Per chi ha figli disabili le code per i tamponi sono ingestibili, l’appello di alcune mamme: “La Regione crei corsie preferenziali”

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In fila davanti all’ospedale per un tampone, è costretta a tenere in auto, per più di due ore, i suoi due bambini, entrambi disabili. Uno di loro era risultato positivo al Covid-19.

All’attesa infinita ci siamo ormai rassegnati tutti ma, come ha spiegato la donna: “I bambini autistici, a causa del loro disturbo, incontrano enormi difficoltà a stare fermi, soprattutto quando sono lontani dal loro solito ambiente e un’attesa così lunga mette in seria difficoltà i genitori”.

Sono settimane che la situazione non cambia: da una parte i contagi in risalita e dall’altra quella che si potrebbe definire una vera e propria psicosi. Nonostante le raccomandazioni del Governo e delle istituzioni infatti, che invitano a richiedere un tampone solo in caso di sintomi o in casi di contatti stretti con positivi, continua la corsa ai tamponi davanti alle farmacie e agli ospedali. Giornate intere di code e disagi continui che costringono molte famiglie e lavoratori a rivolgersi a centri privati pagando cifre molto alte per lo stesso servizio.

La signora ha poi ‘denunciato’ la situazione al consiglio regionale, in particolare al consigliere Vittorio Fantozzi (FdI) e insieme hanno chiesto al presidente Eugenio Giani di riservare corsie preferenziali per i tamponi molecolari ai disabili.

Qualche giorno fa – come ci segnalano il consigliere Fantozzi e Elisabetta Triggiani (FdI Capannori), anche la segnalazione di un’altra donna, mamma di un bambino di venti mesi che, dopo un periodo di quarantena, per rientrare all’asilo, si è dovuto sottoporre ad un tampone. “Ingestibile l’attesa in macchina – dice – per un bambino così piccolo”.

Il sistema sanitario però, ormai l’abbiamo capito, non ce la fa e nei due anni di pandemia ben poco, come abbiamo più volte ribadito, è stato fatto per potenziarlo. Sono in aumento anche i ricoveri, molti interventi ordinari sono già stati rimandati e l’unica parola d’ordine è Covid. Omicron continua a mettere tutti meccanicamente in fila davanti agli stand allestiti per i tamponi senza nessuna differenziazione o attenzione umana alle categorie: chi arriva prima vince. Solo numeri, che poi finiranno nella conta del bollettino giornaliero.

L’appello condiviso e rivolto al presidente Giani invita allora la Regione a lavorare per creare corsie agevolate per disabili, bambini piccoli e anziani, in modo che possano usufruire del servizio pubblico delle Asl senza ulteriori difficoltà e senza doversi necessariamente rivolgere a servizi privati. In quella che abbiamo definito isteria collettiva però, chiediamoci ora se, invece delle corsie agevolate e dell’ennesima ordinanza regionale, non basterebbe un po’ di civile buon senso.

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