Il Porto della Formica: la storia del porto fluviale più importante di Lucca

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Oggi non rimane (quasi) più niente dell’antico Porto della Formica, il Porto di San Concordio che nel passato ha avuto un’importanza strategica per la vita e lo sviluppo dell’intera città di Lucca, favorendone in primo luogo il commercio della seta, per il quale divenne famosa in tutta Europa. Situato a circa 300 metri da Porta San Pietro – prima via di accesso al centro storico lucchese – il Porto della Formica accoglieva le tante barche e navi che qui arrivavano per scaricare merci, viveri e altri beni provenienti via mare, grazie ai collegamenti con l’Arno, il Lago di Bientina e i vari canali come l’Ozzeri-Rogio e il fosso Formica. Il nome del porticciolo deriva proprio da quest’ultimo, un canale navigabile fin dai tempi antichi, che ha svolto una sua funzione di via di comunicazione fino alla Seconda Guerra Mondiale.

Di questo porto si hanno menzioni già a partire dal secolo VIII e fino al 1860 ha rivestito un ruolo chiave per favorire la ricchezza della città. I grandi mercanti lucchesi facevano arrivare al Porto della Formica le merci preziose dall’Oriente e dopo averle fatte lavorare dagli artigiani cittadini, sempre da qui le facevano ripartire per farle arrivare al mare e da lì, distribuirle in tutto il Vecchio Continente. Nei periodi di scarse risorse, di carestia o cattivo raccolto, il Porto della Formica diveniva il luogo in cui si facevano sbarcare da lontano i beni alimentari nonché il sale dogonale. Anche per la costruzione delle Mura rinascimentali ha ricoperto un ruolo fondamentale, perché attraverso i vari canali, le pietre di Guamo e dintorni venivano qui scaricate per essere poi utilizzate nella fabbricazione della cinta muraria. Il declino dello scalo fluviale è iniziato presumibilmente intorno al 1848, quando prese corpo la strada ferrata che divenne la via di comunicazione più veloce ed efficace per il commercio. Si hanno notizie della navigazione commerciale fino agli inizi del ‘900, anche se qualcuno ha usato questo canale anche durante la Seconda Guerra Mondiale tramite piccole imbarcazioni per arrivare fino in città.

Il fosso Formica nel quartiere di San Concordio è stato interrato nel corso del ‘900, mentre il Porto è stato smembrato quando furono realizzate le opere di costruzione dei Gasometri. Gli scavi archeologici compiuti tra il 2009 e il 2010 hanno fatto riemergere – nell’area ex Gesam – le strutture della darsena in stato quasi perfetto, oltre ad altri reperti di epoca romana ed etrusca.

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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