Coima scava sotto la Manifattura: ma l’immobile è ancora del Comune o ci siamo persi qualcosa?

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Vista la richiesta pervenuta, e vista l’autorizzazione della Sovrintendenza pervenuta per conoscenza a questo Comune, si autorizza l’esecuzione dei saggi richiesti nell’area della Manifattura Sud”.

Queste le parole contenute in due atti firmati dal RUP Antonella Giannini, in risposta a Coima Sgr e lo Studio Rocco e Puccetti e protocollati in Comune in data 14 aprile 2021 e 20 maggio 2021. Con questi due documenti il Comune di Lucca autorizza gli scavi nella parte sud della manifattura: sono quindi mesi che esperti del settore stanno scavando sotto l’edificio della discordia, perchè questo è ormai diventato la Manifattura.

Basta leggere questi due atti per avere ben chiara la situazione: gli scavi sono stati richiesti dalla SGR milanese che, sorpassando senza remore il Comune si è rivolta direttamente alla Sovrintendenza che, senza comunicare niente a nessuno, ha dato l’ok per l’inizio dei lavori nell’area sud della Manifattura. Di conseguenza, come si legge nelle parole sopracitate, il Comune – per ultimo e per forza – è stato avvertito che Coima e Sovrintendenza erano già d’accordo e ha dato l’autorizzazione a procedere, con la condizione di “ripristinare tutte le aree di intervento e riportarle alla originaria consistenza e utilizzabilità”.

Semplificando: nel silenzio più assordante di un’amministrazione che ormai da settimane non proferisce parola sulla questione, Coima, e lo staff tecnico composto da geometri e archeologi, da mesi ha azionato i macchinari per rinvenire ciò che di nascosto c’è sotto quello che, ancor prima della Manifattura, era una Convento di suore.

La cosa che ci lascia ancora più perplessi, però, è: perchè un privato, in questo caso Coima, che ad oggi è, almeno sulla carta, solo un competitor di quella gara per la rigenerazione dello stabile che ancora dovrà essere messa a bando – e qui concedeteci un sorriso amaro, vista la situazione e gli ultimi avvenimenti – si permette di surclassare un’amministrazione comunale che, a quanto (non) dice sta ancora decidendo sulla fattibilità o meno del progetto, avvertendola solo dopo aver avuto l’ok della Sovrintendenza?
Un “ok” che lascia a desiderare – lasciatecelo dire – considerando che la proprietà ad oggi è ancora del Comune e che questa, avrebbe almeno dovuto confrontarsi con esso e non inviare l’autorizzazione per copia conoscenza, come sottolinea la Giannini nella mail di risposta a Coima.
Come al solito Coima si sente già padrone dell’immobile e forse, essendo davvero un maestro nel suo lavoro, sa di potersi permettere un comportamento del genere, perchè qualcuno – magari dai piani alti – lo autorizza a fare ciò, certo della realizzazione di un progetto che sta spaccando da una parte l’Amministrazione e dall’altra, in modo molto più violento, la città.

Ma l’immancabile ciliegina sulla torta è l’assoluta segretezza e riservatezza di questi scavi: perchè? La città non ha forse il diritto di sapere quali resti giacciono sotto un edificio storico come la Manifattura? Tanto più su un edificio (ancora, si spera) comunale e quindi a disposizione dei lucchesi.
Che tale scelta sia un intervento preventivo perchè Coima, un domani non troppo lontano ormai – a quanto pare – , quando metterà mani e gru sulla Manifattura, possa trovare terreno libero da possibili ingombranti resti che a, quel punto, non potrebbero far altro che bloccare il progetto? Questa supposizione la lasciamo ai maligni e ai complottisti da tastiera perchè non ci permettiamo di affermare cose che non sappiamo con certezza.

Certo è, però, che il Comune, di nuovo, non ha messo al corrente la città di un intervento importantissimo che, per altro, non ha nemmeno commissionato lui, proprietario dell’immobile, ma – nuovamente – ha accettato le condizioni imposte da un qualsiasi privato, in questo caso Coima.

Viene da chiedersi di nuovo, e questa volta ancora di più: che ruolo ha, quindi, davvero la Sgr milanese? Stampella della Fondazione che impone e dispone le regole di questa partita a scacchi dove l’amministrazione ormai, in completa confusione, cerca solo di portare a termine la partita con mosse a caso, scoordinate e del tutto irrispettose nei confronti della cittadinanza.

Alla luce di ciò, non si può che constatare che la rigenerazione della Ex Manifattura purtroppo, giorno dopo giorno, evento dopo evento, sta diventando davvero lo specchio di una città lasciata a sé stessa dove il dialogo e la trasparenza non esistono, dove le scelte sembrano sempre imposte dall’alto, da quei poteri che modellano tutto a dovere e ancora ci chiediamo – sinceramente – il motivo per cui l’Amministrazione che abbiamo votato, scelto e appoggiato da ormai quasi dieci anni si abbassi in modo così subdolo a questi diktat dettati senza un apparente motivo.


Bianca Leonardi
Bianca Leonardi
Classe 1992, Lucca. Una laurea in giornalismo e tanta voglia di dar voce a chi troppo spesso resta in silenzio. Lavoro da anni nella comunicazione e nell'organizzazione di eventi, saltando tra musica, teatro e intrattenimento. Perché "Lo Schermo"? Perché siamo giovani, curiosi e affamati di futuro.

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