Festival della Contemporaneità a Lucca: l’analisi del Goga Meremeo

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Torna l’appuntamento con il nostro (prof.) Goga Meremeo. Stavolta la sua attenzione converge sul Festival della Contemporaneità. Riportiamo di seguito il suo intervento.

“In questa seconda estate del Covid tra le disgrazie ci mancava proprio il Festival della Contemporaneità organizzato dalla nostra civica amministrazione con l’intento di acculturare la cittadinanza sui principali problemi che affliggono il nostro tempo.

Sponsorizzato dalla nota marca di liquori Cora, il Festival farà convenire a Lucca il fior fiore della intellettualità che nell’arco delle 15 serate lumeggerà i seguenti argomenti: 1) Gode più l’uomo sotto o la donna sopra? 2)Perché non si trova più in vendita il lucido da scarpe? 3) Dove sono finite le pesche more di Moriano ? 4) Perché Lucca arriva sempre ultima ? 5) Quanto vanno cotti i cannellini di S. Alessio? 6) Cosa si deve fare per resistere al caldo? 7) Quando riaprirà il caffè Di Simo? 8) Si farà la processione di Santa Croce? 9) Quanti fagioli ci vogliono per la zuppa di cavolo nero? 10 ) Dante c’è mai stato a Lucca? 11) Come si fa a mandar via le macchie del gelato? 12) Chi ha inventato l’abbinamento del prosciutto con il melone? 13) Come mai d’agosto fa caldo? 14) Si farà il nuovo Stadio? 15) Quando riaprono i casini?
Come si può vedere il programma è vario e ben articolato: ce n’è per tutti i gusti. Di sicura qualità il cast dei dotti relatori: Blek Macigno, Ampulio Sciagatti, Pampurio Bromuri, Aristide Guttalin, Epaminonda Flautolente , Arnaldo Puzzapiè, Girolamo Fiaschi, Esimio Boccali di Montelupo, il Trio Triboli, il Coro Muto della Butterfly, Arturo e Zoe, Gino lo Sbranino e per finire Sinistro Mancini di San Piero a Vico.

Dalla parte dei soliti mugugnatori si è voluto criticare tanto la scelta degli argomenti come quella dei relatori, insinuando che tutti apparterebbero a una precisa sponda politica in linea con gli orientamenti della civica amministrazione. Mai argomento fu più risibile. Mai critica fu più immotivata. Gli organizzatori replicano alle inconsistenti accuse sostenendo l’impossibilità di un collegamento con gli orientamenti della Civica amministrazione dal omento che questa è assolutamente priva di orientamento. Ed inoltre i nomi scelti per le conferenze sono stati reperiti dal Bollettino dei Protesti che in fatto di politica è assolutamente imparziale.
Messa da parte questa fastidiosa nota polemica, che denota l’accanimento di certa gente che si riunisce al Covo, gli organizzatori si augurano che l’iniziativa venga bene accolta dalla popolazione che avrà così modo di valutare direttamente la serietà dei loro propositi.

Quanto poi all’altra questione sollevata dai mormoratori covisti, quella relativa al coinvolgimento della partecipata Lucca Crea alle spese per il Festival della Contemporaneità, gli organizzatori ritengono che non debba nemmeno essere presa in considerazione e anticipano che anche per i prossimi eventi in programma (il Festival della banalità, la gara di Rutti, l’Assaggio del Perugino) si avvarranno dell’apporto di Lucca Crea.

Si ricorda infine che le serate del Festival Amaro Cora si svolgeranno nel piazzale di fronte alla Cavallerizza ed il pubblico potrà intervenire fino all’esaurimento dei posti a sedere. Si sconsiglia dunque di portarsi le sedie da casa”.

Così parlò il Goga Meremeo

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