Maila Venturi: a tu per tu con il libero del Bisonte Firenze

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Maila Venturi è il libero del Bisonte Firenze, un ruolo chiave nello scacchiere delle formazioni di pallavolo. La ventiquattrenne lucchese gioca in Serie A1 da ormai diversi anni e il suo percorso di crescita sportivo è sotto gli occhi di tutti, ma come si evince dalle parole rilasciate nella nostra intervista, ha la testa ben salda sulle spalle e una voglia di raggiungere il proprio livello più alto grazie al duro lavoro e all’abnegazione, senza tuttavia sperare di vestire un giorno la maglia azzurra della nazionale, anche se è meglio dirlo sottovoce.

Maila, com’è stato il tuo primo approccio alla pallavolo, come ti sei avvicinata a questo sport?

Sono sempre stata una bambina iperattiva, quindi sin dai tempi della scuola elementare ho provato un sacco di sport, dall’atletica al nuoto. Un giorno, mentre facevo ancora la prima elementare, vidi i corsi di pallavolo della Pantera Lucca e chiesi a mia mamma se potessi frequentarli. Quindi diciamo che tutto è nato un po’ per caso, ma soprattutto per dare libero sfogo alla mia creatività. Quando sei così piccola non analizzi il gioco in sé, l’ho provato e mi è piaciuto, mi divertiva, poi mano a mano l’ho amato sempre di più.

Quando hai capito che potevi andare lontana con la pallavolo?

Ho fatto due anni importanti alla Nottolini Capannori, poi ho ricevuto la chiamata della San Michele di Firenze che disputava il campionato di B1, quando avevo 18 anni. Quell’esperienza è stata fondamentale, perché era la prima volta che andavo via di casa ed è stata formativa, specialmente per il mio carattere. A quel punto mi sono chiesta, perché non provare andare avanti con questa strada. Quando poi sono andata a giocare a Orvieto, in A2, ho raggiunto una maggiore consapevolezza delle mie possibilità in questo sport.

Adesso giochi in A1, quanta differenza c’è rispetto alle categorie inferiori?

La differenza è altissima, sia per la velocità di gioco, per la potenza dei tiri e per il tipo di agonismo. Quando è arrivata la chiamata del Bisonte, ormai tre anni fa, ho avuto la fortuna di incontrare un allenatore che ha creduto in me, aiutandomi a migliorare il mio livello di gioco e ad acquisire più consapevolezza per esprimermi al meglio a questi livelli.

Giochi come libero, quanta responsabilità comporta ricoprire questo ruolo?

È un ruolo particolare ed è vero, è di grande responsabilità, non solo a livello tecnico ma anche psicologico e mentale. Quindi se da una parte mi devo occupare di impostare la fase difensiva della mia squadra, al tempo stesso ho il dovere di essere sempre positiva per le mie compagne, dare fiducia e positività a tutte quante.

In questa stagione ti stai togliendo della grandi soddisfazioni, qual è quella più grande?

Personalmente non mi sento in grado di dirtene una in particolare. Sono tuttavia soddisfatta per la maturazione che ho raggiunto a livello caratteriale. Quando arrivano i risultati, non solo c’è una grande soddisfazione a livello di squadra e di gioco, ma si migliora anche a livello personale e umano. Ritengo di avere ancora tanta strada davanti e devo ancora lavorare molto. Questo sport comporta fatica, ci alleniamo duramente due volte al giorno per raggiungere un livello sempre più alto. Ad ogni modo mi ritengo soddisfatta del percorso compiuto fino a qui, anche se non sono appagata.

Quali sono gli obiettivi di squadra e quelli tuoi personali?

La squadra quest’anno punta ai playoff, anche se non sappiamo in quale formula verranno disputati e quante squadre vi avranno accesso, se 8 o 10. Il Covid19 purtroppo sta scombinando le carte del nostro calendario, infatti siamo entrate in Coppa Italia ma non sappiamo ancora se potremo giocarla oppure no. In più considera che recentemente siamo state ferme un mese, disputando solo gli allenamenti, prima di rientrare in campo pochi giorni fa in una partita ufficiale. C’è grande incertezza.

A livello personale non mi sono mai creata troppe aspettative, sto costruendo la mia carriera passo dopo passo per arrivare sempre più in alto. Ovviamente il sogno di ogni giocatrice italiana è quella di vestire un giorno la maglia azzurra della nazionale e non nego di avere anch’io l’ambizione di poterlo fare prima o poi. Io darò sempre il massimo e poi vediamo quello che succederà.

FOTO: profilo Facebook di Maila Venturi

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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