“Non discuto le misure, ma non ne condivido il metodo”: Valentina Mercanti interviene duramente sulle restrizioni natalizie del Governo

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Valentina Mercanti – già assessore del Comune di Lucca, da poco eletta in consiglio regionale in quota PD – ha rilasciato un’intervista al nostro quotidiano affrontando vari temi: dal suo approccio all’attività amministrativa regionale all’importanza di Lucca in Regione, dalle misure restrittive adottate in questo periodo dal Governo alla sua storia politica personale. Il tutto – come al solito – senza paura di essere impopolare, con la schiettezza che l’ha fatta conoscere e apprezzare dai lucchesi.

Valentina Mercanti, due mesi fa lei è stata eletta in Regione: com’è stato il passaggio dal ruolo di assessore comunale a quello di consigliere regionale?

Non nascondo che all’inizio non è stato semplice passare da un ruolo esecutivo ad uno di indirizzo, più politico. Fare l’assessore nella mia città è stato un vero onore e un grande privilegio per me, un’esperienza che porterò sempre nel cuore, ma posso dire di trovarmi bene anche in Regione oggi. Aver fatto il consigliere comunale e l’assessore mi ha certamente aiutato tantissimo e, grazie a questo, ho impiegato poco a capire il funzionamento del consiglio regionale e i meccanismi che ci sono.  Le dinamiche in fondo sono molto simili. Personalmente credo che sia fondamentale avere un percorso politico e amministrativo alle spalle, ti aiutano ad avere maggiore conoscenza dei bisogni e consapevolezza nelle risposte da dare al territorio.

In quale commissione è e di cosa si sta occupando esattamente, anche per la nostra Lucca?

Faccio parte della prima commissione – di cui sono anche vicepresidente segretario – e della commissione politiche europee e relazioni internazionali. Mi occupo quindi dei temi che amo di più, quelli economici, e dell’Europa. Da queste commissioni passa praticamente tutto: il bilancio, i fondi europei, le politiche di programmazione. Per la nostra Lucca – così come per tutto il territorio provinciale – cerco di far conoscere e portare le opportunità che la Regione e l’Europa offrono, impegnandomi per connettere ancora di più il territorio e Firenze. Come ho sempre detto anche in campagna elettorale, voglio essere un punto di riferimento e fare in modo che nessuno possa dire “non lo sapevo” rimanendo indietro.

Ci fa un bilancio politico/amministrativo di questi primi mesi?

Considerando il periodo che stiamo attraversando direi che il bilancio è positivo, sicuramente si può sempre fare di più e meglio ma, in questi pochi mesi, si è lavorato duramente per affrontare la seconda ondata e  dare una risposta economica – per quanto possibile, date le disponibilità – alle categorie in difficoltà. Però non siamo rimasti fermi solo sul presente e abbiamo iniziato a gettare le basi per la ripartenza, ponendo particolare attenzione al ruolo della Toscana su tutto ciò che riguarda il Next Generation Eu, definendo le priorità e rivendicando un ruolo per la nostra Regione. Arriveranno tanti soldi che dovranno essere impegnati nella maniera più produttiva possibile: non si tratta di tornare dove eravamo, tutto quello che stiamo passando deve essere davvero l’occasione per ripensare il sistema e superare i nodi strutturali che da anni ci impediscono di crescere o ci fanno crescere poco. Questa è la volta buona, ora o mai più: solo nel dopoguerra si era visto un intervento economico così importante nel nostro paese, dobbiamo dimostrare di essere all’altezza di gestire quelle risorse e farlo bene.

Adesso che ricopre un ruolo in Regione ce lo può dire onestamente: che peso specifico ha Lucca nelle dinamiche toscane? Troppo poco?

Non credo che si possa dire che Lucca conti poco in questo momento, anzi, direi il contrario. Abbiamo quattro consiglieri regionali, due di maggioranza e due di opposizione, un bel numero per la nostra provincia. Abbiamo un Assessore con deleghe strategiche, soprattutto per il nostro territorio. E abbiamo un programma che parla di Toscana diffusa, dove i territori stanno al centro. Farò di tutto perché sia così, la nostra è una provincia importante, una realtà troppo economica strategica che non può non avere peso specifico.

Adesso allarghiamo lo sguardo al panorama nazionale: cosa ne pensa delle misure adottate dal governo per queste vacanze natalizie?

Non discuto le misure adottate, perché era necessario prendere provvedimenti restrittivi nei giorni di festa. Quello che però non condivido è il metodo. Natale era un evento certo, prevedibile quindi. Pertanto avrei voluto che le misure prese fossero annunciate molto prima per non dare false speranze alle attività economiche e ai lavoratori. Questo non è un mese come gli altri, tutti confidavano di poter lavorare e, dopo tutti questi mesi, serve la massima attenzione anche per l’aspetto psicologico delle persone, che non è meno importante di quello sanitario. Se ne parla troppo poco ma, a mio avviso, è un lato che non può essere trascurato. Mi auguro che ci saranno ristori adeguati ma, in ogni caso, deve esserci chiarezza ed è necessario evitare di confondere le persone con cambi di regole continui: mi creda, l’aspetto psicologico oggi non è secondario.

Senta, in chiusura vorrei farle una domanda personale: il suo non rientra tra i cognomi “nobili” della politica, e lei “non è figlia di”. Ecco, cosa consiglia ai giovani che non hanno santi in paradiso ma vogliono approcciarsi alla politica??

Non credo ci si possa avvicinare alla Politica con l’idea di fare carriera o avere incarichi, o almeno per me non è mai stato così. Io posso solo dire loro che ci ho sempre messo tanto impegno e studio, ma soprattutto passione. Non è mai stato un sacrificio rinunciare ad avere sere libere o passare i fine settimana a studiare, cercare di parlare e ascoltare più persone possibile per avere un’idea, avere il “quadro generale”. Credo però che i ragazzi che oggi sono impegnati non abbiano bisogno di molti consigli, ne vedo tanti nelle varie amministrazioni che sono davvero in gamba, preparati, determinati, innovativi e saranno  la futura classe dirigente del nostro territorio. A loro va il mio pieno e incondizionato sostegno, perché in un paese dove troppo spesso ai giovani non viene lasciato spazio dobbiamo dare tutto l’aiuto di cui siamo capaci, quello che in fondo tante persone hanno sempre dato anche a me.

Giovanni Mastria
Giovanni Mastria
Nato a Lucca, classe 1991. Scrivo con passione di cultura, attualità, cronaca e sport e, nella vita di tutti i giorni, faccio l’Avvocato. Credo in un giornalismo di qualità e, soprattutto, nella sua fondamentale funzione sociale. Perché ho fiducia nel progetto "Oltre Lo Schermo"? Perché propone modelli e contenuti nuovi, giovani e non banali.

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