Fratelli d’Italia, anche la penalista Elena Picchetti è della partita:”I cittadini devono tornare a far parte dell’agenda della politica regionale!”

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Prosegue il nostro focus di approfondimento politico in vista delle prossime elezioni regionali: quest’oggi abbiamo intervistato l’Avv. Elena Picchetti, candidata di Fratelli d’Italia. La penalista – già assessore al Comune di Castelnuovo – ci ha illustrato il suo programma politico e le idee che intende portare in Regione in caso di elezione. Inoltre, da attenta conoscitrice della realtà garfagnina, ci ha dato il suo parere sull’effettivo peso politico del Senatore Andrea Marcucci, sottolineando tuttavia che i tempi stanno cambiando.

Elena Picchetti, qual è il suo programma politico e quali istanze del territorio porterà in Regione in caso di sua elezione?

Sanità, lavoro e viabilità: tematiche che interessano l’intera Regione ma che, nella mia Garfagnana, costituiscono la priorità assoluta. Dopo 50 anni di mal governo della Regione è assolutamente necessario rimettere al centro dell’azione politica il cittadino. Le eccellenze nella sanità toscana – sbandierate dall’attuale Governatore – dipendono della grande professionalità e capacità dei singoli operatori sanitari costretti ogni giorno a combattere contro ogni forma di disorganizzazione, inefficienze e cattiva gestione del denaro pubblico. In Garfagnana, la Regione ci ha fatto credere che i due ospedali – quello di Barga e Castelnuovo – fossero complementari, ma le risorse non sono mai state sufficienti affinché lo diventassero veramente. Durante l’amministrazione Gaddi Gaddo, come assessore, ho vissuto in prima persona la richiesta della Regione di individuare un sito per la costruzione di un ospedale unico, pena la soppressione dei due plessi esistenti. Ma il sito di Pieve Fosciana – democraticamente votato a maggioranza dai sindaci – non è stato gradito dai poteri forti della Valle e dalle Regione, tanto che il progetto è stato abbandonato e i due ospedali sono stati fortemente depotenziati. A questo si aggiunge una situazione viaria complicata, soprattutto per la mancanza di uno snodo a Lucca che ci consenta di raggiungere in breve tempo l’autostrada. A nord della Garfagnana è assolutamente necessario prevedere un miglior collegamento con la costa perché il territorio possa esprimere al meglio le sue grandi potenzialità produttive, turistiche e storico-culturali.

Lei ha fatto politica fino al 2014 e poi, a seguito di uno spiacevole episodio di violenza, decise di lasciare ogni incarico. Che cosa l’ha spinta a rimettersi in gioco?

In realtà l’aggressione risale al primo anno del mio mandato come assessore al Comune di Castelnuovo, si è trattato di un episodio la cui vicenda giudiziaria è ancora pendente. Al termine del mandato, pur interessandomi alle questioni politiche in generale e alle vicende amministrative del comune, ho sentito la necessità di prendermi una pausa di riflessione. Adesso ho accettato di candidarmi su richiesta del gruppo Fratelli d’Italia della Garfagnana, spinta dalla mia passione per la politica intesa come attività al servizio del cittadino. Sento forte il senso della rappresentanza e prometto ai miei elettori impegno e serietà.

Le faccio una domanda diretta, a cui vorrei che rispondesse prima da avversaria politica e poi da cittadina: secondo lei il Partito Democratico può ancora definirsi un partito di sinistra vicino alla gente?

Credo che il Partito Democratico abbia perso la sua identità, mi sembra molto lontano dai temi caratteristici della sinistra quali la tutela del lavoro, della giustizia e della solidarietà. In molti non si riconoscono più in questa sinistra. In Toscana la sinistra ha creato un sistema di potere che alimenta solo sé stesso, è arrivato il tempo di cambiare.

Lei viene da una terra complessa come la Garfagnana, e ne conosce molto bene le dinamiche: l’intoccabile Remaschi è stato messo alla porta dal “compagno” di sempre Andrea Marcucci. Il Senatore sta cercando di sfibrare dall’interno il PD?

