Toscana: tutto resta com’era

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C’è una commedia di Shakespeare che si intitola “Much Ado About Nothing” che in italiano si traduce in “Molto rumore per niente”. È una commedia che ha avuto infinite rappresentazioni teatrali e trasposizioni cinematografiche. Probabilmente anche quanto succede in Toscana potrebbe essere menzionato sotto questo famoso titolo.

I numeri sono questi: il centrodestra unito raccoglie complessivamente il 40.9% dei suffragi. La scorsa volta, candidata Susanna Ceccardi, aveva il 40.46%.

Il centrosinistra e la sinistra “quasi uniti” raccolgono (sulle due liste) il 59%. La scorsa volta (suddivisi su 6 liste) avevano il 59,54%.

Eugenio Giano viene riconfermato senza incertezze con una vittoria netta. Alla fin fine non c’è stata partita.

Immutabili anche i risultati territoriali: in quasi tutti i collegi le differenze tra l’altra volta e questa volta sono dell’ordine di 1-2 punti percentuali.

Fa eccezione la nostra provincia: il centrodestra perde quasi 5 punti complessivi a favore di Giani e del centrosinistra. Tendenza confermata anche nel comune di Lucca che vede il ribaltamento rispetto all’altra volta dove vinceva il centrodestra (ma solo grazie alla frammentazione delle liste perché l’area di centrosinistra con tutte le liste di sinistra era comunque maggioritaria con circa il 52.33% dei consensi contro il 47.58%). Il centrodestra si ferma al 44.89% con un arretramento di quasi 3 punti percentuali nonostante il comune sia retto oggi da una giunta di centrodestra mentre allora era governato dal centrosinistra. Il centrodestra è in calo comunque in quasi tutte le sezioni del collegio provinciale.

Resta comunque una polarizzazione: la piana di Lucca sceglie decisamente il centrodestra. Se il comune di Lucca resta “rosso” sulla cartina geografica si tingono di “blu” tutti i comuni della piana e della valle del Serchio fino a Bagni di Lucca. Poi, da Barga in su torna il “rosso” quasi ovunque. Più disomogenea la situazione in Versilia con una distribuzione variegata con Seravezza, Stazzema, Camaiore e Viareggio che scelgono il centrosinistra mentre Massarosa, Pescaglia, Pietrasanta e Forte dei Marmi che scelgono il centrodestra.

Tra i vincenti c’è soprattutto lui: Eugenio Giani. Il governatore uscente aumenta il gap sul centrodestra rispetto alle scorse regionali garzi al fatto di aver imbarcato la sinistra e i 5Stelle. Deve fare una giunta più variegata ma non se ne dovrebbe davvero preoccupare. Ha esperienza sufficiente per tenere a bada una maggioranza relativamente litigiosa ma in cui le ali non hanno numeri davvero preoccupanti.

Non si può lamentare troppo neppure FdI e il suo candidato Tomasi. Perde nettamente la sfida che, però, nessuno pensava che fosse una sfida possibile. Non perde percentuale rispetto alla scorsa volta e porta FdI ad essere il secondo partito in Toscana superando di larga misura ogni altro competitor e trasformando la Toscana in un mondo fondamentalmente bipolare. Sotto i due partiti  che girano presso il 30% (34,43% per PD e 26.78% FdI) sono tutti con percentuali a singola cifra. Distacco abissale, almeno 20 punti per ciascuno, dai compagni di lista.

Vincente è pure il gruppo che di renziani e company che ha fatto Casa Riformista. Con quasi il 9% si collocano come lista al terzo posto assoluto e secondi nella coalizione ottenendo una centralità forse difficile da credere alla vigilia. Considerando anche le liste separate dell’altra volta i numeri sono di netta crescita.

Buono anche il risultato per Verdi-Sinistra che arrivano ad un lusinghiero 7% che fa ben sperare in ottica nazionale.

Vincenti (relativamente) possono dirsi quelli FI che, con il 6,17% passano ad essere il secondo partito del centrodestra e superano decisamente la Lega. Un risultato decisamente buono per il partito che fu di Berlusconi e che l’ultima volta si era accomodato al 4%.

Chi invece è tra i perdenti è la Lega. E il suo Generale. Salvini ha scommesso forte in Toscana su Vannacci dandogli le chiavi del partito e lasciando che facesse tutto a suo modo. In campagna elettorale ha provato a farsi sentire ma l’effetto è stato disastroso. Certo, l’altra volta aveva la candidata governatrice, ma la caduta è di quelle che si fanno sentire. E fanno davvero male: precipitare dal 21.78% al 4.38% è roba che mette davvero paura. Vedremo che effetto avrà sulle quotazioni del Generale.

Tra i perdenti non possiamo lasciare fuori i 5Stelle. Hanno fatto di tutto per mettere in discussione Giani senza riuscirci. Hanno fatto la pantomima di accettare “ob torto collo” una mediazione contestata dalla base pur di andare in maggioranza ma sono scesi ulteriormente di percentuale aumentando la loro irrilevanza regionale. Davvero un magro bottino fino a qui.

Difficile commentare la Schlein. Prima ha cercato di far saltare la candidatura di Giani. Ha fatto di tutto per assecondare una linea a rischio suicidio dietro a un Movimento 5Stelle che si è dimostrato assai poco utile nella partita. Poi, costretta delle manovre di Giani che ha reso pubblica la sua candidatura, si è accomodata sul carro del candidato. Che poi l’ha portata alla meta con ben poco merito da parte della segretaria (e parecchio demerito).

Andrea Bicocchi
Andrea Bicocchi
Imprenditore, editore de "Lo Schermo", volontario. Mi piace approfondire le cose e ho un'insana passione per tutto quello che è tecnologia e innovazione. Sono anche convinto che la comunità in cui viviamo abbia bisogno dell'impegno e del lavoro di tutti e di ciascuno. Il mio impegno nel lavoro, nel sociale e ne Lo Schermo, riflettono questa mia visione del mondo.

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