C’erano una volta i cassonetti dei rifiuti nelle strade e nelle piazze cittadine. Un sistema di raccolta che è andato avanti per decine di anni, sia a Lucca come negli altri comuni. Poi sulla spinta di sempre nuove idee ambientali e con il fine di far crescere la raccolta differenziata, in alcune zone e in alcuni comuni si è passati all’uso dei bidoncini consegnati alle singole famiglie. Un’esperienza che già all’inizio evidenziò problemi.
In particolare la migrazione dei cittadini di altri comuni (fu per esempio il caso di Capannori) soprattutto quelli che abitano nelle frazioni di confine, verso i cassonetti del territorio lucchese che ancora aveva i “vecchi” cassonetti.
I segnali di malessere verso la soluzione dei bidoncini non furono raccolti, così questa soluzione venne portata avanti con evidenti e crescenti disagi per molte famiglie. Ne parleremo più avanti.
Intanto, prendendo come riferimento il territorio del comune capoluogo, vediamo la differenza fra la raccolta nel centro storico e quella in periferia andando a leggere cosa riporta il sito internet della società Sistema Ambiente.
Il sistema di raccolta differenziata in Centro Storico si avvale di:
- Isole ecologiche fuori terra automatizzate denominati Garby;
- Isole ecologiche Interrate a scomparsa;
- Contenitori carrellati dedicati alle ut. non domestiche che ne facciano richiesta.
Per accedere ai Garby e alle Isole Interrate è possibile scaricare la App “Open IT” e accedere con le proprie credenziali oppure essere muniti di tessera.
È possibile ritirare la tessera presso la sede di Sistema Ambiente in Via delle Tagliate III Trav. IV, 136 Borgo Giannotti – Uff. Distribuzione Kit – nei seguenti giorni ed orari: martedì e giovedì dalle 08:30 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 17:00; lunedì, mercoledì e venerdì dalle 08:30 alle 13:00.

La raccolta differenziata nella periferia del Comune di Lucca viene effettuata tramite la raccolta così detta “Porta a Porta”. Le tipologie di contenitori che vengono forniti possono essere:
Kit
Alle utenze Domestiche o a tutte quelle utenze commerciali che hanno produzione di rifiuti assimilabili ad una utenza domestiche, vengono forniti, in comodato d’uso gratuiti, i seguenti contenitori/sacchetti:
1. Bidoncino Verde dedicato alla raccolta del Vetro
2. Bidoncino Bianco o Sacchi di Carta dedicati alla raccolta della Carta
3. Bidoncino Grigio dedicato alla raccolta del RUR (Indifferenziato)
4. Bidoncino Marrone dedicato alla raccolta dell’Organico
5. Sacchi Gialli dedicati alla raccolta del multimateriale leggero (imballaggi in plastica e alluminio, come bottiglie, flaconi, lattine, pellicole, cassette ortofrutta in plastica e contenitori in tetrapak).
Carrellati
– Alle utenze che ne facciano specifica richiesta possono essere forniti carrellati per le varie tipologie di rifiuto. I carrellati vengono forniti previa valutazione dei tecnici di Sistema Ambiente
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Garby
– Vengono installati in alcuni condomini dietro apposita richiesta e previa valutazione dei tecnici di Sistema Ambiente. Per accedere ai Garby è possibile scaricare la App “Open IT” e accedere con le proprie credenziali oppure essere muniti di tessera.
È possibile ritirare la tessera presso la sede di Sistema Ambiente in Via delle Tagliate III Trav. IV, 136 Borgo Giannotti – Uff. Distribuzione Kit.
Ecoisole – Accessibili 24 ore su 24, sono dotate di contenitori capienti per il conferimento dei rifiuti e sono sottoposte a videosorveglianza continua. L’accesso avviene tramite tessera, ritirabile presso la sede di Sistema Ambiente via delle Tagliate III Trav. IV n. 136 vedi giorni ed orari, oppure tramite l’app Open IT Lucca, che consente di smaterializzare la tessera tradizionale.
Sono collocate sul territorio 6 ecoisole: 1 Cimitero monumentale, 2 parcheggio pubblico tra Via Isabella Barsali / via Don Sirio Politi, 3 parcheggio piazza Aldo Moro, 4 area camper di viale Luporini, 5 parcheggio pubblico di via Simonetti a San Vito, 6 parcheggio pubblico in traversa seconda di via di Picciorana.

