Luigi Capovani.

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Distretto Militare di Lucca, Classe ’21.

Per la precisione nasce a Seravezza, in Versilia, il 3 marzo 1921.

È alto 1,80 mt. ed al momento della visita di leva, 26 febbraio 1940. Abita a “Ripa” una frazioncina di  Seravezza. Al momento della visita militare fa il “barbiere”; il foglio matricolare ci dice che “sa leggere e scrivere”; è arrivato alla 5° Elementare, di più, a quel tempo, non serviva. Torace 92 cm. Perfetto per essere dichiarato di “PRIMA”! Arruolato.

Viene chiamato alle armi un annetto dopo, il 4 gennaio 1941, e assegnato al Deposito del 31° Reggimento Fanteria in Maddaloni, provincia di Caserta. Il Deposito è come fosse un C.A.R. è la caserma di addestramento di base, dove si viene incorporati, vestiti, armati, per poi dopo i primi rudimenti addestrativi si viene trasferiti al Reggimento.

Però si vede che alla visita iniziale non avevan visto bene il cuore, perchè il 6 febbraio del ’41 viene sottoposto a nuovi accertamenti sanitari presso l’Ospedale Militare di Caserta e quindi dichiarato “Riformato” per vizio organico di cuore, (insufficienza mitralica, una cosina da niente…). Due giorni dopo mandato in congedo assoluto in seguito a questa motivazione sanitaria. Succede…

Quindi torna a Ripa di Seravezza, in “forza assente” al Distretto Militare di Lucca, e ricomincia a fare i capelli.

Ma è un’anima inquieta.

La Guerra chiama; aderisce al Bando di reclutamento nr.8 a firma del nuovo Capo di Stato Maggiore del Regio Esercito, il Gen. Ambrosio. È l’inizio del nuovo Esercito dopo l’8 settembre, la Rinascita del paese. Il momento storico è quello, non si guarda tanto per il sottile… e quindi il Capovani si ri-arruola “volontario” il 14 ottobre del ’44 presso il Centro Addestramento di CERSETI (CEntro Recupero Sbandati EserciTo Italiano), presso la caserma Castro Pretorio a Roma; l’8 marzo del 1945 passa in forza al 22° Reggimento Fanteria del ricostituito Gruppo da Combattimento “CREMONA”, con i gradi di Sergente Maggiore.

La guerra è ormai agli sgoccioli…

Ma fa in tempo a partecipare ai combattimenti sul Senio e lì si merita una Medaglia di Bronzo al Valor Militare per una valorosa azione di Guerra:

 “Comandante di squadra fucilieri nell’attacco di una forte posizione nemica con mirabile slancio e sprezzo del pericolo raggiunto l’obiettivo assegnatogli, volontariamente si spingeva da solo oltre una postazione avversaria fortemente presidiata. Con raffiche di arma automatica e lancio di bombe a mano conquistava detta postazione riuscendo a catturare 17 prigionieri. Mirabile esempio di ardimento e sprezzo del pericolo. Senio 10 aprile 1945.”

Decisamente una bella motivazione!

Una azione coraggiosa, catturare 17 tedeschi prigionieri da solo, non è da tutti!

Poi un meritato riposo di convalescenza all’Ospedale di Firenze.

Al rientro in Versilia si sposa con Matilde Maria Simi.

L’11 dicembre del 1951 muore a Seravezza.

È sepolto a Strettoia di Pietrasanta.

Vittorio Lino Biondi
Vittorio Lino Biondi
Sono un Colonnello dell'Esercito Italiano, in Riserva: ho prestato servizio nella Brigata Paracadutisti Folgore e presso il Comando Forze Speciali dell'Esercito. Ho partecipato a varie missioni: Libano, Irak, Somalia, Bosnia, Kosovo Albania Afganistan. Sono infine un cultore di Storia Militare.

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