Anche per questa settimana dobbiamo occuparci della turbolenza pucciniana. Speriamo che sia l’ultima, ma non ci scommetto. Anche perché l’affare si ingrossa. Delle Celebrazioni Pucciniane si è parlato anche in Consiglio Regionale, dove il presidente Eugenio Giani ha risposto ad una interrogazione presentata dal consigliere Baldini, eletto in quota Lega. L’avvocato Baldini ha manifestato la sua preoccupazione per il pericolo che il Comitato Promotore non riesca a partorire un programma degno dell’appuntamento del Centenario ed ha avanzato serie riserve sull’operato del presidente Alberto Veronesi.

Nella sua risposta il presidente Giani ha detto di condividere tali preoccupazioni e si è impegnato a esporle al ministro Sangiuliano nell’incontro che è previsto per il prossimo sabato. Durante il quale è presumibile, visto che siamo a Firenze, che ministro e presidente facciano anche il punto sulla questione se Dante è o non è di destra.

In attesa di conoscere gli esiti di quel colloquio registriamo , con una certa soddisfazione, l’iniziativa dei consiglieri comunali di Lucca del PD che hanno ufficialmente chiesto al sindaco Pardini di convocare un Consiglio Comunale straordinario dedicato alle valutazioni dell’andamento delle Celebrazioni in onore di Puccini.

È quanto era stato proposto da “Lo Schermo” giovedì scorso. Una iniziativa di buon senso che, se gestita con la serietà che merita, può condurre ai risultati sperati e può placare un bel po’ di questa verbosa turbolenza.

Senza accampare meriti eccessivi, possiamo onestamente rivendicare che anche in questo caso “Lo Schermo” ha saputo fornire un utile suggerimento prospettando una via d’uscita, onorevole e valida, ad una bega che è durata fin troppo.

Giunti a questo la palla passa al nostro Consiglio Comunale e allora, sempre per rimanere in compagnia di Dante, si “parrà la sua nobilitate”. In altre parole sarà l’occasione per misurare lo spessore di quel consesso e si prenderà atto se è in grado di dare un effettivo contributo alla soluzione della turbolenza pucciniana oppure se aggiungerà altre chiacchiere alle tante che sono già state spese.

Più avanti ritorno sull’argomento ma intanto la prendo un po’ larga e introduco un’altra amara riflessione. Mi riferisco al panorama complessivo della città, alle sue istituzioni culturali, alle figure che vi occupano posti di guida e di riferimento, al vario associazionismo nel quale si ramifica il tessuto cittadino. Ebbene tutto questo mondo è rimasto completamente assente, come se la questione del Centenario Pucciniano non lo riguardasse.

È purtroppo vero che, per effetto degli anni che abbiamo attraversato, l’abitudine ed anche la passione a prendere parte alle vicende cittadine è andata svanendo, ed hanno finito per prevalere sfiducia nel dibattito pubblico, chiusure in difesa dei piccoli orticelli, e rassegnato disinteresse.

Non proprio gli elementi che danno vitalità al circuito democratico di una comunità, che vive e prospera se può fare affidamento sulla attiva partecipazione alle sue vicende dei suoi membri che gioiscono quando il bene pubblico si afferma e l’onore della città ne trae beneficio ed invece si dolgono quando le sue fortune volgono al peggio.

Poiché, da sempre, non mi riconosco nelle fila degli afoni rassegnati ed anzi mi ostino, senza per questo trarne alcun vantaggio personale, a levare la voce con la speranza che prima o poi, quando finirà questo meschino tempo degli aridi egoismi, sarà raccolta allora provo a formulare qualche direttiva che possa essere utile al dibattito in Consiglio Comunale. E in più ci aggiungo due parole per il caro presidente Giani che, se vorrà, potrà servirsene nell’incontro con il ministro Sangiuliano.

