Abbiamo esaminato, due settimane fa, la situazione del «Terzo settore» in provincia di Lucca a distanza di un anno, confrontando i dati con quelli del maggio 2024. Una realtà che riguarda circa 1.200 tra associazioni, imprese sociali e altri tipi di Enti. Qui trovate l’articolo del 28 aprile scorso.
Scendendo a livello del comune capoluogo, dove è stimata dall’Istat una popolazione di 88.614 persone al primo gennaio 2025, abbiamo 115 Organizzazioni di Volontariato (ovvero una ogni 770,5 abitanti); 190 Associazioni di Promozione sociale (una ogni 466,4 abitanti); 55 imprese sociali e 26 altri Enti del Terzo settore per un totale di 386 realtà (una ogni 229,5 abitanti). Le realtà iscritte al RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) possono essere ricercate facilmente sul sito nazionale.

Ma non è quella del RUNTS l’unica mappa delle associazioni presenti nel territorio comunale di Lucca, così come non lo è anche per gli altri Comuni della Provincia di Lucca. Sul sito internet del Comune di Lucca si trova l’elenco delle associazioni e di altri organismi privati di cui all’articolo numero 28 del «Regolamento generale per la concessione di contributi e benefici economici a persone ed enti pubblici e privati», approvato con deliberazione del Consiglio Comunale numero 2 dell’8 gennaio 2019. Un elenco aggiornato con la determinazione dirigenziale numero 330 del 18 febbraio 2025.

Un elenco che comprende ben 723 realtà, di cui 101 che operano nelle attività socio sanitarie; 63 nell’impegno civile, tutela e promozione dei diritti; 26 nell’ambito dell’educazione; 282 nelle attività culturali; 41 nella tutela ambientale e 210 nelle attività ricreative e sportive. In pratica nel Comune di Lucca si conta oltre una realtà associativa ogni 122,5 persone.
Avere il conto esatto delle associazioni realmente attive appare comunque impresa difficile. Ci sono infatti associazioni che sono inserite sia nel RUNTS come nell’elenco di cui alla determinazione dirigenziale numero 330 del 18 febbraio 2025, ma anche realtà che sono inserite soltanto nel RUNTS e altre che invece sono inserite soltanto nell’elenco allegato alla citata determinazione dirigenziale numero 330. Un’anomalia che crea qualche difficoltà visto che trenta anni fa il Consiglio Comunale approvò una deliberazione (la numero 247 del 28 dicembre 1995) relativa ai rapporti con le associazioni e alle forme di sostegno che di fatto riconosce alle sole realtà inserite nell’elenco comunale il beneficio di accedere alla concessione dei contributi.
Tra l’altro se è vero che l’elenco delle associazioni e di altri organismi privati viene aggiornato praticamente ogni anno (5 le nuove realtà inserite con l’ultimo aggiornamento) è anche vero che praticamente non vengono cancellate tutte le associazioni o comunque gli organismi privati che non sono più attivi, anche da moltissimo tempo.

In passato il Comune di Lucca aveva istituito anche alcune consulte delle Associazioni. L’ultima, denominata «Consulta Comunale della Cultura» con la delibera del Consiglio Comunale numero 50 del 26 settembre 2016. Una strada poi abbandonata dall’attuale amministrazione.
L’articolo 9 dello Statuto del Comune di Lucca è dedicato proprio al tema delle consultazioni. Vi si legge: «L’Amministrazione comunale promuove annualmente incontri con i cittadini, gli enti, le formazioni sociali e le associazioni rappresentative della realtà comunale – anche su richiesta degli stessi soggetti – per informare sull’attività del Comune e sugli obiettivi che l’Amministrazione intende perseguire in ordine ai più rilevanti problemi della comunità, e per recepirne indicazioni nonché per trattare specifici temi o questioni di particolare urgenza. Analoghe iniziative possono essere promosse dagli Organismi territoriali di partecipazione. Il Comune può istituire consulte permanenti di settore composte di esperti, di rappresentanti di enti e associazioni con funzione di consulenza e di proposta per il Consiglio, le Commissioni consiliari e la Giunta. I cittadini possono altresì essere consultati a livello comunale o sub comunale a mezzo di appositi questionari. Le modalità di consultazione sono stabilite dal regolamento».