Dalle notizie pubblicate sulla stampa, mi pare che il Senatore sia proprio riuscito a spaccare il Pd. La mia sensazione è che siano state sottovalutate le conseguenze politiche dell’esclusione, dalla competizione regionale, di un personaggio politico come Remaschi, molto noto ed apprezzato nella Valle del Serchio. La restituzione massiccia delle tessere ne è la prova.

È vero che in Garfagnana non si muove una foglia senza che lo decida Andrea Marcucci? Da avversario, ad esempio, si sente la pressione di questa personalità tanto ingombrante?

Il Senatore Marcucci ha un suo peso politico nella Valle. La vicenda dell’ospedale unico, per esempio, è stata condizionata dalla sua presenza politica. Sono convinta che se il sito fosse risultato quello di Barga – anche se con problemi di accesso e non equidistante dai tutti i comuni della Valle – l’ospedale unico si sarebbe fatto. Ma qualcosa sta cambiando: i risultati delle ultime politiche ne sono un esempio e anche la vicenda Remaschi lo testimonia.

Passiamo al centrodestra: la Lega pare in leggera flessione, Forza Italia ha una percentuale intorno al 7% e Fratelli d’Italia sembra oggi il partito più in forma. Che scenario c’è all’orizzonte?

Il centrodestra oggi si si presenta compatto e la storia degli ultimi anni ci insegna che laddove la coalizione si è presentata unita ha sempre vinto. Per questo sono ottimista.

I maligni, però, dicono che anche all’interno di Fratelli d’Italia ci sono state turbolenze per le nomine e conseguenti ritardi. Che cosa ci dice a riguardo?

A questo appuntamento elettorale – diversamente da altre occasioni – in molti hanno presentato la propria candidatura, probabilmente incoraggiati dalla forza trainante di Giorgia Meloni, ma anche dalla voglia di cambiamento che si respira nell’aria. E’ stato necessario fare una selezione dei candidati e il criterio utilizzato, ovvero quello delle competenze e delle esperienze amministrative e politiche, ha sicuramente consentito di presentarci agli elettori con una lista forte e competitiva.

Secondo lei Susanna Ceccardi è il candidato giusto o avrebbe preferito un altro profilo?

Prima di questa esperienza non avevo avuto modo di conoscerla, se non in brevi interviste televisive. Troppo poco, quindi, per potersi fare un’opinione. Oggi, dopo averla più volte incontrata, devo dire che mi è sembrata sempre più sicura e determinata, con una visione molto chiara delle problematiche di un territorio – quello toscano – tanto bello quanto diversificato. Il programma condiviso dalla coalizione presenta soluzioni concrete e, in certi casi, anche immediatamente attuabili nel rispetto delle diverse sensibilità dei partiti che la sostengono.

A suo avviso, per queste elezioni quali novità politiche, amministrative e legislative chiedono i cittadini alla politica?

I cittadini chiedono sempre e solo una cosa: che la politica torni ad interessarsi dei problemi della gente. I cittadini devono tornare a far parte dell’agenda della politica anche regionale, sono stanchi di una Regione blindata e articolata in centri di potere che alimentano solo loro stessi. Le moltissime competenze regionali incidono direttamente nella vita dei cittadini, delle imprese e dei professionisti. Dobbiamo essere preparati ad utilizzare le risorse disponibili per il miglior sviluppo possibile nei settori strategici della Regione e, mi creda, la lista Fratelli d’Italia è pronta per questa grande sfida.

Giovanni Mastria
Giovanni Mastria
Nato a Lucca, classe 1991. Scrivo con passione di cultura, attualità, cronaca e sport e, nella vita di tutti i giorni, faccio l’Avvocato. Credo in un giornalismo di qualità e, soprattutto, nella sua fondamentale funzione sociale. Perché ho fiducia nel progetto "Oltre Lo Schermo"? Perché propone modelli e contenuti nuovi, giovani e non banali.

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