Dal fronte pucciniano. Calma quasi piatta in attesa del Consiglio Comunale straordinario fissato per lunedì 6 febbraio. I contendenti tacciono e le uniche novità che si registrano vengono da Roma. Il Ministro ha provveduto ad allargare il Comitato Promotore facendovi entrare il Comune di Massarosa e la Feisc che è la Federazione Europea degli itinerari storici e turistici. Ma non è finita: a giorni dovrebbero entrare il Comune di Bagni di Lucca, che ha seri titoli per rivendicare l’inserimento, la Pro Loco di Fobbia e il Comitato tirrenico per la tutela della cecina. Della quale il maestro era ghiotto.

In attesa di queste sacrosante integrazioni, che recheranno un valido apporto ai suoi lavori, sarebbe segno di correttezza che il Comitato si astenesse dal prendere iniziative.

Fronte della disputa giorno della memoria contro giorno del ricordo. Poteva finire peggio, ma qualche rigurgito c’è ancora da aspettarlo. Se non ci avesse pensato il sindaco Pardini, con la sua improvvida mossa di abbandonare lo scranno sindachesco per scendere a parlamentare con i manifestanti che stazionavano nella strada di fronte al Palazzo Comunale la fatidica giornata sarebbe passata nella generale indifferenza. Peccato perché poteva essere l’occasione per parlare seriamente di cose serie. Come ha saputo fare l’amico colonnello Vittorio Biondi rievocando su queste pagine la tragica storia dei coniugi Bernardo Giovanna Sternfeld, ebrei austriaci che sopraffatti dall’angoscia decisero di porre fine alle loro vite procurandosi la morte nella villetta di Bagni di Lucca dove abitavano.

A Vittorio il ringraziamento per come ha saputo raccontare quella vicenda, capitolo della più spaventosa tragedia vissuta dall’Umanità.

Fronte Carnevale lucchese. Ci siamo. Con la settimana che finisce iniziano i festeggiamenti del Carnevale di Lucca. Il programma allestito dall’Ammmnistrazione Comunale, per la regia del duo Granucci-Santini, imbandalzito reduce del successo natalizio, andrà avnti per giorni con concerti – in piazza Anfiteatro si esibirà Cristina d’Avena, che è sempre un bel vedere – tortellate, mascherate e baldoria. Con i ristoranti e i negozi che faranno sconti ai clienti: ci sarà anche il cinese che in Canto d’Arco vendeva tre clavatte a una lila. Il Nelli cuocerà e distribuirà, fino all’esaurimento delle scorte, bomboloni, frittelle di neccio e di riso, cenci, duroni di menta e zippole. I disappetenti se ne stiano alla larga. Il clou dei festeggiamenti sarà il corteo di qualche decina, forse un paio di centinaia, di figuranti ballerini prestati dal Carnevale di Viareggio. Sfileranno sulle Mura nel primo pomeriggio di domenica partendo da porta Santa Maria per arrivare di fronte allo storico Caffe. Qui prenderanno la scesa e andranno dritti in piazza san Michele dove i bimbi in maschera potranno scatenarsi a loro piacimento.

Per gli appassionati di storia cittadina e per quelli che hanno qualche riserva sull’autenticità lucchese di questa festa negli spazi del Loggiato Pretorio è stata preparata una mostra che documenta storia e tradizione del Carnevale di Lucca.

Speriamo che il tempo regga.

Fronte carceri e carcere. Si è fatto un gran parlare della triste storia dell’anarchico Alfredo Cospito, che da più di 100 giorni si astiene dal cibo in segno di protesta contro la detenzione nel carcere di massima sicurezza stabilita dall’articolo 41 Bis. Opportunamente anche la nostra testata ha rivolto la sua attenzione a questa vicenda che, per le sue inevitabili connessioni, non poteva non finire nella contesa politica. Ognuno ci ha messo del suo, rimediando meschine figurette che tanto dicono di tanti protagonisti dell’attuale scena politica. Lasciamoli al loro destino. Ed occupiamoci invece di un risvolto che ci riguarda e ci richiama ad un serio impegno come cittadini qualunque sia il nostro ruolo nella società e come lucchesi, eredi e partecipi di una civiltà della quale possiamo ben dirci fieri.

Fino a quando siamo disposti a rimanere ciechi di fronte a quella ferita del nostro vivere civile che è rappresentata dal carcere di via San Giorgio?

È una domanda che mi tormenta e mi umilia perché non sono capace di assumere una iniziativa che sia capace di scuotere le coscienze, di richiamare le autorità istituzionali alle loro responsabilità, di sollecitare i tanti buoni di spirito che vivono in Lucca a muovere un’azione mirata intanto a migliorare le condizioni del Giorgio, che si è procurata la triste fama di uno dei più tetri carceri d’Italia.

“Vox clamantis in desertu”? Sono certo che Lucca di Arturo Paoli, di Sirio Valoriani, di Augusto Mancini, dei tanti buoni di spirito saprà ascoltarla: come diceva il sommo poeta Dante, che non era né di destra né di sinistra: “Poca scintilla gran fiamma seconda”. O per dirla con un mio mai dimenticato maestro: “Pessimismo dell’intelligenza. Ottimismo della volontà”.

2 Commenti

  1. Il 3 bollettino di guerra del Professore evidenzia con maestria 4 argomenti di grande attualità che ci accompagnano ormai da settimane, alcuni da mesi. Siamo tutti in fibrillazione gli eventi del 6 sera. Ringrazio Unberto per aver divulgato la notizia che il maestro Giacomo Puccini era ghiotto della Cecina. Questa notizia mi spinge a chiedere al professor Sereni se il maestro accompagnava la Cecina con un bicchiere di spuma bionda?

Rispondi a Riccardo Cancella la risposta

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui