Viabilità o sostenibilità ambientale, il progetto Assi viari è da abbandonare?

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“Qui riposa la tutela dell’ambiente e del territorio” è la scritta apparsa mercoledì scorso (13 aprile) a San Pietro a Vico nei campi dove Anas ha effettuato ulteriori opere propedeutiche nell’ambito del progetto esecutivo degli assi viari. Non si arresta quindi quella che ormai è diventata una vera e propria battaglia fra le ruspe di Anas e i cittadini residenti nelle zone dedicate agli scavi.

Questa volta sono gli abitanti di San Pietro a Vico ad essere stati svegliati dal rumore delle ruspe nei campi. Campi privati e già seminati: “E’ il danno che si aggiunge alla beffa – scrivono – per tutti gli agricoltori che dalla semina dovrebbero trarre il loro sostentamento”. Nel frattempo, il Comitato assi viari, contrario al progetto, si è nuovamente rivolto alla Prefettura.

Assi viari: si o no? Nei giorni scorsi Anas ha svolto sul territorio dei saggi preliminari all’approvazione del progetto definitivo della Tangenziale di Lucca. Tramite tecnici incaricati, la società romana ha infatti effettuato indagini scavando nei terreni con l’ausilio di mezzi meccanici. I cittadini avrebbero richiesto più volte le esibizioni delle autorizzazioni ma Anas “non solo ha omesso le risposte – dicono – ma sta anche continuando il proprio iter come se niente fosse”.

Proprio qualche giorno fa però gli stessi residenti della zona hanno bloccato le ruspe e ottenuto uno stop ai sondaggi in attesa di chiarimenti. Attese anche le opinioni da parte della politica locale dopo le prossime Amministrative.

Chi ha autorizzato Anas? A porre un’interrogazione a gennaio è stato il comitato Altrestrade cui è stato risposto:“[…] Essendo l’Anas gestore dell’arteria stradale in oggetto e anche autorità espropriante ex lege […], ad essa compete l’emanazione di tutti gli atti di del procedimento espropriativo ai sensi del Testo Unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità, di cui al Decreto del Presidente della Repubblica dell’8 giugno 2021 […].

Una risposta giudicata evasiva a cui è seguita un’altra interrogazione (8 febbraio) che però non avrebbe avuto risposta. Si chiedeva “a quale titolo” la società avrebbe l’autorizzazione a scavare in proprietà private senza il consenso dei proprietari.

Contrari anche Europa Verde e Verdi Lucca: In un contesto in cui la città si propone di diventare Carbon Neutral entro il 2030 (l’impegno che muove la nostra attività politica a Lucca) siamo convinti che sia doveroso abbandonare questo progetto fuori tempo massimo e recuperare i fondi ad esso dedicati per ragionare su altri paradigmi di mobilità, basati ad esempio sul recupero e lo sviluppo delle linee ferroviarie già presenti e orientati alla riduzione del numero dei veicoli circolanti, e non semplicemente al loro spostamento. Questo progetto è anacronistico perché si basa sui dati della mobilità del 2001”.

Assi viari necessari per risolvere il problema del traffico a Lucca” sostiene invece il comitato Sì assi viari che interviene sulla questione con un post su Facebook: “Ringraziate questi finti ambientalisti che in realtà hanno grossi ed egoistici interessi immobiliari nelle zone interessate dagli assi viari. E intanto voi che abitate in periferia insieme ai vostri figli dovete respirare di tutto perché questi signori che vivono in campagna non vogliono gli assi viari, ovvero necessarie strade a scorrimento veloce che a detta loro disturbano la loro vista (ma soprattutto il loro portafoglio). E non abbiamo niente da dire a costoro? Non siete anche voi indignati? Diteglielo, altrimenti loro si montano la testa credendosi maggioranza quando sono una minoranza […]”.

Il progetto assi viari. Era il 13 ottobre 2014 quando è stata depositata all’Autorità competente la Relazione e i Pareri finali del Comitato dei Garanti relativi all’inchiesta pubblica progetto Sistema tangenziale di Lucca, viabilità Est di Lucca comprendente i collegamenti tra Ponte a Moriano e i caselli dell’A 11 Frizzone e Lucca Est che era stata avviata in data 27 febbraio 2014. La procedura di VIA (Valutazione ambientale strategica) è stata attivata nei confronti della Provincia di Lucca, in quanto Autorità Competente il 5 dicembre 2013. Il 16 ottobre 2014 La Provincia ha espresso il proprio parere favorevole con prescrizioni di compatibilità ambientale. Il 4 marzo 2019 Anas ha presentato alle amministrazione ed Enti competenti, l’istanza per l’avvio del procedimento di approvazione del progetto definitivo. Il progetto definitivo del primo stralcio funzionale, di lunghezza pari a 11,96 km, è composto in particolare dall’asse nord-sud che si connette a nord con la strada statale 12 dell’Abetone e del Brennero e a sud con la nuova rotatoria Antraccoli Est, per uno sviluppo totale di 5,67 Km. Il costo complessivo stimato è di 111 milioni di euro.

Dei primi 87 milioni finanziati, 17 sono stati erogati dalla Regione Toscana, mentre i restanti 24 milioni provengono direttamente dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Prevede circa 12 km di nuova viabilità, 8 nuove rotatorie, 46 ricuciture con la rete locale, 16 interventi di canali irrigui e 36 nuovi tombini.

Sempre secondo il progetto, un’asse ovest-est dovrebbe invece collegare la nuova rotatoria Antraccoli ovest, procedendo in direzione sud lungo la strada provinciale Madonnina con diramazione verso ovest (Lucca centro) fino a collegarsi con la nuova rotatoria dell’ospedale San Lucca. Infine, un’asse est-ovest, ottenuto principalmente mediante l’adeguamento della viabilità esistente, dalla nuova intersezione rotatoria Antraccoli Est che si svilupperebbe in direzione est verso il nuovo casello di Capannori in località Frizzone, per uno sviluppo totale di circa 4,64 Km.

Del progetto, secondo quanto si legge, fanno parte anche opere di mitigazione ambientale. Si prevedono infatti nuove piantumazioni che consentiranno la rinaturalizzazione delle aree limitrofe al tracciato e un migliore inserimento ambientale dell’opera, recuperando la trama storica di siepi e filari. Previsti anche interventi per il mantenimento e il ripristino dei canali irrigui esistenti. L’obiettivo è quello di tutelare l’ambiente e rendere il progetto sostenibilie

“Possibile che nella Piana di Lucca ancora ci si riempia la bocca con slogan ecologisti e poi si acconsenta alla cementificazione di chilometri e chilometri di verde per un progetto obsoleto e palesemente inutile?”, si chiede Alterstrade dicendosi pronta a continuare questa battaglia almeno finché non avrà “le prove” che Anas è stata autorizzata a scavare anche nelle proprietà private.

Di fronte alle nuove leggi sulla sostenibilità ambientale e ai danni del cambiamento climatico in corso quindi quindi, il progetto assi viari è da abbandonare? C’è una possibile alternativa?

(Foto dal sito del Comitato Altrestrade)

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