Partiamo dal Consiglio Comunale, che sarà convocato in seduta straordinaria. Bene quella deve essere l’occasione perché si faccia chiarezza, con una relazione dettagliata, dei lavori fin qui svolti dal Comitato e si facciano conoscere i suoi programmi. Da parte sua il governo cittadino deve formulare una sua proposta per i programmi del Comitato: messa in sicurezza del Teatro del Giglio, recupero e riapertura del Caffe Caselli-Di Simo, una serie di manifestazioni di alta qualità e di grande richiamo (un concerto d’apertura nel Parco della Villa Reale di Marlia con la ripresa in diretta della RAI). Ed altrettanto tocca alle opposizioni che finalmente hanno l’occasione per uscire dalle polemiche e per presentare alla città le idee e le proposte che hanno maturato,

Va da sé che il Consiglio Comunale deve evitare di scivolare nel melmoso pantano della polemica politica (rinfocolata dalla decisione del maestro Veronesi di candidarsi alle prossime elezioni in Lombardia) perché non porta nessun giovamento al Centenario Pucciniano. Se poi il Consiglio Comunale se la sente di compiere un atto che dimostri la sua volontà di contribuire attivamente alle Celebrazioni allora può dare vita ad una speciale commissione che si mantenga in costante collegamento con il Comitato Promotore, lo stimoli e promuova autonomamente iniziative che possano utilizzare i suoi finanziamenti.

A guardar bene non si tratta proprio di indicazioni sconvolgenti, ma con l’aria che tira è bene misurare i passi e tenere bene i piedi in terra.

Infine, come annunciato, due parole in un orecchio al carissimo amico Eugenio Giani. Intanto per dirgli che ho apprezzato la sua risposta con il dichiarato impegno di occuparsi delle cose pucciniane. Invece mi mette un po’ di preoccupazione la sua intenzione di coinvolgere nella bega pucciniana il ministro Sangiuliano. Preoccupazione, si badi bene, non perché il ministro in questa storia di responsabilità non ne abbia. Ce ne ha eccome, a cominciare da quella di aver nominato nel Comitato persone che se ne sono tirate fuori ed hanno disertato le sue riunioni. Ma per come è stata formulata l’intenzione del presidente Giani ha tutta l’aria di una sollecitazione al ministro perché dia una strapazzata al maestro Veronesi. Posso sbagliarmi ma l’interrogazione del consigliere Baldini aveva questo sapore. Dove mi è sembrato di ritrovare un po’ del limo delle tensioni viareggine.

Conoscendo Eugenio Giani mi sento di escludere una sua obliquità, ma la sua dichiarazione ha sicuramente alimentato i propositi di guerra a Veronesi. Che di colpe, in questa faccenda ne ha tante, prima di tutte quella di aver accettato di fare il presidente di un Comitato che solo un domatore di leoni sarebbe in grado di guidare.

Ma al punto in cui siamo c’è poco da scialare: il Comitato deve essere messo in condizioni di funzionare, con l’impegno di Veronesi di tenere conto delle diverse sensibilità che lo compongono e di svolgere il suo mandato con la ricerca della condivisione dei suoi componenti.

Alla prossima puntata?

2 Commenti

  1. Personalmente sono preoccupato che tutti questi chiacchericci ci facciano perdere i fondi destinati al comitato pucciniano.mi chiedo infatti come il maestro Veronesi,nell’ipotesi di sua elezione alla ragione lombardia possa dedicarsi con attenzione alla valorizzazione di quelle strutture cittadine che meritano di essere valorizzate (teatro dl giglio, caffè Caselli) come indicail prof.Sereni che bene ha fatto a sollecitareil sindaco a convocare un consiglio straordinario sull’argomento al quale dovrà partecipare anche il maestro Veronesi.per quanto riguarda la candidatura dello stesso alla regione Lombardia con fratelli d’Italia,(io non condivido) direi che sono fatti suoi dei quali risponderà per una sua eventuale futura attività politica.

  2. Ci risiamo con le polemiche sul maestro Veronesi. Mi sembra che questo pantano diventi più che altro una questione politica, dove c’è stata una chiamata alle armi. Spero che come suggerito dal ormai mitico Professore Sereni nei precedenti interventi , venga fatto un consiglio comunale straordinario sul caso Veronesi con la presenza del maestro che dovrà illustrare i progetti e iniziative per il centenario di Puccini.

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