A scuola di inclusione. Il cammino di una comunità educante.

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Giovedì 16 marzo scorso presso il bell’Auditorium della scuola Pellegrini di Massarosa si è tenuto un seminario molto partecipato: Passi verso una scuola inclusiva, il tema della diversità/disabilità nel contesto scolastico.

A Catia Abbracciavento, dell’Ufficio Scolastico Territoriale, è spettato il compito di dare il quadro: sono 1.700 gli alunni con disabilità in provincia di Lucca, di questi ben 700 in forma grave. Sono numeri – costantemente in crescita – che danno la misura dell’impegno della scuola sul fronte dell’inclusione. La scuola, le nostre scuole, sono la prima linea della società al fianco delle famiglie in un impegno gigantesco. I fronti sono tanti, a cominciare dal superamento delle barriere. Quelle di accesso, certo: sono un problema logistico, come le famose barriere architettoniche; ma ci sono da rimuovere anche quelle dello stigma, che separano il “noi” dal “loro”. E si tratta appena di precondizioni, requisiti minimi per cominciare il lavoro di inclusione perché, una volta abbattute le barriere, c’è da costruire: abilità, apprendimento, amicizia, socialità. Non sono solo tante cose diverse da fare, che richiedono quindi tante energie. Sono le molte sfaccettature della vita degli alunni, di tutti gli alunni, e devono quindi essere sviluppate in un contesto, a cura di una pluralità di adulti; non possono essere delegate alla scuola e alla famiglia.

È significativo da questo punto di vista che l’appuntamento presso la scuola sia stato organizzato dalla cooperativa C.RE.A. in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Massarosa 1: la cooperativa versiliese, da sempre attiva nel campo della disabilità, è con i suoi servizi uno dei soggetti coinvolti nel sistema di inclusione scolastica. Presieduto dal presidente Andrea Peruzzi, l’incontro ha voluto offrire un momento di confronto tra i molti attori coinvolti sul tema dell’inclusione scolastica degli alunni disabili. Così si sono succeduti gli interventi di Primetta Bertolozzi del Centro Territoriale per l’Inclusione della Versilia, operatori socio-educativi, animatori e responsabili della cooperativa C.RE.A. tra cui la vice presidente Roberta Carmignani, rappresentanti delle associazioni Albero di Ohana e Fiori di Loto, insegnanti. Sono state raccolte le testimonianze dei genitori, degli alunni stessi, e il saluto della sindaca Simona Barsotti. Famiglia, scuola, servizi pubblici e privati, associazionismo e volontariato concorrono così a comporre il quadro, quello di una pluralità di attori interpellati dalla sfida dell’inclusione, che è quella di promuovere una comunità di apprendimento accogliente e attenta alle differenze, un impegno volto a far comprendere il valore di arricchimento personale e sociale che la diversità può offrire.

Un impegno che si prolunga nel corso della vita delle persone con disabilità e che va oltre il tempo della scuola e oltre il tempo della famiglia di origine. Perché la scuola finisce e i genitori non vivono per sempre ma le persone con disabilità devono essere continuamente sostenute per non perdere quello che hanno acquisito, come ha ricordato Ettore Focardi, presidente del Coordinamento DiPoi, che raccoglie associazioni di famiglie, enti e fondazioni impegnate nel “durante e dopo di noi”.

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