Pos, quali sono le reali spese di commissione? È giusto alzare la soglia?

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Il governo ha inserito nella Manovra la soglia di 60 euro per i pagamenti con il Pos. Sotto tale soglia non scatterebbero sanzioni in caso di rifiuto di pagamento elettronico da parte del commerciante. 

Come è noto però, la Commissione Ue non condivide la misura perché teme che questa norma possa compromettere la spinta alle transazioni digitali, uno degli obiettivi del Pnrr in chiave anti-evasione. Si discute ora, in vista dell’approvazione della Legge di Bilancio 2023, di abbassare la soglia da 60 euro a 40 euro.

Più volte i commercianti hanno lamentato i costi delle installazioni o delle commissioni, anche se ultimamente molti di loro si sono schierati a favore del pagamento elettronico.  

Il dibattito, ancora caldo, resta quindi aperto.

Ma a quanto ammonta realmente l’aggravio di costi? Cercando sul web, il circuito più economico sembra essere quello di Satispay. Non richiede apparecchiature ma solo di scaricare una app gratuita sullo smartphone: propone zero commissioni su pagamenti sotto i 10 euro e un prelievo dello 0,2% su quelle superiori. Nexi offre invece più possibilità: l’installazione dei Pos costa da 14 a 99 euro, non c’è canone mensile e le commissioni vanno da 0 su piccoli importi (rimborso) a 1,89 euro. Il costo di Sum up è invece una commissione a 1,85 euro con nessun costo di canone o di attivazione. Ancora più basso il prelievo offerto da Intesa San Paolo (1,8%) che prevede però installazione in promozione a 18 euro e canone gratuito. PagoBancomat ha invece azzerato le commissioni fino a 5 euro da qui alla fine del 2023.

Inoltre, dal 2017 al 2022 i costi delle commissioni sono costantemente calati. Per chi usa il circuito Pagobancomat, la commissione in media è l’1,40%, quando cinque anni fa si pagava l’1,92%. Per chi sceglie i Pos fissi, la commissione è scesa dell1,7% (Osservatorioconfrontaconti e Sostariffe). 

Riguardo il nodo dei costi fissi del Pos, i dati indicano che anche i costi di istallazione sono calati di circa il 63,6% rispetto a cinque anni fa. 

Le cifre, anche secondo i dati riportati da Global Data, sembrerebbero in linea con quelli del resto d’Europa. 

Il cittadino deve essere quindi libero di pagare come ritiene? La proposta del governo Meloni aiuterà davvero gli esercenti o contribuirà solo all’evasione fiscale? Scrivi nei commenti cosa ne pensi!

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