I nostri immobili: La Manifattura Tabacchi (di Elvio Cecchini CDX)

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Ogni progetto per poter essere realizzato deve essere affrontato con un metodo di lavoro che si basa sulla conoscenza preliminare dei dati, per poter effettuare l’analisi delle possibili articolazioni funzionali ed affrontare l’iter progettuale preliminare e definitivo, che consente il reperimento delle risorse necessarie.

Sulla Manifattura sono stati fatte nel tempo numerose ipotesi di utilizzo e diversi progetti di recupero, a partire dal PIUSS fino ai recenti progetti della Coima/Fondazione. Tutti gli studi di riqualificazione hanno sempre previsto correttamente un mix di funzioni, per far vivere l’ex area industriale nell’arco di tutta la giornata. Sarebbe infatti un errore limitare alla esclusiva destinazione ad uffici comunali tutto il complesso immobiliare, perché mancherebbe il fondamentale presidio dell’area nelle ore serali e notturne.  La parte Nord, com’era già previsto nei progetti PIUSS, dovrebbe essere destinata in parte ad uffici pubblici e in parte alla formazione (Campus), in coerenza con i finanziamenti erogati; oltre alla collocazione del nuovo Museo del Fumetto e alla permanenza degli uffici della Soprintendenza. Nella parte Sud, invece, è sempre in corso la manifestazione d’interesse di POLIMEA www.polimea.it, che insieme al Conservatorio Boccherini, raggruppa alcune realtà imprenditoriali lucchesi, per realizzare un progetto che “intende integrare le migliori forze culturali ed economiche della città per costruire un nuovo centro polifunzionale ed inclusivo all’interno del quale la tradizione e le competenze musicali ed artistiche locali possano essere valorizzate in una nuova offerta educativa, esperienziale, di promozione culturale ed economica del territorio”. Questo progetto, se ben gestito, avrebbe tutte le potenzialità per far diventare Lucca un centro polifunzionale di formazione e produzione creativa, in grado di offrire occasioni formative sinergiche con la valorizzazione dei musicisti lucchesi, di cui si parla da anni.

Tuttavia, la scelta inopportuna di vendere una cospicua porzione della parte Sud, compiuta inopinatamente dalla Giunta Tambellini a fine mandato, ha fortemente condizionato le possibilità di recupero del complesso, perché ha inconsapevolmente alzato ostacoli procedurali, che possono compromettere le attuali possibilità di riqualificazione ad uso pubblico in tempi ragionevoli. Sarebbe auspicabile che la nuova Amministrazione riuscisse a trovare il modo di inviare un messaggio all’anonimo compratore, per verificare la sua eventuale disponibilità alla cessione o, in alternativa, alla condivisione di un percorso progettuale comune per la riqualificazione del complesso immobiliare, nell’interesse di tutti. Forse a molti non è ancora chiaro, che, essendo scaduto il PIUSS, il recupero della Manifattura deve essere attivato con la redazione di un Piano Attuativo, che comprende l’intero comparto della ex -Manifattura. Tutto ciò implica che il “misterioso acquirente” partecipi e condivida la definizione del progetto o, in alternativa, che l’Amministrazione prenda i provvedimenti legalmente previsti, che rischiano però di allungare ulteriormente i tempi del recupero edilizio. Occorre pertanto accertare se il Piano Attuativo deve includere l’intero comparto, Nord e Sud, e in tal caso concordare, prima possibile, un’ipotesi d’intervento col compratore per individuare le risorse umane e finanziarie necessarie per avviare il corretto iter progettuale. Contemporaneamente occorre che sia definito il contenzioso in atto sulla parte Nord del complesso edilizio o almeno valutare l’eventuale ipotesi di soluzione in termini finanziari e temporali.

È opportuno, infine, che sia avviata una seria verifica strutturale dello stato dei lavori realizzati nella parte Nord, che certifichi la qualità e la conformità delle opere eseguite dalla precedente impresa appaltatrice alle normative sismiche ed energetiche, al fine di evitare eventuali riserve, che le nuove imprese esecutrici potrebbero avviare subito dopo la sottoscrizione del nuovo contratto.

Per fare tutte queste cose occorre tempo, decisione e dedizione, in alternativa la Manifattura può attendere.  

Elvio Cecchini                             

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