Il rispetto che lo sport ci insegna

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo intervento di Renzo Marcinnò (Presidente Libertas Lucca)


C’erano le tristi affermazioni di quelle signore che in occasione della ristrutturazione della palestra Bacchettoni se la prendevano (sui social) con lo Sport ed erano difese, in quel caso, da una parte della sinistra lucchese. Ora da destra (la signora in questione dicono sia la referente di un Partito di destra) si fa eco. 

Sta di fatto che entrambi i poli paiono strumentaluzzaee la disabilità per meri scopi politici. E i più non intervengono per propria opportunità.  

Come si fa a criminalizzare le Società Sportive di base con queste gratuite affermazioni? Ma chi scrive (ma anche chi fa cassa di risonanza) è informato? 

Ci sono decine e decine di Associazioni sportive lucchesi che al loro interno curano, con i mezzi spesso insufficienti di cui dispongono, l’inclusione e ospitano giovani con handicap più o meno evidenti. E lo fanno a loro rischio e pericolo, talvolta senza professionalità adeguata e in strutture vecchie e obsolete, non sufficientemente attrezzate. Ma lo fanno perché, nei limiti del possibile, cercano di non opporre un rifiuto a chi ha già molte difficoltà. 

Il diritto allo Sport per tutti è sacrosanto, ma non può essere visto come un obbligo in capo a chi non ha mezzi adeguati. I laureati in Scienze Motorie e gli Istruttori (molti volontari) hanno rudimentali nozioni per esercitare in un campo così vasto e di gravità estremamente diverse ed è solo con la loro sensibilità, assieme a quella dei loro dirigenti, che si riesce a dare un servizio (quasi mai neppure retribuito) a questi nostri speciali ragazzi.  

Ci sono progetti (vedi “Fiore di Loto”, “Salta Su”), Società attrezzate e Associazioni con questa finalità (vedi la ASD Allegra Brigata) che percorrono il processo dell’inclusione attraverso lo Sport (dal nuoto al pugilato, dalla pallacanestro all’atletica, dallo sci al tennis tavolo, bowling, etc …) 

Che si possa e dobbiamo fare di più è auspicabile e anche doveroso ma non deve ricadere la colpa di tale mancanza su chi fa già tanto. È da ingrati. Sarebbe bene che invece di mettere quello che c’è sul banco degli imputati ci si aggregasse a chi chiede da anni la costruzione di impianti sportivi polivalenti, la formazione di professionalità e magari qualche risorsa economica. 

Ma anche un’attenzione particolare dei Servizi Sociali verso quei genitori che vivono purtroppo un comprensibile grande disagio. Umanamente posso capire lo sfogo di chi soffre ma non è giusto scaricare le proprie sofferenze su chi non ha colpa. Forse qualcosa di più, tutti insieme, la possiamo fare.

Non siamo noi ad essere insensibili. 

Renzo Marcinnò

Presidente Libertas Lucca

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