Francesca Chiocchetti presenta Lucca 2032:“La nostra città merita di più”

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Francesca Chiocchetti non ha certo bisogno di presentazioni: Ministero dei Beni Culturali, CNR, Camera dei Deputati, Samsung e adesso Wind, questo è il suo importante bagaglio professionale. Un bagaglio che la manager ha messo con entusiasmo al servizio di “Lucca 2032”, l’associazione che punta ad avere un ruolo di prim’ordine nella Lucca del domani già a partire dalle prossime elezioni.

La nota manager lucchese Francesca Chiocchetti

Francesca Chiocchetti, perché proprio Lucca 2032?

Siamo un gruppo di persone lucchesi, orgogliose di essere lucchesi, che hanno avuto esperienze molto diverse tra loro. Persone che hanno lavorato e vissuto anche fuori da Lucca: c’è chi è già tornato e chi, come me, spera di tornarci in futuro. Siamo un gruppo di persone che ha voglia e che sente l’esigenza di mettere tutta l’esperienza che ha acquisito nel corso degli anni al servizio della città. Perché? Perché vediamo Lucca in una condizione non buona, che non ci piace. Quindi ci siamo riuniti nell’ottica di elaborare una progettualità, che tenteremo in ogni modo di presentare non appena ci sarà l’occasione giusta.

Lei vive a Roma ma torna spesso a Lucca: in questi anni di amministrazione Tambellini cosa non ha funzionato e cosa, invece, salverebbe di ciò che è stato fatto?

Io non mi permetto di dare un giudizio politico, perché non sono nessuno per poterlo dare. Da banale cittadina dico che tornare a Lucca, a volte, non offre una bella sensazione. Lucca non ha fatto quel salto di qualità che ci si poteva aspettare, non ha mantenuto quel passo al quale è storicamente abituata fin dai tempi dei Guinigi. La nostra è sempre stata una città importante, mentre oggi è completamente fuori dai tavoli che contano. E questo è senza dubbio un fallimento dell’amministrazione Tambellini. Ripeto, il mio non è un giudizio basato sulla politica, è un giudizio basato sullo stato delle cose. Ad esempio, il fatto di aver perso l’occasione di Lucca “Città capitale della cultura”, con le motivazioni che poi sono state date dal Sindaco, lo trovo gravissimo. È stata un’enorme occasione mancata e ho trovato davvero deludente la motivazione che è stata data: non si può pensare che un amministratore non conosca i programmi di un Ministero, la trovo una scusa inaccettabile. E la trovo ancor più inaccettabile se pensiamo al fatto che ci affacciamo al periodo post-pandemico, in una fase di Rinascimento che, con le enormi occasioni offerte dal P.N.R.R., non ci può trovare impreparati, non può trovare Lucca in una condizione di non conoscenza dei programmi e delle opportunità offerte dalle Istituzioni regionali, nazionali ed europee. Cosa manterrei dell’amministrazione Tambellini? Onestamente non lo saprei dire, ci sono molte cose sulle quali mi trovo in disaccordo. In particolare mi trovo in disaccordo – e spero che la prossima amministrazione tratterà il tutto in maniera completamente diversa  – con la gestione del mondo della cultura e degli eventi. Trovo che la vicenda Summer Festival sia a dir poco vergognosa, perché questa è una manifestazione che dà lustro a Lucca nel mondo e che doveva essere salvata e onorata nel migliore dei modi, non trattata come è stata trattata. E ho fatto solo un esempio in mezzo a tante altre cose.

A suo avviso di cosa avrebbe bisogno la città per migliorare e qual è il programma di Lucca 2032 in tal senso?

Il programma di Lucca 2032 lo presenteremo e lo stiamo finalizzando, perché non è un programma fatto a tavolino. È un programma che nasce sulla base dell’ascolto dei cittadini che abbiamo fatto, che stiamo facendo e che faremo: stiamo cercando di capire che cos’è che le persone sentono come prioritario, e sulla base di questo cerchiamo di metterci del nostro per rielaborare e sintetizzare il tutto. Quindi io credo che nel mese di Settembre avremo in mano una progettualità concreta.

Veniamo a Mario Pardini: qualcuno ha definito la sua possibile candidatura come calata dall’alto. Che ne pensa di questa critica?

