Lucca, 1910: tutti allo stadio…a Piazzale Verdi

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Oggi è consuetudine pensare che andare allo stadio, significhi andare al Porta Elisa, per vedere le partite disputate in casa della Lucchese. Fino al 1935, però, la situazione era ben diversa, perché a Lucca mancava un vero e proprio stadio, quindi un impianto sportivo polivalente che soltanto a partire dal 1930, cominciò a sembrare più che una necessità. Quindi, i lucchesi dove andavano a veder giocare la propria squadra locale? Semplice, in quello che oggi è Piazzale Verdi. Il tifo si ammassava sugli spalti e addirittura sopra le Mura rinascimentali, per ammirare le gesta dei giocatori rossoneri, in quella che allora era a tutti gli effetti la casa della A.S. Lucchese Libertas, società calcistica fondata nel lontano 1905.

La foto romantica e in bianco e nero, che abbiamo allegato al nostro articolo, risale al 1910 e ritrae un amichevole tra l’Internazionale Milano, o semplicemente Inter, e l’FBC Firenze, la principale squadra del capoluogo toscano prima della nascita della Fiorentina, targata 1926. Si può notare alle spalle dei giocatori Porta Sant’Anna, ancora con le impalcature, data la sua recentissima costruzione. Lo sport lucchese, in qualche modo, è sempre stato legato a questa parte della città, non per nulla qua risiedeva il Prato del Marchese, una sorta di ippodromo nostrano dove si sono tenute le corse dei cavalli per moltissimo tempo.

Qualcuno potrebbe pensare che la vicina via del Pallone, possa essere in qualche modo legata all’abitudine di disputare le partite di calcio a Piazzale Verdi, ma si sbaglierebbe. Questa via, infatti, non deve il suo nome al gioco del pallone, ma ai voli in mongolfiera che Vincenzo Lunardi faceva dal Prato del Marchese. Quest’ultimo era un aviatore lucchese, che non ebbe molta fortuna, ma i suoi audaci voli sono rimasti nell’immaginario collettivo e nella storia intera della città che gli ha donato i natali.

Lucca, 1910: amichevole tra l’Inter e FBC FIrenze.

FOTO A CURA DI: Lucca Antica.

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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