‘Per ammazzarti meglio’, dodici storie di donne vittime (anche) dello Stato in un libro di Ilaria Bonuccelli

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“Non tutti gli uomini sono dei violenti verso le donne, ma quelli che lo sono sai perché lo diventano? Per medetta sfortuna. E nel 2021 non possiamo più lasciare le vite umane al caso e al calcolo delle probabilità“, scrive l’influencer e attivista Carlotta Vagnoli nel suo ultimo saggio sulla violenza di genere per denunciare quella che ormai é da considerarsi una situazione di vera e propria emergenza. I femminicidi sono ogni giorno in prima pagina, i dati sulla violenza allarmanti, anche nella nostra Provincia e il tutto (se pur scontato scriverlo di nuovo), senza una vera e propria presa di posizione da parte delle istituzioni.

Ne parla nel suo libro, presentato il 21 settembre nel parco del polo culturale Artemisia di Tassignano, la giornalista e scrittrice Ilaria Bonuccelli.

Per ammazzarti meglio é un’inchiesta trascritta in 12 storie che raccontano e testimoniano  come lo Stato contribuisca alla violenza sulle donne. Racconti di omissioni, burocrazia, negligenza, sottovalutazione, che accomunano tutte le istituzioni ancora incapaci di agire in modo appropriato nei confronti delle vittime rendendosi complici. Un libro per sensibilizzare sulla realtà del problema a cui ha collaborato anche giurista Valentina Bonini dell’università di Pisa, informandoci sulle troppe incongruenze giuridiche e sulle principali novità del Codice Rosso, normativa di contrasto alla violenza di genere.

Era infatti il 19 luglio del 2019 quando fu pubblicata la legge numero 69 denominata ‘Codice Rosso’ (Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere).
Una svolta – finalmente, perché introduce ben quattro nuovi reati: il reato di Condivisione non consensuale di materiale intimo, ovvero il delitto di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti senza il consenso delle persone rappresentate; il reato di Deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso; il reato di Costrizione o induzione al matrimonio e il reato di Violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Ilaria Bonuccelli é stata anche promotrice della campagna per l’imposizione del braccialetto elettronico agli stalker (previsto dal Codice Rosso).

Subisci violenza anche (e sopratutto) perché un sistema istituzionale sorregge questa struttura di disparità fra uomini e donne ‘legalizzandola’. A partire dallo Stato, sono necessarie “politiche di welfare, una parità di salario che garantisca l’indipendenza economica, una preparazione delle istituzioni verso la tutela della donna che denunciano maltrattamenti”. E anche programmi culturali che insegnino, fin da bambini, la parità.

Per ammazzarti meglio aiuta a conoscere e prevenire perché, citando Michela Murgia, non é mai un caso: “la morte fisica della donna avviene laddove quella morale e sociale é già avvenuta”.

Ilaria Bonuccelli. Arrivata al Tirreno nel 1985 come collaboratrice, assunta in redazione nel 1992, nel 2006 è diventata vicecaposervizio nella redazione di Lucca. Dal gennaio 2017 è Caposervizio regione. Nel 2018 le è stato conferito il Premio Giustolisi per la campagna che ha portato all’approvazione della prima legge in Italia contro il telemarketing selvaggio. Ha ispirato la campagna per il divieto di servire alcool ai minori, provvedimento poi inserito all’interno del Dl 158/2018, e per l’imposizione del braccialetto elettronico agli stalker, previsto all’interno della norma ‘Codice rosso’.

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