Caos vaccini, Federica: “Categoria ‘estremamente fragili’, dal 26 marzo aspetto ancora il codice di prenotazione”

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Tornare alla vita, riprendere la quotidianità senza la paura costante di contagiarsi, per molti di loro vaccinarsi significa questo; ma, in mancanza di dosi sufficienti, c’è chi ancora non è riuscito neppure a prenotarsi. Continuano i disagi per i soggetti altamente fragili che da più di un mese ormai attendono la prima somministrazione del vaccino anti-Covid. La campagna era iniziata a marzo e, nonostante il presidente Giani abbia annunciato che a partire da oggi (3 maggio) saranno aperte anche le prenotazioni per i familiari, conviventi, caregiver delle persone più vulnerabili, in tanti non hanno ancora ricevuto il codice a otto cifre.

E’ il caso di Federica, lucchese di adozione, che, dal 26 marzo, giorno in cui si è registrata sul portale (categoria B), attende ancora il codice per prenotare il vaccino. Questo l’ultimo messaggio ricevuto: “Registrazione andata a buon fine per la categoria elevata fragilità. Man mano che arriveranno le dosi, sarà possibile accedere alla vaccinazione”.

Mi sono regolarmente registrata sul portale – racconta Federica – non appena sono state aperte le prenotazioni, ma siamo a maggio e ancora non ho ricevuto il codice per prenotare il vaccino. Altri invece, nonostante si siano registrati ad aprile, hanno già prenotato: c’è molta confusione. Capisco dare la precedenza alla categoria A, ma anche fra noi della categoria B ci sono molte persone a rischio, per cui il Covid potrebbe essere letale. Abbiamo figli da portare a scuola, dobbiamo andare a lavorare e farlo con la paura costante. Prima era difficile perché il vaccino non c’era, ora che finalmente c’è, è una frustrante odissea. Non solo per noi, ma anche per i nostri familiari che da più di un anno vivono per tutelarci”.

Il problema rimane sempre lo stesso, quello della mancanza di dosi: “Ho chiamato più volte l’Asl e la Regione e mi hanno risposto, come scritto nel messaggio, che tutto dipende dall’arrivo delle dosi. Certo non è colpa né della Regione, né dell’Asl se non ci sono vaccini a sufficienza per tutti ma il piano vaccinale sembra non essere troppo coerente, anche in fatto di priorità, dato che il vaccino è stato somministrato anche a chi non lo necessitava e nessuno ha risposte certe. Adesso partirà la vaccinazione anche per i familiari degli estremamente vulnerabili, ma io mi chiedo: non sarebbe stato meglio partire dai conviventi dei fragili non vaccinati, invece che dai conviventi di quelli che (vaccinati) lo sono già? E’ normale arrabbiarsi ed essere stanchi dopo un anno e mezzo di sacrifici e incertezze. A questo punto mi auguro solo che sia una questione di tempistica e non ci siano stati errori o dimenticanze da parte del ‘sistema’”.

La Toscana conta un totale di 120mila soggetti estremamente vulnerabili, che, secondo i criteri di ripartizione, si dividono in due categorie: A e B. Rientrano nella categoria A le persone affette da patologie oncologiche, malattie autoimmuni e immunodeficienze primitive, malattie neurologiche o che hanno avuto un trapianto; rientrano nella categoria B, pazienti diabetici, con malattie cardiocircolatorie, affetti da obesità. Federica non è la sola ad attendere il vaccino da più di un mese, in molti lamentano ritardi o dubbi sulle modalità di prenotazione. Anche tra coloro più a rischio (categoria A), c’è chi non ha ancora ricevuto la chiamata dell’Asl nonostante siano passati i quindici giorni limite. Un ulteriore acceleramento della campagna vaccinale è previsto, secondo quanto dichiarato, nei prossimi giorni.

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