L’aviatore lucchese Carlo Del Prete e l’aereo in suo omaggio su Viale Europa

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Nel corso degli anni ha sempre destato molta curiosità quello strano aereo che si trova in prossimità dello svincolo dell’Autostrada Lucca Est. Perché quel piccolo velivolo è stato adagiato in uno degli ingressi della città e cosa rappresenta? La risposta è semplice, non si tratta di un vero e proprio monumento, ma di un tributo a uno dei grandi aviatori dei primi del ‘900, Carlo Del Prete, che proprio a Lucca era nato e cresciuto. Nel 2005 il Piaggio-Douglas PD 808 GE è stato posizionato su un basamento inclinato per commemorare i 77 anni dalla scomparsa del trasvolatore atlantico, dopo essere stato donato dall’Aeronautica Militare all’Associazione Arma Aeronautica sezione lucchese. Come si può presto intuire questo aereo poco ha a che fare con l’epoca in cui Carlo Del Prete compiva le sue imprese sopra i mari, essendo un esemplare degli anni ’60 dismesso dalle sue funzioni di trasferimento persone, trasporti sanitari d’urgenza e radio-misure elettroniche, soltanto pochi anni prima della donazione

Le imprese di Carlo Del Prete

Carlo Del Prete è stato uno dei grandi pionieri dei voli esplorativi sopra gli oceani in un’epoca lontana, in cui si doveva essere tanto coraggiosi quanto pazzi per mettersi in cabina di pilotaggio alla conquista di così illustri imprese in terre esotiche distanti migliaia di chilometri dalla propria casa. L’aviatore entrò a far parte della Regia Aeronautica nella seconda metà degli anni ’20 del secolo scorso, divenendo secondo pilota di Francesco De Pinedo nella trasvolata Atlantica dall’Europa alle due Americhe. Insieme al motorista Vitale Zacchetti, volarono sull’idrovolante Savoia-Marchetti S 55 sopra tre continenti: Africa, America del Sud, America del Nord, attraversando l’Oceano Atlantico per ben due volte. La trasvolata che ebbe come luogo di partenza Elmas (Cagliari) terminò dopo tre mesi al Lido di Ostia (Roma) con all’attivo 43.820 km e 279 ore e 40 minuti di volo.

Questa prima impresa lo fece salire di grado, ma il grande successo lo ebbe grazie al record del mondo su circuito chiuso. Il monoplano Savoia Marchetti S64 di Del Prete percorse per 51 volte il circuito compreso tra Torre Flavia ed il faro di Anzio compiendo un totale di 7.666,616 km in un tempo di 58 h e 37 minuti. Aveva migliorato il precedente record di 5 ore e di 3.000 km il primato della distanza. L’obiettivo successivo sarebbe stato il volo dall’Italia al Brasile, per aggiudicarsi il record mondiale di volo in linea retta, ma la sorte gli avrebbe presto giocato un tiro mancino fatale. Il lucchese riuscì a conquistarsi gli onori sperati, perché fu suo il record che tanto stava cercando, volando senza scalo da Monte Celio (Roma) a Port Natal in Brasile con il monoplano Savoia-Marchetti S.64, dopo aver percorso 7.450 km in 44 ore e 9 minuti ad una velocità media di 168 km/h. Ma dal Sud America non avrebbe più fatto ritorno, infatti pochi giorni dopo la conquista del primato, durante i festeggiamenti in terra brasiliana l’aviatore lucchese fu protagonista di un tragico incidente in un’esibizione a bordo di un aereo da ricognizione, che precipitò in acqua. Del Prete ebbe delle ferite molto gravi, per cui fu necessario amputargli la gamba destra per fermare l’infezione. Ma le sue condizioni non migliorarono, così il 16 agosto 1928, a Rio de Janeiro si spense la vita del trentunenne aviatore lucchese.

L’eredità di Del Prete

Abbiamo già parlato dell’aereo di Viale Europa a Lucca, ma la città gli ha donato anche uno splendido corso alberato che costeggia le mura urbane, un istituto per l’aiuto ai giovani, una lapide alla casa natale in piazza San Pietro Somaldi e una scuola media. Le imprese aeree di Del Prete però sono state fondamentali anche per scopi bellici, infatti durante la Seconda Guerra Mondiale il percorso tracciato dal lucchese nel Nord-Atlantico, fu fondamentale per gli Alleati per accorciare i tempi di volo di due terzi nell’opera di rifornimento al fronte europeo via Africa. Questa rotta, adesso, viene ancora utilizzata dalle aviazioni commerciali per i voli intercontinentali.

CREDITI FOTO ASSOCIAZIONE ARMA AERONAUTICA – SEZIONE LUCCA

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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