Lucca, la Libertas ed un’occasione persa

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Nel 1369, l’Imperatore Carlo IV liberò la città di Lucca dopo ventisette anni di difficile dominazione pisana. Una dominazione che aveva letteralmente piegato la città, svuotandone le casse e fiaccando a fondo lo spirito dei suoi abitanti.

Quell’anno, riconquistata la libertà e cacciati gli ingombranti e sgraditi dominatori, a Lucca fu istituita una giornata di celebrazione che avrebbe dovuto tenersi – da lì all’eternità – ogni domenica in albis, ovvero la prima domenica dopo Pasqua. Da quel momento la parola Libertas – vessillo della città dall’arborato cerchio – avrebbe dovuto accompagnare la nostra storia per sempre.

Svariati secoli dopo, nell’anno del Signore 2021, in occasione di tale ricorrenza le Istituzioni lucchesi e gli attori politici e socio-economici della nostra città hanno deciso di rimanere del tutto in silenzio di fronte a tale importante anniversario, ignorandone anche la valenza simbolica.

Qualcuno, nei giorni precedenti, aveva tentato di ricordare l’importanza dell’evento. Qualcuno aveva atteso, invano. Pare ormai che la politica abbia abdicato al suo ruolo (anche) di custode della memoria collettiva: sia a destra – storicamente più identitaria – che a sinistra – dove spesso viene sottolineata l’importanza del ricordo e della memoria – sono rimasti del tutto inermi in occasione di tale ricorrenza. Una memoria a due velocità, in pratica, a cerchi concentrici e solo quando conviene: “Ricordate, ma quando lo diciamo noi!”.

Dispiace, perché per la città è stata un’occasione persa. Dispiace perché, in un momento già difficile come quello che stiamo vivendo, anche con un clima cittadino particolarmente teso, questa poteva essere un’occasione per allentare la tensione e distendere gli animi in nome del comune amore per Lucca e per la nostra storia.

In piena pandemia, un ricordo – anche solo simbolico – poteva essere importante. Poteva essere una speranza di rinascita. Invece, a parte qualche sparuto amministratore di vari Comuni della Piana, e a parte il gruppo “Difendere Lucca”, nessuna celebrazione, nessuna parola e nessun comunicato. Niente di niente.

Tuttavia non perdiamo la speranza. Auspichiamo che, già a partire dal prossimo anno, oltre agli eventi mainstream solo forzatamente riconducibili a Lucca, le Istituzioni e la politica tutta vogliano ricordare un evento simbolico così importante per la nostra città. Perché la storia e le tradizioni tengano alto, sempre e comunque, il nome di Lucca e dei lucchesi.

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