Le maglie della Lucchese per ripercorrere la storia rossonera

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Per chi è nato e cresciuto a Lucca, la Lucchese è la Lucchese. Più di una squadra, più di un club, più di una fede. Una tradizione che si tramanda di generazione in generazione, che unisce le famiglie, i quartieri, gli amici, la città. Una magnifica storia di sport e socialità, che in 115 anni di storia ha significato per i lucchesi momenti esaltanti e abissi deprimenti, gioie e dolori, successi e clamorose debacle. Ogni risultato, però, per chi in questi colori crede veramente, è stato accompagnato da un profondo orgoglio: quello di supportare il nome della propria città, di accrescere la propria identità e lo spirito di appartenenza. Tutto questo può fare una squadra di calcio, tutto questo può fare la passione per uno sport. Chi scrive, inoltre, nella Lucchese ha trovato negli anni, oltre che una grande passione, un impegno, un lavoro, una missione. E siamo solo all’inizio. Ed ecco allora che quando questi colori te li senti addosso si percepisce ancora di più il valore, la grandezza e la potenza che hanno. La capacità di unire una città in un credo calcistico che non conosce limiti nei propri sogni.

Quei colori, il rosso e il nero, hanno invaso le nostre vita e le nostre camere fin da bambini, quando sopra il letto avevamo la foto di Paci o Simonetta, di Monaco o Donatelli, di Carruezzo o di Binho. La maglia rossonera rappresenta identità, radici, fede. Ci siamo divertiti, in redazione, a ripercorrere la storia recente della Lucchese scovando le sei maglie più particolari, legate a stagioni che, nel bene o nel male, sono state indimenticabili. Ve le ricordate tutte?

1977/78 – Maglia a strisce larghe, rigorosamente senza sponsor, per un calcio che ancora non conosce i dogmi imposti dalla pubblicità, dagli sponsor e dalle televisioni a pagamento. Un calcio libero, ricco di sani valori ed un campionato di Serie C mozzafiato in cui i rossoneri di mister Giovanni Meregalli si giocano la promozione fino all’ultima giornata in un testa a testa serrato con la Spal. Chiuderanno al secondo posto, e non basterà. Indelebile nel cuore di tutti i tifosi la trasferta di Ferrara del 12 marzo 1978: un 2 – 2 che ancora fa venire i brividi ai moltissimi lucchesi presenti quel giorno.

1989/90 – La stagione più gloriosa della storia rossonera. Maglia con sponsor Bertolli, dal gusto retrò e dal fascino suggestivo. La storica Lucchese dei vari Paci, Simonetta, Pascucci, Vignini, Russo, Monaco, Fiondella ecc., sotto la guida di Corrado Orrico, conquista la promozione in Serie B al termine di un campionato esaltante e si aggiudica a La Favorita di Palermo la Coppa Italia di Serie C, tutt’oggi il trofeo più prestigioso della bacheca rossonera (nella foto in evidenza – archivio Foto Alcide). Indimenticabile.

1995/96 – Egiziano Maestrelli, dopo aver riportato la Lucchese in serie cadetta, costruisce una squadra valida e compatta, con aspirazioni di alta classifica anche in Serie B. Ad indossare la splendida maglia rossonera con sponsor Cremlat, giocatori del calibro di Paci, Rastelli, Bettarini, Cozza e Cardone. In panchina c’è Bruno Bolchi e i rossoneri chiudono al sesto posto, al termine di una stagione a dir poco entusiasmante, che vede nel Porta Elisa un fortino quasi inespugnabile, anche per le formazioni più blasonate.

2001/02 – Carruezzo e compagni indossavano la maglia Errea con sponsor Lucca Bingo il 10 giugno del 2002, quando un palo di Tony ed una serie di incredibili e sfortunate circostanze tolsero al popolo rossonero la gioia del ritorno in Serie B, nella maledetta finale play off contro la Triestina. Indelebili nella mente di ogni tifoso le facce provate del presidente Aldo Grassi e di mister Francesco D’Arrigo al termine della gara: quella partita, quella maledetta e rocambolesca partita, ha certamente cambiato in maniera sostanziale la storia degli anni a venire per la Vecchia Pantera. Chissà cosa sarebbe accaduto.

2013/14 – 4 maggio 2014: Pecchioli segna al 92′ a Correggio e regala ai rossoneri il ritorno tra i professionisti. E’ la Lucchese che vuole rinascere dalle ceneri, quella di Andrea Bacci e Guido Pagliuca, quella dei soci lucchesi e della maglia sponsorizzata da Dì Lucca. Una bellissima stagione che avrebbe potuto rappresentare il preludio ad una svolta, societaria, logistica ed organizzativa, che però non è arrivata.

2019/20 – Ecco un’altra Lucchese che rinasce e sogna: quella del main sponsor Giap e della nuova società con a capo il presidente Bruno Russo, che al primo anno coglie una meravigliosa promozione e riporta entusiasmo in una città ormai stanca delle molteplici telenovele che si erano alternate tra gli uffici del Porta Elisa negli ultimi, rocamboleschi anni. I rossoneri ripartono da una struttura solida e sana, con un progetto ambizioso, sia dal punto di vista tecnico che commerciale ed imprenditoriale. Un campionato da Serie C conquistato e tutto da giocare con tanti, tanti sogni da provare a realizzare.

Giacomo Bernardi
Giacomo Bernardi
Giornalista e professionista della comunicazione. Sguardo "dritto e aperto nel futuro", come cantava Pierangelo Bertoli, e sempre pronto a raccontare una nuova storia.

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