripetiamo, se ne conoscono tanti, emigrati sia nella costa ovest e est degli Usa. Ma ve ne sono numerosi che si sono fermati più vicino, in Europa, così come ce ne sono alcuni che si sono spinti in altri continenti (uno, Franco Sabatini di Viareggio, risiedeva nell’isola di Tonga). E infine c’è chi è rimasto in Italia, la cosiddetta migrazione interna, al nord: Milano, Torino, e così via. Pure questi hanno avuto successo nel mondo della ristorazione: “Le colline pistoiesi” e “l’Assassino” rispettivamente di Pietro e Ottavio Gori a Milano, il Gatto Nero a Torino, sono solo degli esempi.

E poi ce n’è uno di cui poco si è sentito parlare però ha una sua precisa peculiarità: ha inventato un tipo di gelato, la stracciatella. Enrico Panattoni, altopascese, che si trasferì a Bergamo nell’immediato dopoguerra. Era intenzionato a metter su un piccolo locale per fare il castagnaccio e lo trovò nella città orobica. Si sposò con Oriana, che era anche una brava cuoca, e cominciarono a offrire piatti della cucina toscana.

La storica apertura di quello che poi divenne un famoso ristorante con bar e pasticceria fu nel 1953: la Marianna, tutt’oggi locale affermatissimo, gestito dai figli. Ed è nel 1961 che si concretizzò l’idea del gelato alla stracciatella. Come andò? I clienti del ristorante spesso chiedevano la stracciatella che, come noto, è una minestra romana con uova sbattute nel brodo caldo. Alla lunga lui si era stufato e allora gli venne in mente di proporla in altro modo. Ci riuscì dopo approfondita riflessione (come sempre avviene per le cose di successo), di giorno e di notte.

Si legge su wikipedia: “La ricetta della Stracciatella è datata 1961, localizzata a Bergamo e firmata Enrico Panattoni. Nel lato sud della porta S. Alessandro in Città Alta, Enrico Panattoni, nato in Toscana ad Altopascio nel 1927 ed emigrato negli anni Quaranta con la moglie Oriana a Bergamo, aveva poi rilevato un caffè chiamato La Marianna.  Appassionato di cucina e di pasticceria, dopo vari e ripetuti esperimenti, realizza un gelato particolare, una bianchissima crema con all’interno dei pezzi irregolari di cioccolato fondente. Durante il processo di mantecazione del Fiordilatte, inserisce una dose di cioccolato fondente caldo che, grazie allo sbattimento delle pale, “straccia” il cioccolato mentre lo solidifica. L’effetto richiama uno dei piatti più richiesti del suo ristorante, ossia la stracciatella alla romana. Il cioccolato fuso che solidifica e si frantuma nel mantecatore ricorda infatti l’uovo che si rapprende nel brodo bollente della stracciatella alla romana. Rieccoli, insomma, gli “stracci”.

Andrea Bicocchi @Andrea_Bicocchi

Andrea Bicocchi
Andrea Bicocchi
Imprenditore, editore de "Lo Schermo", volontario. Mi piace approfondire le cose e ho un'insana passione per tutto quello che è tecnologia e innovazione. Sono anche convinto che la comunità in cui viviamo abbia bisogno dell'impegno e del lavoro di tutti e di ciascuno. Il mio impegno nel lavoro, nel sociale e ne Lo Schermo, riflettono questa mia visione del mondo.

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