Approvato il piano per le barriere anti-caduta, ma i lucchesi dicono ‘no’

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Modificare la storia è inaccettabile”, si legge in alcuni commenti sui Social. Commenti per la maggior parte in disaccordo con il progetto che prevede l’installazione di barriere anti-caduta sulle mura. Quelle mura che per i lucchesi più affezionati hanno sempre rappresentato qualcosa di più di un’identità. Sono bellezza, orgoglio e per qualcuno anche ricordi d’infanzia.

Il Comune di Lucca ha infatti approvato, pochi giorni fa, il progetto definitivo del Piano di Sicurezza delle mura urbane. In primavera, secondo quanto dichiarato, l’inizio della gara per l’affidamento dei lavori. Da tempo la questione è all’attenzione dell’amministrazione comunale a seguito del susseguirsi, negli anni, di alcuni incidenti. Ci si è chiesti come migliorare informazione e fruibilità, soprattutto nei confronti di chi non conosce il posto e quindi i possibili rischi.

Sulla mura ci siamo cresciuti– scrivono in tanti su Facebook – e abbiamo sempre rispettato i limiti e i cartelli di sicurezza”, “Dove sono le Belle Arti? Un monumento così bello dovrebbe restare tale”, “L’opposizione raccolga tutte le proteste e sia presentata una mozione”. Largo poi all’ironia: “Le barriere mettetele in testa ai citrulli”, “Se magari ‘i brodi’ guardassero dove camminano non ci sarebbe bisogno di nessun intervento”. Insomma, l’idea dei prossimi lavori sulle mura, almeno a caldo, non va giù.

Da un piccolo sondaggio svolto su un campione di 61 persone (età media 47 anni), 56 hanno espresso disappunto chiedendo più manutenzione nei punti critici e soluzioni alternative, come guide o cartelli di divieto più chiari per i più piccoli e per i turisti. C’è chi addirittura vorrebbe organizzare una raccolta firme a proposito, chi chiede di avere voce in capitolo e propone un confronto aperto con gli assessori e il sindaco. In pochi, vista anche l’approvazione della Soprintendenza, hanno affermato invece di volerne sapere di più sul progetto e sull’effettivo impatto ambientale che potrebbe comportare.

Stando agli atti, lo Studio di fattibilità per il restauro e la valorizzazione delle mura urbane è stato approvato dalla giunta comunale il 12 maggio 2019. Il progetto sarà eseguito, in parte, grazie ai 2 milioni di finanziamento da parte del Ministero dei Beni Culturali. Il via libera al piano definitivo sarebbe dovuto avvenire entro giugno (2019), mentre di quello esecutivo il termine fissato era la fine di settembre. I lavori sarebbero dovuti iniziare nel 2020 poi, causa pandemia, il tutto si è poi protratto fino a pochi giorni fa. Dove sono le Belle Arti? Le linee principali sulle quali si baseranno i lavori sarebbero già state discusse e condivise con la Soprintendenza archeologica, Belle Arti e paesaggio della Provincia di Lucca e Massa Carrara.

Secondo quanto già annunciato, una volta rimosse le più che discusse reti da cantiere installate dopo la caduta del bambino francese, non è previsto l’inserimento di alcuna balaustra esterna ma saranno restaurati tutti i parapetti in terra battuta per consentire ai visitatori di notare meglio il limite entro cui sporsi. E’ sul lato interno invece, dopo la riqualificazione dei cartelli già presenti e l’aggiunta di nuovi più chiari ed evidenti che, nei pressi delle casermette e delle rampe, sarebbe prevista l’installazione delle ringhiere di ferro (barriere anti-caduta), simili a quelle situate al baluardo la Libertà.

Percepita come una ‘bischerata’, è questa idea delle ringhiere di sicurezza a non essere ben accolta dai cittadini nonostante le rassicurazioni del sindaco Alessandro Tambellini che ha più volte ribadito che l’intervento previsto non snaturerà in alcun modo la bellezza del monumento ma ne garantirà solo una maggiore sicurezza senza stravolgerne l’aspetto generale e l’accessibilità.

No”, dicono in molti chiedendo misure ‘meno invasive’ che richiamino alla responsabilità personale di tutti, visitatori e non, piuttosto che delle sole mura, in nome di quel legame profondo che ognuno di loro ha verso il monumento ‘invidiatoci da molti’. Rimane allora da chiedersi se davvero non vi siano soluzioni alternative per evitare i possibili incidenti che potrebbero accadere nei punti di maggiore criticità del perimetro. Soluzioni che non alterino in nessun modo ‘gli occhi di chi le guarda’.

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