La buona musica made in Lucca: alla scoperta dei The Breadmen

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The Breadmen sono nati da un’idea di Marco Vincenzi, l’attuale batterista del gruppo. Tutto è nato con il semplice scopo di divertirsi, di stare insieme e fare della buona musica. Ancora oggi il divertimento è al centro delle attività dei The Breadmen, ma nel frattempo attorno al gruppo è cresciuto qualcosa di molto, molto bello: l’affetto e la passione di tanti amici e fans che non si perdono una data, un evento, una canzone.

Una formazione eterogenea, sia in termini di età anagrafica, che di esperienze e gusti musicali. Ci svelano inoltre che, all’inizio di questo percorso musicale, nemmeno si conoscevano bene o si frequentavano. Tutto è nato un po’ a caso, insomma, eppure assistendo ad una esibizione del gruppo è impossibile non notare il grande affiatamento sul palco, testimone di una solida amicizia che si è ormai consolidata anche al di fuori degli studi di registrazione. Qualcosa di magico è accaduto: la musica ha unito cinque ragazzi che si divertono insieme e fanno della buona musica, originale, innovativa e di grande qualità. Un piacere per le orecchie dei presenti.

La formazione è composta da: Diletta Casanova (voce e basso), Marco Vincenzi (batteria), Matteo Lorenzetti (chitarra e tastiere) Nicola Marchi (basso), Tommaso Simi (chitarra e cori). I componenti del gruppo, pur avendo gusti musicali differenti fra loro, hanno trovato un comune filo conduttore nella musica indierock/ britpop. Suonano canzoni di gruppi come: Arctic Monkeys, The Strokes, Franz Ferdinand, Kasabian e molti altri. Per la gioia dei loro seguaci, che da tempo aspettano l’annuncio, hanno messo anche in cantiere un primo album di inediti, di cui ancora non possono svelarci molto.

Abbiamo scambiato qualche parola con Marco Vincenzi, fondatore del gruppo, che ci ha raccontato qualcosa in più sul fenomeno The Breadmen.

Fare musica ai tempi del Covid-19: un intero settore è in crisi, eppure voi sembrate così produttivi.

Effettivamente sì, sembra essere per noi un momento abbastanza produttivo. Con l’impegno di tutti i membri stiamo riuscendo, con calma, a lavorare a qualche pezzo nostro. Come inaspettata è stata questa pandemia, altrettanto inaspettatamente abbiamo cominciato in questa fase a lavorare agli inediti, cosa che ci promettevamo da tempo, ma che in circa due anni non abbiamo mai fatto. Per quanto riguarda il settore musicale e tutto l’intrattenimento abbiamo visto con grande interesse delle nuove forme di eventi del tutto digitali e smart, ottime soluzioni per passare questo periodo. A parer mio il bello della musica sta all’estremo opposto del distanziamento sociale, la musica è vicinanza e condivisione, speriamo di tornare presto a suonare.

Siete un gruppo giovane e con un numeroso pubblico al seguito, come farete sentire la vicinanza ai vostri supporters?

Ci siamo organizzati, come tanti hanno fatto in questo periodo. Ci siamo messi a registrare video domestici con i quali abbiamo proposto alcune delle cover che facciamo e pubblicati sui nostri social Facebook, Instagram e Youtube. Anche se non è ovviamente la stessa esperienza di suonare nei locali è stata una buona pratica. In primo luogo è stato un modo per restare a stretto contatto tra di noi durante tutto il lockdown, poi è stato anche un modo per stare in contatto con tutte le persone che ci seguono. Ovviamente costa impegno registrare, e non ringrazieremo mai abbastanza il lavoro di Matteo (chitarra e tastiere), che ha sempre sfornato il prodotto finito, cosa che senza di lui sicuramente non saremo riusciti a fare.

C’è qualcosa, a vostro avviso, che l’amministrazione comunale di Lucca potrebbe o dovrebbe fare per evitare un totale collasso del settore musica/spettacolo?

In prima battuta supportare i bellissimi eventi che già ci sono a Lucca. In questo periodo così difficile può essere tutto utile e necessario quando è semplificazione, ovviamente con il rispetto delle regole. Negli ultimi anni purtroppo è calata drasticamente la musica dal vivo, o Dj set, nei locali del nostro centro storico, per non dire che è quasi del tutto scomparsa. Restano quelli fuori dal centro, che a denti stretti, tengono la musica a galla. Ripartiamo dalle attività dei nostri cittadini che non vedono l’ora di poter vedere il nostro centro vivo, torniamo a dar loro delle possibilità reali in quanto a gestione dell’intrattenimento, sia per i lucchesi che per i turisti. Tengo a ripetere: mi auguro questo avvenga nel rispetto di regole, ma di regole più semplici e più incentivanti per tutti.

Sogni, ambizioni e progetti del gruppo?

Tanti, tantissimi, troppi. Ma andiamo per gradi: il nostro sogno adesso è tornare a suonare di fronte al nostro pubblico, ci manca molto. La nostra ambizione è quella di offrire e offrirci puro divertimento. Il nostro progetto a breve termine è quello di incidere un disco. Non possiamo dirvi di più, ma aspettatevi delle belle sorprese.

Giacomo Bernardi
Giacomo Bernardi
Giornalista e professionista della comunicazione. Sguardo "dritto e aperto nel futuro", come cantava Pierangelo Bertoli, e sempre pronto a raccontare una nuova storia.

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