Massimiliano Simoni, candidato di Fratelli d’Italia: “Il futuro? Serve progettualità, crescita e semplificazione amministrativa”

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Prosegue il nostro approfondimento in vista delle prossime elezioni regionali: quest’oggi abbiamo intervistato Massimiliano Simoni, uno dei candidati di Fratelli d’Italia per un posto da consigliere. L’ex Direttore Artistico della Versiliana ci ha illustrato il suo programma politico, offrendo anche un’interessante panoramica degli equilibri e dell’attuale situazione all’interno del centrodestra toscano.

Massimiliano Simoni, qual è il suo programma politico e quali istanze del territorio porterà in Regione in caso di sua elezione?

Il mio programma spazia dalla cultura, in primis, per storia personale e politica consolidata, alla necessità di aumentare a tutto tondo la sicurezza dei cittadini, a partire dalla volontà di ridurre gli episodi di microcriminalità e di violenza, ma anche la pericolosità sulle nostre strade per cui è necessario mettere a punto una politica mirata. Progettualità e crescita sono le parole chiave del mio programma, che oggi mancano nella gestione politica regionale. A partire dal piano dei rifiuti, altra problematica sulla quale intendo spendermi in prima persona perché le aziende del nostro territorio non debbano essere più sovraccaricate di spese onerose nell’operazione di smaltimento, ma che, al contrario, vengano premiate se virtuose. Con lo stesso criterio, ovvero con un progetto a lungo termine e coerente, ritengo che si debba lavorare per migliorare l’efficienza del sistema sanitario della nostra provincia, ancora carente, così come per rinnovare le infrastrutture, ma anche per creare occupazione e per garantire un futuro ai nostri giovani investendo sulle politiche attive del lavoro.

Dopo molto tempo, alle prossime regionali la Toscana potrebbe passare al centrodestra. Secondo lei per quale motivo? Nella nostra Regione, oggi, cosa c’è che proprio non funziona?

Potrebbe passare al centrodestra perché il vento del cambiamento è fortissimo e ritengo che ci siano le persone giuste per poterlo fare. Il Partito Democratico, che per decenni ha amministrato questa regione, ha fallito e non ha più niente da dire essendo sempre uguale a se stesso, ovvero un partito antinazionalista, che ha a cuore la spartizione delle poltrone piuttosto che il progresso del nostro paese. Per questo ritengo fortemente che ci sia bisogno di risorse nuove e Fratelli d’Italia, ma in generale tutto il centrodestra, oggi le ha messe in campo.

Oggi il centrodestra ha un buon consenso a livello nazionale, ma nel nostro territorio pagate lo scotto di personalismi e lotte di vicinato: mi riferisco anche alle sue presunte diatribe con personaggi di spicco come Mallegni e Chiari. Detto questo, qui da noi c’è ancora speranza per un centrodestra coeso, autorevole e di spessore? Cosa manca?

Su Mallegni glisso, non è più un mio problema. Con Chiari invece ho un ottimo rapporto. Abbiamo avuto diatribe di tipo politico, ma le abbiamo superate accogliendo il contraddittorio. Anzi, adesso c’è coesione, intesa e anche una grande amicizia nata e consolidata in questi anni di collaborazione anche, come detto, grazie allo scontro. La speranza per un centrodestra coeso c’è perché la coalizione cresce e sta allargando i suoi orizzonti coinvolgendo energie sempre più vitali e importanti. Per quanto riguarda Fratelli d’italia, il partito punta ad ottenere risultati anche percentuali a doppia cifra. Certamente c’è bisogno di una classe dirigente autorevole e di spessore, coinvolgendo chi oggi è rimasto ai margini della politica perché non si fidava della stessa.

Forza Italia è un po’ in declino, Fratelli d’Italia sta crescendo e la Lega pare essere il partito di punta. Qual è lo scenario futuro?

Ritengo che lo scenario futuro veda Giorgia Meloni Presidente del Consiglio nazionale e Fratelli d’Italia partito di riferimento di tutto il centrodestra. La Lega, nonostante gli sforzi fatti da Salvini in questi anni, paga il prezzo di un eccessivo campanilismo e federalismo. Alla fine la Lega è sempre la Lega, quella di “Roma ladrona”.

Lei viene dalla Versilia, ha un passato significativo in Alleanza Nazionale e ha gestito la Versiliana. Cosa si porta dietro di tutto questo?

Io sono originario di Bagni di Lucca, sono nato a Livorno e arrivato in Versilia nel ’77, con la mia famiglia paterna. E’ una terra in cui mi sono trovato bene e che ho consapevolmente eletto a mia dimora fin dall’inizio. E’ vero, ho gestito la Versiliana e il Festival Pucciniano e sono in Alleanza Nazionale fin dalla sua fondazione di Fiuggi nel ’94. Mi porto dietro un’esperienza ricca di anni di collaborazione ai massimi livelli e oggi posso contare su un passato importante speso sia nel pubblico che nel privato. Un’esperienza a tutto tondo che ritengo fondamentale per proporsi ad amministrare una Regione.

Senta, stima Susanna Ceccardi o avrebbe preferito un altro profilo come candidato alla Presidenza?

Come uomo di partito avrei certamente auspicato una candidatura espressione di Fratelli d’Italia. Tuttavia ritengo Susanna Ceccardi un ottimo candidato, una persona che può veramente portarci alla vittoria. E’ anche un’amica, la conosco bene e so quanto impegno mette in tutto quello che fa. Perciò confido in lei.

Invece c’è un avversario politico che stima e che, per capacità e bravura, avrebbe voluto dalla sua parte?

Io rispetto tutti, stimo diverse persone e non credo che la politica sia tutta da buttare. Credo però che sia necessario rifondare tutto il sistema. Non faccio nomi perché non voglio promuovere nessuno dei miei potenziali avversari. Quindi che vinca il migliore.

A suo avviso, per queste elezioni, quali novità politiche, amministrative e legislative chiedono i cittadini?

I cittadini chiedono un’attenzione maggiore per problematiche spicciole di sopravvivenza quotidiana. In questo momento difficile di emergenza dobbiamo ridare serenità, fiducia e risorse alle aziende. Si deve puntare sulla semplificazione amministrativa e credo che per la provincia di Lucca sia urgente pensare alle infrastrutture e allo smaltimento dei rifiuti in modo solidale e sostenibile, ma anche, come detto, a garantire un territorio più sicuro perché oggi, sotto questo profilo, lasciamo molto a desiderare.

Giovanni Mastria
Giovanni Mastria
Nato a Lucca, classe 1991. Scrivo con passione di cultura, attualità, cronaca e sport e, nella vita di tutti i giorni, faccio l’Avvocato. Credo in un giornalismo di qualità e, soprattutto, nella sua fondamentale funzione sociale. Perché ho fiducia nel progetto "Oltre Lo Schermo"? Perché propone modelli e contenuti nuovi, giovani e non banali.

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