Giulia Battistini protagonista su Rai 1: cresce l’attesa per l’esordio dell’attrice lucchese

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Riuscire a far sì che la propria passione diventi la professione della vita, è un qualcosa di inestimabile, dal valore unico e speciale. Questo è ciò che è successo a Giulia Battistini, attrice lucchese di 26 anni, che dopo aver sconfitto le sue paure e insicurezze, è riuscita a coronare il sogno di diventare attrice. Fra poco la vedremo sul piccolo schermo, in un’importante produzione Picomedia in collaborazione con Rai Fiction, chiamata “La bambina che non voleva cantare”, in onda su RAI 1 in prima serata a partire dal 10 marzo 2021. Come dicevamo un desiderio che si avvera, ma che al tempo stesso ci racconta di un primo passo in un mondo speciale come quello della tv e del cinema, un ambito in cui Giulia ha l’intenzione di rimanere a lungo. Nel frattempo lavorare con attori italiani affermati e blasonati, è sicuramente un bel punto di partenza e una indescrivibile soddisfazione personale. Abbiamo avuto la possibilità di scambiare qualche parola con lei, che gentilmente si è concessa alle nostre pagine.

 “La bambina che non voleva cantare”, di che cosa si tratta? Ci vuoi parlare del tuo ruolo?

Il film è ambientato in Toscana negli anni ’60. Tratta dell’infanzia e dell’adolescenza di Nada, a cominciare dal suo rapporto con la famiglia, composta da Viviana, Gino, nonna Moira e la sorella maggiore Miria (il personaggio da me interpretato), per arrivare fino al successo al Festival di Sanremo. Durante la pellicola possiamo scorgere il grande talento di Nada, scoperto da suor Margherita. Il rapporto di Nada con il canto è inizialmente controverso, infatti si avvicinerà ad esso perché convinta che con la sua voce possa guarire la madre. Miria sua sorella, è invece una ragazza semplice, molto protettiva nei confronti della sorellina, verso la quale ha sempre un occhio di riguardo specialmente nei momenti più difficili. In fin dei conti, per Nada è come se fosse una seconda madre.

Che tipo di esperienza è lavorare in una produzione RAI al fianco di attori affermati come, ad esempio, Carolina Crescentini, Paola Minaccioni e Paolo Calabresi?

È stata un’esperienza entusiasmante, che mi ha arricchito professionalmente e moralmente. Anche solo guardarli sul set mentre facevano le loro scene è stato per me di grande insegnamento. Spero di poter ancora condividere momenti professionali con loro in futuro e con altri attori di quel calibro.

Come nasce la tua passione nei confronti della recitazione?

La passione nasce dai film e dalle serie che mi hanno sempre appassionata fin da piccola. Essendo però io una persona timida e spesso insicura, non mi sono mai sentita all’altezza e in grado di poter affrontare questo lavoro. A un certo punto della mia vita, la passione ha superato le paure e ho quindi deciso di mettermi in gioco per vedere se questa predilezione poteva trasformarsi in una professione. È difficile spiegare le sensazioni che si provano mentre si interpreta un personaggio, ma dalla prima volta in cui sono stata davanti a una macchina da presa per me è stato come aver trovato la mia bolla di sicurezza. Da quel momento non me ne sono più potuta staccare.

Qual è stato il tuo percorso formativo?

Il mio percorso è iniziato nel 2017, quando ho conosciuto Alessandro Bertolucci, ex allievo del Centro Sperimentale, il quale mi ha preparata per entrare nella scuola. Ho fatto con lui lezioni private e un corso di doppiaggio, in collaborazione con Mattia Sbragia e Paolo Turco. Nel 2018 sono invece entrata al Centro Sperimentale di Cinematografia e quest’anno mi sono diplomata. Il Centro per me è stato il primo grande successo della mia carriera, una soddisfazione e un’emozione indescrivibili.

Quali progetti hai in serbo per il prossimo futuro? In quali altre produzioni ti vedremo?

Prossimamente mi potrete vedere in una serie Mediaset chiamata “Giustizia per tutti”, di cui purtroppo non posso ancora parlare. Per quanto riguarda il futuro, sono sicura di voler continuare su questo strada e incrociamo le dita!

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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