“Tambellini dove sei? L’emergenza non è finita”: dubbi e rabbia di Narducci della Pizzeria Sbragia in questa Fase 3 senza certezze

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Questa Fase 3, tanto attesa quanto temuta, nonostante ci abbia dato un po’di respiro si è rivelata inevitabilmente oggetto di polemiche che derivano da tutti coloro che, sorpassata l’emergenza sanitaria, si trovano a fare i conti (nel vero senso della parola!) con un presente che sa di incertezza economica e paura per un futuro basato su dubbi e quesiti irrisolti.
A Lucca il fermento è tanto, lo sconforto anche e la rabbia ancora di più. I cittadini si mostrano delusi e incapaci di gestire una situazione lasciata al caso il più delle volte, abbandonati da quella classe politica che dovrebbe essere una guida ma che sembra voler mettere ancora di più il bastone tra le ruote ai lavoratori, il tutto condito da una burocrazia lenta e che intralcia tutti quei processi che in un momento del genere dovrebbero essere più snelli.

Abbiamo parlato con Alessandro Narducci, titolare della Pizzeria Sbragia, icona della città e indiscusso punto di riferimento per tutte le generazioni di lucchesi.
Nonostante la storia e il successo anche la Pizzeria Sbragia, come la maggior parte degli esercizi commerciali, si trova ad affrontare un periodo buio dove vengono a mancare le certezze e i punti di riferimento di un’amministrazione comunale che sembra sia sparita.
Dov’è Tambellini e dove è stato in tutto questo tempo?”: è questo il quesito più importante a cui Narducci non sa dare risposta. E non parla ovviamente in senso ‘fisico’, poiché come è ben noto il primo cittadino lucchese è stato contagiato dal virus durante il lock down, ma in quanto a sostegno, supporto e presenza. Così, a metà tra la rabbia e la delusione, ha ripercorso con noi questo periodo di emergenza, la gestione discutibile di essa da parte delle istituzioni, i tanto promessi aiuti in nome di una rinascita che però tardano ad arrivare, lo sconforto nel sentirsi soli a dover combattere una battaglia e la speranza di un futuro più chiaro e più giusto.

Alessandro tu sei uno storico imprenditore della nostra città, titolare di un’icona di Lucca cioè la pizzeria Sbragia: come stai affrontando questo momento difficile di ripartenza dopo l’emergenza sanitaria?
In questa difficile situazione navighiamo a vista, giorno dopo giorno e con poche certezze. Da considerare è il calo drammatico del 67% a cui dobbiamo far fronte e la messa in cassa integrazione dei nostri dipendenti, praticamente lavoriamo io e mio fratello adesso.
Nei momenti iniziali abbiamo optato per le consegne a domicilio e ci siamo spinti anche in un raggio di 8 km dalla città.
Dopo la riapertura però c’è stata una diminuzione delle consegne e i clienti a oggi hanno ancora paura, o forse pochi soldi vista la situazione, per accedere ai nostri tavoli.


Hai condiviso un post (non tuo) sul tuo profilo Facebook in cui ironicamente ringraziavi il sindaco Tambellini per la sua assenza durante l’emergenza: non ti sei sentito tutelato e protetto dalle istituzioni?
A prescindere da tutto sono un commerciante e in quanto tale guardo al sodo e alle cose concrete. La realtà dei fatti è che vengono presi gratuiti balzelli che il comune sa già che non incasserà. Per quanto riguarda gli aiuti e il sostegno per noi lavoratori è stato fatto oggettivamente poco e niente, ma anzi sembra sia ancora più difficile andare avanti a queste condizioni, un esempio si tutti è la tassa sui rifiuti che è altissima e staremo a vedere se verrà cancellata o meno.

Il post da te condiviso fa riferimento alla differenza di considerazione nei confronti dei cittadini tra il sindaco di Capannori Menesini e il nostro sindaco Tambellini: quando e in che modo è stato assente?
Non è una questione personale, semplicemente il sindaco di Capannori Menesini si è fatto sentire e si è dimostrato presente nei confronti dei suoi cittadini in questo difficile momento, il nostro sindaco di Lucca, Tambellini, no. Non è una questione politica, in questo momento storico il partito di appartenenza non conta ma conta la persona e l’umanità di essa e Menesini si è dimostrato oggettivamente un ottimo amministratore.

Come è stata gestita questa emergenza, prima sanitaria ed ora economica, nella nostra città e cosa ti aspettavi invece?
A livello sanitario non ho niente da eccepire, era inevitabile il pugno duro in una situazione di emergenza come quella che ci siamo trovati ad affrontare all’improvviso. Allo stesso modo ho condiviso anche alcune decisioni prese dall’amministrazione comunale di Lucca come quella della chiusura delle mura cittadine.
A livello economico ci sono stati dei problemi ma c’è da dire che non dipende certo e solamente dal comune ma dal governo.

Sono stati previsti aiuti per gli imprenditori come te da parte delle nostre istituzioni?
Le promesse a cui ormai da tempo siamo abituati non si traducono poi nella realtà, tante parole ma nessun fatto. L’amministrazione lucchese in tutto questo tempo è sparita, non si è fatta sentire in nessun modo, se non con mirabolanti spot sugli aiuti che solo in forma detrattiva arriveranno, cosa che invece non è successa nella vicina Capannori che si è dimostrata fin dall’inizio vicina ai cittadini.

Per quanto riguarda la cassa integrazione, argomento molto discusso, è arrivata ed è conforme a quanto ti aspettavi?
Abbiamo dovuto aspettare tanto tempo per percepire la cassa integrazione che però, tra notevoli ritardi e rimbalzi tra Regione e Inps, è arrivata anche se soltanto per il 60% del salario medio.

Se dovessi puntare il dito metaforicamente contro qualcuno: chi ha maggiori responsabilità in questa situazione in cui i lucchesi si trovano completamente in ginocchio?
Il punto, a prescindere dalle colpe, è che il Covid è solo il pretesto che ci ha fatto vedere una realtà che già prima era così. Lucca è da tempo una città statica e questo coma profondo in cui si trova in questo momento non è dovuto solamente dalla pandemia ma al contrario eravamo già prima dell’emergenza in grande difficoltà. Personalmente non mi piace l’indirizzo che è stato data alla città che è diventata praticamente un parco tematico. Da cittadino e commerciante sono favorevole agli eventi per animare la nostra bella Lucca e vorrei una città più viva e ricca di iniziative normali, vere e fatte per i residenti in modo che questi possano tornare a popolare le nostre piazze. Mi piacerebbe tornare alla Lucca di quando ero bambino.

Cosa ti aspetti dal futuro?
Il futuro è sicuramente incerto e difficoltoso, il post che ho condiviso, non mio ma che ho ritenuto affine alla mia linea di pensiero, tratta anche della questione IMU che ad oggi abbiamo dovuto pagare: come può essere giusto un trattamento del genere?
Di risposte non ce ne sono ma la cosa certa è che io e molti miei colleghi siamo in grande difficolta e allora perché continuare a infierire e non darci un periodo di respiro?

Bianca Leonardi
Bianca Leonardi
Classe 1992, Lucca. Una laurea in giornalismo e tanta voglia di dar voce a chi troppo spesso resta in silenzio. Lavoro da anni nella comunicazione e nell'organizzazione di eventi, saltando tra musica, teatro e intrattenimento. Perché "Lo Schermo"? Perché siamo giovani, curiosi e affamati di futuro.

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