Il Principato di Lucca: la rivoluzione di Elisa Baciocchi

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Se qualcuno si mettesse a immaginare odiernamente Lucca come una città-stato, indipendente e capitale potrebbe scappargli una risata. Eppure è proprio qui che sta l’errore, perché in un passato non troppo lontano, Lucca ha avuto il suo Principato e un’epoca di splendore e prosperità sotto l’illuminata guida di Elisa Bonaparte in Baciocchi, la sorella del generale e fondatore del primo Impero francese, Napoleone Bonaparte. Il Principato prese forma a partire dal 18 marzo 1805, con la discesa in Italia di Napoleone che messe le mani sulla cittadina dall’Arborato cerchio, decise di affidarla a sua sorella, sposa di Felice Baciocchi.

Elisa attuò una vera e propria rivoluzione, facendo sì che Lucca diventasse ben presto un polo attrattivo e un centro di comando anche politico. Il tono della città era ambizioso, si respirava l’aria delle grandi capitali della cultura europea, di cui la città bagnata dal Serchio volle diventare una rappresentante a tutti gli effetti. Sotto l’egida della sorella dell’imperatore, vennero varate delle riforme e portati avanti dei lavori pubblici, che causarono uno stravolgimento in grado di cambiare volto anche alla fisionomia della città.

Il primo fra questi fu quello del 1806, in cui l’antico Palazzo Pubblico venne trasformato in una reggia, che si doveva affacciare su una piazza circondata da nobili platani. Per questo motivo l’area di fronte fu ripulita da un intero complesso di edifici medievali che prima giaceva dove ora sorge Piazza Napoleone. Nel frattempo anche altri edifici dell’antico centro vennero esaltati e valorizzati, creando degli spazi appositi per aumentare la visibilità e la seguente bellezza. Poi, finalmente le Mura persero la loro primaria e antica destinazione di cinta muraria difensiva, assumendo quella di parco a cielo aperto che perdura ancora oggi. Per celebrare questa lungimirante decisione, venne deciso di innalzare la nuova Porta a Est, chiamata Porta Elisa in onore della Granduchessa di Toscana. Questo portale simbolicamente doveva rappresentare una via di accesso e di comunicazione tra la Capitale lucchese e Firenze.

L’operato di Elisa Bonaparte portò anche a lavori preziosi per l’argine del fiume Serchio, ma soprattutto furono pensate delle soluzioni che incrementarono il livello di istruzione e di cultura dell’intera città. Fu tolto il nastro alla Biblioteca Pubblica e furono fondati alcuni importanti istituti dedicati alla didattica. La parabola d’oro di Elisa andò di pari passo con quella del suo illustre fratello, tanto che la fine del Principato di Lucca avvenne nel 1814, in concomitanza con la caduta di Napoleone. Dopo il Congresso di Vienna venne instaurato un Ducato, affidato a Maria Luisa di Spagna. Elisa si presentò al suo popolo con questa affermazione: “voglio governare colla sola vista dell’interesse e della felicità del popolo lucchese”. A distanza di due secoli si può dire che fu di parola.

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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