Mario Pardini non è candidato, questa cosa me la sta dicendo lei adesso [ndr: sorride]. Se Mario venisse candidato sarebbe solo un bene per la città di Lucca, ma non mi sembra che ad oggi sia stato candidato e mi pare anche prematuro parlarne. Come tutti noi dell’associazione, adesso Mario è sicuramente impegnato nel mettere a punto una progettualità da presentare a chi la vorrà ascoltare o a chi penserà che sia utile per l’amministrazione di Lucca dei prossimi dieci anni. Farsi un’idea di quella che sarà la Lucca del 2032 non è una cosa che si risolve in quindici giorni, perché – come dicevo prima – non è un progetto di città fatto sulla base di idee nostre o di richieste di pochi, ma è la traduzione delle istanze di molti.

Mario Pardini a parte, nel centrodestra ci sono a suo avviso altri possibili candidati spendibili?

Non voglio fare nomi perché non faccio parte di nessun partito politico e non sono una figura politica. Io credo che oggi Lucca abbia bisogno di una personalità diversa da quella che si è vista negli ultimi anni. C’è bisogno di un cambio di marcia concreto, reale e sostanziale. Il cavallo di battaglia del centrodestra non può essere l’inseguimento del marchio di “patrimonio dell’Unesco” per le Mura, un blasone importante e prestigioso che, tuttavia, non porterebbe assolutamente nulla alla cittadinanza perché privo di qualsiasi valore effettivo per la città. Serve di più. Abbiamo visto come sono andate le ultime elezioni, che per il centrodestra sono state una perdita che definirei incredibile. Quindi mi auguro veramente che chiunque sarà il candidato del centrodestra alle prossime elezioni sia in grado di fare la sintesi tra tanti spiriti. Dopo di che, se pensiamo all’attuale governo nazionale, onestamente non mi stupisco più di niente, perché dentro ci sono tutti i partiti tranne uno. Quindi riuscire a fare sintesi su un nome in grado di guidare Lucca non è una cosa impossibile, basta averne la volontà ed evitare i soliti personalismi.

Passiamo al centrosinistra: cosa pensa di questo passo in avanti fatto da Raspini e dei presunti tentennamenti di Baccelli?

Mi sembra che anche questa diatriba faccia un po’ parte di vecchie logiche, e perdere tempo dietro a queste cose lo trovo un po’ riduttivo per il centrosinistra stesso. Poi loro hanno sempre avuto un meccanismo che sostengono e inneggiano a ogni pié sospinto, che è lo strumento delle primarie. Quindi, se è vero quello che ripetono sempre, mi pare ovvio che anche a Lucca aspetteremo serenamente le primarie del centrosinistra e vedremo chi le vincerà. L’attuale segretario del PD, alle ultime tornate elettorali di Milano e Bologna, non ha fatto altro che inneggiare a questo sistema come il migliore che si possa conoscere. Quindi mi immagino che anche su Lucca faranno la stessa cosa…in fondo, perché dovrebbero cambiare idea proprio qui?

A prescindere da quanto accade nel PD, qualcuno pensa che Del Ghingaro sia pronto a dimettersi a Viareggio e a candidarsi come Sindaco di Lucca. Secondo molti riuscirebbe addirittura a portarsi dietro alcuni settori dell’attuale centrodestra lucchese. Che ne pensa di questa ipotesi?

Io ritengo che abbandonare un mandato prima della sua fine naturale per prendere un nuovo incarico non sia una buona carta di ingresso. Credo che non sia un buon biglietto da visita e credo che non sia neppure un buon modo per presentarsi a un’altra cittadinanza. Però, ripeto, questo è il mio pensiero. In definitiva, non vedo perché Del Ghingaro dovrebbe essere interessato a mollare Viareggio prima del tempo per andare ad abbracciare i lucchesi, che sicuramente hanno tanti candidati liberi da poter presentare.

Siamo in chiusura: un aggettivo per Tambellini, Raspini, Marcucci, Pera, Barsanti, Pardini.

Tambellini: superato; Raspini: intelligente; Marcucci: molto simpatico; Pera: maestro; Barsanti: stimabile; Pardini: interessante.

Giovanni Mastria
Giovanni Mastria
Nato a Lucca, classe 1991. Scrivo con passione di cultura, attualità, cronaca e sport e, nella vita di tutti i giorni, faccio l’Avvocato. Credo in un giornalismo di qualità e, soprattutto, nella sua fondamentale funzione sociale. Perché ho fiducia nel progetto "Oltre Lo Schermo"? Perché propone modelli e contenuti nuovi, giovani e non banali.

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