Nel 2018 riceve il Premio alla Carriera al Teatro del Giglio, arrivederci alla regina italiana della danza

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Era il 2018 quando al teatro del Giglio di Lucca ricevette dal sindaco Alessandro Tambellini il Premio alla Carriera: “E’ una città meravigliosa” aveva aggiunto dopo aver fatto visita alla Casa Natale di Giacomo Puccini. Ci lascia oggi (27 maggio) la regina italiana della danza, Carla Fracci, che ‘sulle punte’ ha incantato i palcoscenici di tutto il mondo. Se ne va a 84 anni dopo aver lottato duramente contro il cancro ma il suo è un sipario destinato a non chiudersi mai.

Un amore nato per caso quello per la danza, che l’ha portata a studiare alla Scala di Milano dove nel 1958 è diventata Prima Ballerina e poi Etoile. Nella sua carriera, ha danzato nel corpo di ballo del London Festival Ballet, del Sadler’s Wells Ballet, del Royal Ballet, nello Stuttgart Ballet e nel Royal Swedish Ballet. Ha ballato, tra gli atri, con Rudolf Nureyev a Roberto Bolle. Tra i tanti riconoscimenti, anche il premio del Senato della Repubblica italiana lo scorso anno (2020).

Diresse il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, quello dell’Arena di Verona e, fino al 2010, il corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Icona del portamento innato e dell’eleganza, il palco la nomina ‘regina’ dei ruoli di Giselle, La Sylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini e Mede.

Noto anche il suo legame con la Toscana e Firenze, tanto che nel 2008 ricevette le Chiavi della città, il prestigioso riconoscimento attribuito dall’Amministrazione comunale a personalità che hanno legato il loro nome alla città.

Nel 2018 fu ospite d’onore nella nostra città per il galà di apertura dell’evento Le stelle di oggi e di domani organizzato da Dance Meeting al Teatro del Giglio: “Devo ringraziare la città di Lucca perché è bella, ricca e affettuosa. Per me essere qui stasera è già un premio”. Già nel 2000, l’artista aveva calcato il palco del teatro cittadino come prima ballerina in Romeo e Giulietta.

Severa ma tenace, devota da sempre disciplina, ha vissuto per la danza fino all’ultimo giorno animata da una passione che non si è mai spenta. “Mi lamento perché sono polemica di natura – diceva – ma la mia è stata una gran bella vita“. Maestra di tanti artisti, ce la ricorderemo per sempre ‘sulle punte’.

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