“Lavora bene chi si diverte nel farlo”: Gabriele Calabrò racconta Revool, la realtà lucchese di consulenza strategica per le aziende

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Revool nasce 5 anni fa dall’idea di due giovani imprenditori, l’ingegnere Simone Panattoni e il giovane manager Gabriele Calabrò con l’obiettivo di accompagnare tutti coloro che offrono prodotti o servizi nell’era del 4.0 che inevitabilmente dilaga e forse questo virus ha (solo) accelerato.

Revool è infatti una realtà Lucchese under 35 che si occupa anzitutto di consulenza strategica per le aziende che intendono digitalizzare il proprio business. Dall’analisi progettuale allo sviluppo informatico, affiancando il cliente in un percorso a 4 mani, dove confronto e possibilità di successo sono continui, rapidi e volubili così come la rete ci insegna.

Alla base di questo ambizioso progetto c’è sicuramente la voglia di mettersi al servizio di chi ha bisogno della giusta spinta per convertire il proprio servizio o prodotto verso la fruibilità in rete con o senza contributi statali.

Abbiamo parlato con uno dei fondatori, Gabriele Calabrò, che attraverso le sue parole ci ha trasmesso l’entusiasmo e la voglia di evolvere sempre più. È dinamico, ambizioso e deciso, le caratteristiche che rappresentano esattamente la realtà di Revool.

Come nasce Revool?

Revool nasce dall’idea di ottimizzare il dialogo tra le reali esigenze commerciali e funzionali del cliente con le peculiarità del percorso di informatizzazione. Può sembrare banale ma solitamente queste due realtà, che per raggiungere il successo possono solo coesistere, in molte aziende sono rette parallele che non si incontrano.

Il nostro inizio è anomalo, devo dire, infatti senza alcun aiuto per l’imprenditoria giovanile, abbiamo cominciato, solo io e il mio socio, creando alcuni e-commerce di nostra proprietà, sviluppando informaticamente ad uso interno ciò che ci serviva per raggiungere la vendita del prodotto/servizio.
Dopo un paio di anni di esperimenti, successi e piccoli imprevisti, tipici di chi si è fatto da solo, ci siamo resi conto che questo lavoro ci entusiasmava ma soprattutto ci riusciva bene. Dunque vedendo molta dispersione in chi si affaccia al mondo del web, abbiamo pensato di applicare l’esperienza sul campo offrendo consulenze a chi come noi voleva digitalizzare la propria azienda sia al suo interno che all’occhio del cliente.


Cosa fa Revool concretamente?

Caratteristica che ci contraddistingue, a differenza di molte web agency, è il non aver fatto della costruzione di siti web, oggi inflazionati, il nostro core business. Ci tengo a precisare infatti che non facciamo comunicazione.

Crescendo abbiamo assunto personale con specializzazioni informatiche eterogenee, tali da popolare due differenti business unit all’interno di Revool. La prima è specializzata nella costruzione e promozione di portali web integrati, necessari al coordinamento delle innumerevoli interfacce che all’interno di un’azienda coesistono (spedizioni, cassa, magazzino, pubblicità, customer care ecc). Per avere dei risultati non basta ovviamente creare un sito al fine di veicolare il proprio prodotto o servizio; è come aprire un negozio in una strada vuota! Quindi il passo successivo a cui cerchiamo di “educare” il nostro cliente tipo è quello della promozione di cui si occupano i nostri specialisti del SEO, del posizionamento, dell’adv online. Non a caso abbiamo mantenuto realtà e-commerce interne che usiamo come banco di prova per innovare, evolvere e proporre.

La seconda è concentrata sulla progettazione e sviluppo di programmi gestionali, oggi ERP, su misura per ogni esigenza. Si parte solitamente da una mappatura dei processi offline del cliente, il classico “chi fa cosa”, per ottimizzare il flusso qualora vi siano dispersioni o anse di incertezza, fino a digitalizzare l’intero processo all’interno di un ERP in cui ogni operatore avrà la sua interfaccia specifica e limitata al fine di velocizzare e ridurre l’errore umano. Non ultima la possibilità per l’imprenditore di consultare costantemente un’analisi sull’operato di ognuno, nonché sulla resa dell’azienda stessa.

Sembra quindi che abbiate una particolare attenzione al cliente a cui riservate un trattamento speciale.

Esatto, cerchiamo di offrire un prodotto informatico su misura non adattando il cliente all’utilizzo del software ma impegnandoci perché avvenga l’esatto opposto. Non abbiamo scelto un settore e verticalizzato su di esso, come eccellenti software house hanno fatto, piuttosto abbiamo raccolto richieste meritevoli ed impegnate da svariate realtà che oggi necessitano di digitalizzare i loro processi interni e il loro approccio sul mercato. Questo per noi è motivo di stimolo e visione a 360 gradi del nostro lavoro. Può sembrare anomalo in un momento di oggettiva contrazione, ma fortunatamente riusciamo a scegliere i nostri clienti. A nostro avviso infatti lavora bene chi si diverte nel farlo, e noi ci divertiamo con nuove sfide!

