Chiesa di San Michele, crepe e superfici ‘nere’. Qualcuno chiami la Curia

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Qualche erbaccia, superfici ingiallite (ossalati), decorazioni sbiadite in alcuni punti e qualche crepa. Sarebbero queste le condizioni in cui versa la – bellissima โ€“ chiesa di San Michele e vista la stagione turistica alle porte, non sono mancate le polemiche di alcuni cittadini che si sono rivolti al Comune di Lucca per chiedere spiegazioni riguardo il mancato restauro di unโ€™opera cosรฌ unica.

Ma di chi รจ โ€˜la colpaโ€™? Non propriamente del Comune, come precisato dallโ€™ente stesso, che sarebbe responsabile solo delle operazioni di pulizia e riqualificazione dellโ€™esterno (erbacce, rifiuti), bensรฌ della Curia. La chiesa di San Michele fa infatti parte del patrimonio della Parrocchia del centro storico. Al Comune appartengono invece le chiese di San Romano, Santa Maria dei Servi e Santa Caterina. A doversi occupare delle operazioni di manutenzione, restauro e verifica della stabilitร  dellโ€™edificio e delle superfici lapidee รจ quindi lโ€™arcidiocesi in collaborazione con la Soprintendenza archeologia, Belle arti e Paesaggio usufruendo di risorse pubbliche per eventuali lavori di riqualificazione.

Durante la โ€˜fase dueโ€™ dellโ€™emergenza sanitaria (maggio 2020), dopo le prime riaperture, si รจ svolta unโ€™indagine conservativa delle pareti laterali esterne e sul campanile. Voluto dalla Parrocchia del centro storico sotto la supervisione della Soprintendenza, l’ispezione, come quella sulla facciata del 2018, ha evidenziato vulnerabilitร  sia dal punto di vista della conservazione (marmo, affreschi), sia dal punto di vista della sicurezza (crepe, stabilitร ), compresa quella delle persone, nonostante una precedente indagine sismica (2016-2017, Dedalo building lab) avesse affermato che la chiesa fosse in โ€˜un buono stato di saluteโ€™.

Di lavori effettivi perรฒ ancora nessuno ne parla. Il Comune, che qualche anno fa ha restaurato l’intera piazza, dal lastricato alle colonnine e le gradinate, ha provveduto ad eliminare le erbacce e a ripulire lโ€™esterno della piazza venerdรฌ (14 maggio). Situazione piรน complessa per quanto riguarda gli ossalati (patine giallo-marroni di naturale composizione), che se pur alterino le qualitร  ottiche della superfice (anche a causa dell’incrementare delle macchie da polveri sottili), permettono la conservazione di alcune decorazioni.

Per tutto il resto, qualcuno solleciti monsignor Paolo Giulietti, vescovo di Lucca, perchรฉ โ€˜ricordiโ€™ il problema della conservazione alla Curia e si provveda ad un effettivo restauro. Sarebbe infatti un peccato se la chiesa di San Michele, centro attrattivo della cittร , facesse la stessa fine di uno di quegli indifferenti quadri rimasti nelle cantine degli Uffizzi perchรฉ questo danneggerebbe e non poco, il patrimonio artistico della nostra cittร .

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