Fronte pucciniano. Come era prevedibile, la seduta straordinaria del Consiglio Comunale di Lucca dedicata al caso della Celebrazioni del centenario della morte del maestro, ha inghiottito tutti gli interessi sollevati dalla questione.

Per più ore la sala di Palazzo Santini, dove il nostro Consiglio tiene le sue riunioni, ha ospitato il dibattito, al quale hanno preso parte anche personalità esterne al Consiglio come Andrea Colombini, il Presidente della Provincia Luca Menesini, il Sindaco di Pescaglia Bonfanti , la Presidente dei Lucchesi del Mondo Ilaria del Bianco.

Notata l’assenza del Sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, le cui aspettative sull’uso dei fondi del Comitato sono state validamente tutelate da Ilaria Vietina, e l’assenza del Presidente del Comitato delle Celebrazioni maestro Alberti Veronesi.

La sua presenza avrebbe dato un serio contributo alla seduta consiliare recando la relazione di quanto fino ad oggi il Comitato aveva fatto, e portando le sue ragioni in difesa degli attacchi che in questi mesi gli sono stati indirizzati.

Ma il maestro Veronesi non si è fatto vedere in Palazzo Santini, accampando per la sua assenza motivi che i consiglieri di opposizione hanno giudicato insussistenti. Forse era il caso, verificata l’indisponibilità di Veronesi di spostare il Consiglio ad un’altra data, magari concordandola con il maestro: come si usa in circostanze del genere.

Così non è avvenuto ed una buona parte del “ciarlamento” di Palazzo Santini con scambi di accuse reciproche, ha finito per passare trattando dell’assenza di Veronesi. Ai fini delle delineazioni dei programmi del Centenario, una discussione inutile ed anche noiosa assai per chi assisteva alla riunione. Per la cronaca io, che vi era andato insieme all’amico Riccardo Carnicelli non ho resistito più di 20 minuti. Ma è anche vero che sono piuttosto impaziente.

Ma torniamo al dibattito che ha confermato le riserve sulle reali motivazioni della polemica che ha funestato il Comitato delle Celebrazioni: più bega politica che contributo di idee per il Centenario.

Per la cronaca segnalo che in quasi cinque ore di tedioso vaniloquio da nessuna bocca sono mai uscite le parole Caffè Caselli e non è partita alcuna sollecitazione a recuperare quel luogo che come ho provato a spiegare alla riunione del Rotary della Piana di Lucca di ieri sera, ha rappresentato il più saldo legame che ha tenuto il Maestro unito alla sua città natale.

Con queste premesse c ‘è poco da stare tranquilli. Intervento di un certo piglio, secondo lo stile del personaggio, quello di Andrea Colombini, il quale, dall’alto dei suoi oltre 20 anni di onorato servizio alla causa pucciniana, ha lamentato la perdurante insensibilità delle istituzioni nei confronti del Maestro ed ha puntato l’indice sulla loro inadeguatezza a promuovere iniziative degne di lui. Prima di chiudere il suo intervento Colombini ha voluto levarsi dalla scarpa un sassolino grosso come un macigno ed ha sollecitato il Consiglio ad andare a rivedere i conti degli anni passati della Fondazione Puccini. Staremo a vedere se la proposta sarà accolta.

Dal canto suo, dopo aver disertato il Consiglio il maestro Veronesi ha concesso un’intervista che di certo non ha dato una mano a raffreddare i toni: ha definito quel Consiglio Comunale una “buffonata”, poi si è detto vittima di un processo in contumacia ed infine si è paragonato ai parlamentari Donzelli e Delmastro aggrediti dalle sinistre. Evidentemente la improvvida partecipazione alla campagna elettorale di Lombardia ha finito per prendergli la mano.

Da Palazzo Santini non è venuto altro. Tanta polemica di bassa cucina politica e poco o niente di programmi di celebrazioni pucciniane.

Per non essere accusato di aver contributo a questa penosa esibizione di querulo vaniloquio ci tengo a ripetere quelli che a mio giudizio rappresentano i caposaldi di un valido programma per Lucca pucciniana 2024. Eccoli:

1) Recupero e rimessa in attività dell’antico Caffe Caselli per farne un luogo di quotidiana socialità pucciniana. Con un apposito Comitato che ne gestisce l’attività culturale;

2) Messa in sicurezza del Teatro del Giglio per metterlo in condizioni di svolgere la sua attività. Da quello che si racconta per come stanno le cose il nostro Teatro sarebbe fuori legge. E di questo non è certo colpevole il maestro Veronesi;

3) Programmazione di una rassegna dei film e degli sceneggiati televisivi che hanno avuto Puccini come protagonista;

4) Una serie di concerti, affidati a Beatrice Venezi, di grande richiamo popolare: inizio tra maggio e giugno nell’immenso parco della Villa Reale di Marlia, poi a seguire in città;

5) una grande mostra di fotografie – sul tipo di quella allestita dagli Alcide boys qualche anno fa – da tenersi anche questa nella chiesa di San Cristoforo che fornirebbe ai lucchesi ed ai turisti l’occasione di vedere da vicino le immagini della vita del Maestro.

Conoscendo i miei polli e sapendo l’aria che tira possono anticipare che di questi programmi non si vedrà niente.

Fronte Buone Notizie. Quando cisono vanno rimarcate, altrimenti finisce per prevale quella mentalità rassegnato-disfattista che vorrebbe con vincerci che a Lucca non siamo capaci di nulla. Con soddisfazione il Bollettino numero 4 pone all’attenzione la notizia dell’avvenuto acquisto da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca dell’ex Cinema nazionale che sarà trasformato in un centro d’arte e di cultura.

Che cento fiori fioriscano.

1 commento

  1. Caro professore ci risiamo con la storia di Alberto, storia che viene volutamente alimentata da dietro le quinte. Anche questa volta il Professore mette in evidenza la scarsa volontà di intervenire sul caffè Desimo luogo caro a Puccini. Non si limita solo a questo ma da suggerimenti come la messa a norma del teatro, del Giglio emblema della cultura lucchese, una serie di concerti diretti da Beatrice. Io spero che i suggerimenti del Professor Sereni siano presi in considerazioni, diversamente non andiamo da nessuna parte. Mi piace anche la richiesta di Colombini, dove chiede “ di vedere quanto è stato dato di contributi negli ultimi 6 anni alla fondazione Puccini”. Avremo risposta?

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