Il vostro portfolio suppongo quindi sia abbastanza eterogeneo.

Si, questa è una caratteristica del nostro lavoro che ci fa crescere costantemente. Lavorare su più fronti, informatizzare settori differenti attraverso un confronto critico e proattivo di cui beneficerà soprattutto il cliente di domani.

Ad oggi, nonostante i relativamente pochi anni di attività, abbiamo sviluppato molto nel settore e-commerce da cui proveniamo, ad esempio per alcuni BIG di questo mercato come Onlinestore, specialista dell’elettrodomestico “bianco”. Abbiamo progettato interfacce ed APP di logistica e spedizione utili ad aziende del settore a cui Amazon stessa si è affidata per l’apertura del proprio hub point in Toscana; ed ancora per MOBIKE, l’innovativo bikesharing che ha invaso tutta l’Italia partendo da Firenze. Un altro progetto molto interessante su cui abbiamo lavorato e di cui andiamo molto fieri, anche in occasione della tragica situazione sanitaria legata al Covid-19, è quello di RE/MAX, gruppo immobiliare internazionale, che ci ha chiesto di realizzare per i suoi oltre 4000 agenti un software per la valutazione degli immobili. Non potendo, in questo particolare momento storico, fare valutazioni e incontri per la vendita immobiliare ci è stato affidato lo sviluppo di un software che permetta ciò attraverso l’incrocio di diversi dati e la creazione di un report utile a stimolare la compravendita.

A proposito del Coronavirus, come è cambiato il vostro lavoro?

In un momento così difficile, come quello che il nostro paese sta attraversando, abbiamo detto NO a molte richieste, soprattutto a tutte quelle persone che fino a ieri non pensavano a un investimento web e oggi, a causa del Coronavirus, si trovano costrette ad avere un’interfaccia online perché offline risulta impossibile portare avanti l’attività. Questa epidemia ha solo accelerato un processo di digitalizzazione che è inevitabile nella società, però non è istantaneo né adatto ad ogni attività, motivo per cui, in questo periodo di sofferenza economica, abbiamo deciso di accogliere solo progetti meritevoli, non dal punto di vista economico ovviamente, ma che possano avere un effettivo seguito e un risultato più che probabile. Non mancandoci il da fare ci pare infatti moralmente giusto non approfittarci di un momento incline per il nostro settore a discapito degli altri!

Quindi: la qualità prima della quantità, anche in questo momento di crisi?

Si, decisamente. Ad oggi ci siamo distinti per la qualità ed abbiamo intenzione di continuare così. A nostro avviso è un approccio che ripaga. Siamo partiti in due, come accennavo, ed adesso contiamo 8 addetti, assunti gradualmente e con una rigida selezione, oggi la vera difficoltà di chi vuole fare impresa.
Non ci siamo mai auto promossi proprio per la paura di crescere troppo velocemente e non poter erogare un servizio adeguato ai clienti. Facciamo un passo alla volta, avendo cura e rispetto di ciò che trattiamo, non ci piace l’improvvisazione!

Sicuramente le parole di Gabriele Calabrò rispecchiano in pieno i principi e i valori di Revool: una realtà solida, seria, affidabile e ricca di professionisti. Trasparenza e professionalità verso il cliente sono i punti cardine di questo progetto che sta spiccando il volo sempre di più.

Attraverso corsi di aggiornamento e continuo studio del settore mi sono abilitato come Innovation Manager presso il Ministero dello Sviluppo economico, e questo permette, tra l’altro, ai nostri clienti di usufruire di bandi che possono coprire fino alla metà della spesa da noi fatturata”, conclude Gabriele Calabrò.

Nell’era digitale in cui tutti possono essere tutto, dove le possibilità sono molte e la confusione anche, Revool si pone in quella nicchia dove la cura e l’attenzione per il cliente vengono prima del resto, dove prima ci sono le persone e poi i progetti, dove l’ambizione supera la smania del successo e queste non possono che essere le carte in regola per arrivare lontano.

Bianca Leonardi
Bianca Leonardi
Classe 1992, Lucca. Una laurea in giornalismo e tanta voglia di dar voce a chi troppo spesso resta in silenzio. Lavoro da anni nella comunicazione e nell'organizzazione di eventi, saltando tra musica, teatro e intrattenimento. Perché "Lo Schermo"? Perché siamo giovani, curiosi e affamati di futuro.

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