LuccAbbracciaLucca raccontata dall’ideatrice Martina Zipoli: “Riscoprire il senso della collettività”

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Riscoprire il calore di un gesto, entrare in contatto con l’altro, stabilire relazioni che possano fare la differenza nella vita nostra e degli altri: questo è il principio alla base di LuccAbbracciaLucca, l’iniziativa ideata da due lucchesi, Martina Zipoli e Cristina Mei, subito sposata dal Comune di Lucca, che coinvolgerà l’intera città la sera del 07 maggio 2022, ore 21:30.

Un’idea semplice, nata durante il lockdown del 2020, quando potevamo allontanarci da casa per un massimo di 200 metri. “Vivo a pochi passi dagli spalti, eppure mi sono ritrovata ad andarci solo perché costretta a muovermi in un raggio molto ristretto”, ci ha raccontato Martina Zipoli, “La sera uscivo per una passeggiata, mi sono ritrovata davanti ai fari che illuminano le Mura e ho cominciato a giocare con la mia ombra, salutando, facendo le ombre cinesi… era diventato un momento solo mio di gioco, da lì sono venute poi fuori altre riflessioni più importanti”.

In cosa consiste LuccAbbracciaLucca (abbreviato in LAL)? 500 persone, ciascuna davanti a uno dei fari che punteggiano gli spalti, proiettano la propria ombra sulle Mura, si muovono e interagiscono tra loro a distanza a ritmo di musica e infine si raccolgono in un grande unico abbraccio attorno alla città

“Per coordinare il tutto, abbiamo pensato ad una piccola, semplicissima coreografia, accessibile a chiunque, che condivideremo nel dettaglio ai partecipanti e a tutti gli interessanti attraverso i canali social”, ci ha spiegato Martina, “Ma la maggior parte del tempo sarà lasciato libero alle persone, in modo che ognuno possa muoversi come vuole. L’unica richiesta è, a distanza, attraverso la propria ombra, di interagire con le persone a fianco, battendosi un 5 da lontano, salutandosi o altro”

Foto originale dalla Pagina Ufficiale Facebook di LuccAbbracciaLucca

Per la musica Zipoli e Mei si sono rivolte agli studenti del MAI (Master in Musica Applicata alle Immagini) dell’Istituto Boccherini: ciascuno dei 7 studenti del corso ha composto un brano, che verrà presentato il 20 aprile prossimo durante un concerto all’Auditorium del Conservatorio. In quell’occasione ne verrà scelto uno, che la sera del 07 maggio sarà trasmessa in diretta da Radio Duemila e accompagnerà l’intera installazione. “Di solito la composizione di musica per immagini parte da un’immagine strutturata, definita, su cui viene costruita la musica. Qui il principio si inverte, dal momento che ogni partecipante potrà muoversi in libertà”, ha spiegato Martina, “Ogni compositore ha la propria sensibilità e sta raccontando la propria visione di questa iniziativa. La sfida più grande per loro è come tradurre in musica un abbraccio, un gesto. È più semplice tradurre in musica un sentimento come la felicità, la tristezza, la paura, ma un gesto è più complicato. E l’abbraccio stesso può essere legato a sentimenti molto diversi tra loro. È bellissimo vedere come ognuno dei musicisti lo abbia interpretato in modo personale”.

Proprio l’abbraccio è il fulcro dell’intera installazione, non solo come simbolo di contatto fisico, ma anche come spinta per tornare a creare relazioni, recuperando il senso della collettività. Come ha detto Martina, “per noi lucchesi le Mura sono il nostro habitat, quasi non le guardiamo più, presi dalla nostra quotidianità. Adesso penso che lì dentro la città è viva, che ci sono persone, storie, racconti. E questi racconti possono entrare in qualche modo nella mia vita e fare la differenza per me, come io posso fare la differenza per gli altri. Vorrei che le persone, dopo questa esperienza, si portassero dentro qualcosa nella loro vita di tutti i giorni”.

L’iniziativa vuole coinvolgere innanzitutto i lucchesi e tutte quelle realtà che sono parte del tessuto cittadino e lo caratterizzano ogni giorno, come associazioni, scuole, centri culturali e ricreativi. Chiunque può prenotare il proprio posto sugli spalti, attraverso un portale dedicato (raggiungibile cliccando qui). Ma le ideatrici pensano più in grande: “Sarebbe bello, a livello di solidarietà e scambio, fare una call alle altre città, fare rete: noi abbiamo le Mura, un contesto particolare, però tutte le città hanno dei punti luce in zone pubbliche dove ti puoi proiettare”, ha raccontato Martina, “L’Amministrazione Comunale sta provando a coinvolgere le città gemellate con Lucca. Ha supportato da subito questa iniziativa, nata da singoli cittadini. Questa collaborazione è già una manifestazione del concetto di collettività che vogliamo trasmettere”

“Il fatto di avere un’ombra davanti a te, ti fa riflettere su te stesso, su ciò che sei e ciò che puoi essere. Un’ombra è così poco definita… si muove con te, ma può essere chiunque altro. È un’installazione che nella sua semplicità”, ha concluso Martina Zipoli, Tocca tanti elementi anche a livello di inconscio collettivo, di simbologia, di immagine. Poi il fatto di essere 500 persone che si prestano a fare un gesto così, totalmente gratuito, è molto forte”.

Citando De André, dai diamanti non nascono i fiori. L’esperienza della pandemia, del lockdown e delle restrizioni ha cambiato profondamente la nostra quotidianità, raffreddando i rapporti, mettendo distanze fisiche ed emotive, annullando le occasioni di incontro e scambio. E nessuno di noi ha effettivamente avuto il tempo per metabolizzare tutto questo, per riflettere e rielaborare quanto è successo. Ma, sempre parafrasando De André, da questa esperienza orribile può nascere qualcosa di bello, come un abbraccio di Lucca a Lucca. Un nuovo punto di partenza per riscoprire la bellezza della nostra città, la fierezza dei suoi cittadini, il valore dell’essere umani.

Chiara Bini
Chiara Bini
Classe 1988, Lucchese per nascita e per passione. Giornalista ed esperta di marketing e comunicazione, amo raccontare storie e giocare con le parole. Profondamente curiosa, sono sempre in cerca di nuove realtà, prospettive e punti di vista. A “Lo Schermo” per andare oltre la notizia e scoprire qualcosa di più.

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