Sistema Ambiente ricorda che «ai sensi dell’art. 36 comma 3 del regolamento per l’applicazione della tariffa corrispettiva la mancata riconsegna delle attrezzature ricevute in comodato d’uso prevede l’applicazione della penale pari ad € 50,00». Teoricamente giusto ma… quante volte il bidoncino vuoto è stato trascinato via dal vento o dall’acqua in caso di avverse condizioni meteo? Dove è finito? Spetta all’utente dedicarsi a questa “caccia al tesoro” per ritrovarlo? Quante volte l’inevitabile frettoloso svuotamento da parte degli addetti ha causato la rottura dello stesso bidoncino fino a disperderne parti in giro per le strade o le piazze?
La più recente e per adesso limitata introduzione delle “ecoisole” sembra rappresentare un auspicabile ritorno al passato, all’epoca dei cassonetti che allineavano nelle strade lucchesi, uno accanto all’altro i contenitori per la carta, per il vetro, per l’organico, ecc. Una soluzione che è rimasta immutata in molte e importanti città, toscane e italiane, che sicuramente non hanno nulla da imparare in tema di cultura e/o di gestione dei rifiuti urbani.
L’opposizione ai bidoncini, che era già emersa in altri comuni con le “migrazioni” verificate tipicamente nei paesi di confine, trova molti sostenitori e molte ragioni dettate dalla logica.
Anzitutto lo spazio. Quattro, anzi cinque contenitori (verde, bianco, grigio, marrone oltre al sacco giallo del multimateriale) significa lasciare in casa (meglio su un terrazzo) uno spazio di circa un metro quadrato che potrebbe significare circa la metà del terrazzo presente in molti condomini.
D’altra parte portare in casa i bidoncini non è propriamente una scelta igienica. Quando piove i contenitori si sporcano di fango e della polvere delle strade. Anche in giorni di siccità le sostanze inquinanti non mancano e non è certamente saggio portarsi i bidoncini nella propria casa dove – generalmente – i più attenti si tolgono anche le scarpe proprio per non inquinare l’appartamento.
I bidoncini hanno costretto inoltre a cambiare anche le abitudini alimentari. Come è pensabile di tenersi in casa per tre o anche quattro giorni l’organico quando sono presenti nel contenitore tipicamente lasciato in cucina i residui di pesce, di carne, di uova, di frutta o comunque di tutto ciò che è destinato a una decomposizione molto odorosa? Ovviamente c’è chi arriva a spostare alla sera precedente al conferimento certi alimenti e dunque certi scarti, visto che ci sono giorni obbligati (tipicamente due per settimana) per l’esposizione del bidoncino marrone.
Nei condomini più grandi, dove non è stato possibile avere carrellati o “Garby”, l’esposizione di decine e decine di bidoncini ogni giorno costringe a sacrificare i marciapiedi ovvero parte delle carreggiate stradali, occupando superfici decisamente superiori a quelle dei vecchi cassonetti.
C’è poi anche un aspetto socio-sanitario non secondario. Quante persone anziane, rimaste sole e spesso con patologie più o meno invalidanti, possono ricordare i giorni di conferimento dei singoli bidoncini? Oppure possono scendere e salire le scale della loro casa? In passato spesso era un congiunto, tipicamente un figlio, a fare una visita e a portare fuori i rifiuti, utilizzando i cassonetti che erano sempre disponibili, al di là dei giorni e degli orari. Ora, almeno teoricamente, ciò non è più possibile. L’alternativa, vista in alcune strade, diventa la presenza in fila di tutti i bidoncini che vengono esposti senza soluzione di continuità, spesso lasciati aperti, così anche riempiti dall’acqua piovana che poi fa uscire all’esterno residui di ogni tipo. Talvolta si verificano conflitti (o scherzi?) tra vicini che conferiscono negli altrui bidoncini e/o nei carrellati rifiuti diversi da quelli consentiti, facendo scattare le segnalazioni di Sistema Ambiente all’ignaro utente che si è limitato ad aver esposto alla pubblica fede il proprio bidoncino o il proprio carrellato.

Infine non possiamo dimenticare il fenomeno dei “furbetti” presente sempre e – come detto – già visto in passato a partire dai paesi di confine.
E’ noto a tutti che l’utilizzo del bidoncino grigio, quello della raccolta dei rifiuti indifferenziati, caratterizzato dalla presenza di un codice a barre, comporta o almeno comporterebbe una variazione della tariffa da pagare. In altre parole meno si espone il bidoncino grigio meno si dovrebbe pagare nella fattura. Il trucco per non pagare è semplice: si prendono i rifiuti indifferenziati, si mettono dentro un anonimo sacchetto che poi si lascia nei cestini e/o bidoni presenti lungo le strade o anche nei più nascosti parchi pubblici. Forse in qualche caso lo si abbandona – purtroppo – in zone poco accessibili contribuendo così all’inquinamento.
Veramente un utente che non espone mai, per interi anni, il bidoncino grigio, è un primatista della raccolta differenziata? Non viene – a chi di dovere – il dubbio che abbia trovato forme alternative e soprattutto gratuite per lo smaltimento della parte di rifiuto indifferenziato?
In conclusione sarebbe da rivalutare l’intera problematica della raccolta dei rifiuti per superare una situazione, quella dell’uso dei bidoncini, che nel tempo ha mostrato molti problemi.