Ridateci il Fellini

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E’ triste, oggi, passare da Vicolo San Carlo.

E’ triste già da qualche tempo impattare nel degrado avanzante della piazzetta che per anni ha scaldato cuore e anima della comunità lucchese, della gioventù nostrana e di una città che incontrava proprio in quel suggestivo vicolo l’apice della convivialità e della socialità. Perché negli anni tra il 2010 ed il 2015, Vicolo San Carlo ed il mitico Caffè Fellini, che proprio lì vide l’apertura per l’intraprendenza di Massimo, storico gestore del bar, sono stati proprio questo: ritrovo, socialità, iniziative, divertimento e crescita. Crescita di una comunità che sapeva stare insieme e ritrovarsi con garbo e la giusta dose dell’immancabile ironia, che sapeva godere delle piccole cose: di una partita a carte, di un aperitivo con gli amici, di uno scherzo ben organizzato alla new entry di turno, di quattro chiacchiere in allegria e dell’ultimo gossip in arrivo.

Cuore pulsante di una generazione che ora, alla soglia dei trenta, si ritrova a sfogliare gli album di Facebook per ricordare quanto belli fossero quei momenti e quanto abbiano segnato per sempre la giovinezza di ognuno. Amori, rivalità e ogni dinamica sociale più disparata aveva luce proprio lì, all’ombra dei palazzi di Vicolo San Carlo. L’appuntamento fisso era la domenica pomeriggio, ma per i più affezionati, come chi scrive, ogni giorno era buono. Oggi manca tutto questo. Manca un punto di riferimento vero e duraturo. Una seconda casa, un luogo dove recarsi anche senza appuntamento preciso con qualcuno, perché tanto gli amici sono già lì. Come sempre.

Rito e tradizione: parole meravigliose, ma non eterne. Perché anche le cose più belle finiscono. Così fu anche per il Caffè Fellini. E da lì le proposte cadute nel vuoto per rilanciare il luogo si sono ammassate sulle scrivanie dei palazzi nostrani, impattando nella barriera letale della burocrazia e negli ostacoli derivanti dai proprietari fisici, talvolta indolenti e impauriti, di quelle così storiche strutture. Ma il fermento di quel periodo vive ancora nei cuori dei giovani lucchesi. Oggi, che anche i nostri amministratori si sono accorti della inaccettabile situazione che ha coinvolto la mitica piazzetta e del degrado che la pervade, sarebbe duopo che il Comune si impegnasse nel reperire e ricecare investitori privati, intraprendenti e lungimiranti, che potessero valorizzare appieno le immense potenzialità di quel luogo. Un’ultima proposta, un appello: sarebbe bello che, qualunque cosa accadrà, il locale principale di Vicolo San Carlo tornasse a chiamarsi Caffè Fellini. Così, in ricordo di quei tempi, così vicini e così lontani. Perché un pizzico di nostalgia non fa mai male.

Avanti con le proposte, avanti con le iniziative: tutta la comunità lucchese unita per tornare a far risplendere Vicolo San Carlo. E che non ci si fermi ad un paio di comunicati inviati alle redazioni locali. Il ripristino della piazzetta non resti argomento di discussione, ma primario e concreto obiettivo per la crescita del nostro centro storico. Fatelo per i giovani, suvvia, che non appena sarà possibile, hanno tanta voglia di tornare ad abbracciarsi.

Ridateci il Caffè Fellini!


Foto in evidenza di maggio 2013

Giacomo Bernardi
Giacomo Bernardi
Giornalista e professionista della comunicazione. Sguardo "dritto e aperto nel futuro", come cantava Pierangelo Bertoli, e sempre pronto a raccontare una nuova storia.

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