Addio Riccardo Cioni, addio Dj Full Time. Se ne va un pezzo di storia della musica

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Un volto, una voce, una musica. In poche parole: un amico. Questo è stato fino a oggi Riccardo Cioni, il dj più famoso della Toscana, scomparso a 66 anni per le complicanze dovute al Covid-19. Un colpo di coda del 2020 che si porta via un autentico pezzo di storia della musica dance, un uomo capace di restare sulla cresta dell’onda per tantissimi anni, conquistando più generazioni. I ragazzi un po’ più stagionati si ricorderanno i mitici tempi del Green Ship, la vera casa di Dj Cioni per moltissimi anni, mentre i più giovani lo hanno riscoperto nelle serate domenicali de “Il Guercio”, quando alla consolle sotto al cielo stellato disegnava musica nelle calde notti dell’estate lucchese.

Dj Full Time, questo è stato il suo nome d’arte, era riuscito negli anni d’oro dei mix con i vinili a raggiungere la fama nazionale e internazionale. Di lui si ricordano le presenze nella trasmissione “Discoring” e i grandi successi commerciali, uno su tutti “In America”. La sua passione per la musica, il suo viscerale rapporto con la consolle, lo hanno portato a resistere all’urto dei tempi e ai tanti cambiamenti che la dance ha vissuto nel corso delle decadi. Dj Cioni è rimasto una certezza, restando solido come una quercia nel passaggio dall’analogico al digitale. La sua vera forza però è stata quella di saper divertire ma soprattutto far ballare la gente, dai più grandi ai più piccoli. Indimenticabile l’esibizione in Piazza Anfiteatro di qualche anno fa, una serata che ha fatto rimettere in pista anche chi aveva dimenticato come si fa. Addio Riccardo Cioni, addio Dj Full Time, hai lasciato il segno nella storia della musica disco, ma soprattutto hai marcato bene la tua impronta nel cuore di tanti ragazzi e ragazze, trasmettendo sempre un’infinita spensieratezza e una voglia di vivere senza limiti.

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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