Iniziata la stagione più calda. Questo mese di giugno si chiude al secondo posto dei più caldi degli ultimi 90 anni. Con un primato di siccità

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Gli ultimi giorni di questo mese di giugno hanno lanciato la volata per conquistare la massima temperatura dell’estate 2025. Una sfida che tradizionalmente coinvolge i due mesi di luglio e agosto.

Venerdì 27 giugno si è registrata a Lucca, sempre prendendo come riferimento la stazione regionale che si trova nell’Orto botanico, una temperatura massima, considerando la media su 15 minuti, di 35,4 gradi C e una massima, considerando la media su 5 minuti, di 35,5 gradi C, alle ore 14,40. Sabato 28 giugno si sono raggiunti 38,2 gradi C considerando la media su 5 minuti, alle ore 15,45; ovvero una temperatura di 37,9 gradi C considerando la media su 15 minuti fra le ore 15,30 e le 16,00. Ieri domenica 29 giugno la temperatura massima ha raggiunto 38,0 gradi C considerando la media su 5 minuti, alle ore 15,30 e 15,35; ovvero una temperatura di 37,6 gradi C considerando la media su 15 minuti fra le ore 16,15 e le 16,30.

Con i valori di questi ultimi tre giorni il mese di giugno 2025 si è piazzato al secondo posto nella classifica del più caldo degli ultimi 90 anni. Il primato assoluto resta al giugno 2003, che rientrava nella rovente estate di 22 anni fa. Giugno 2003 registrò una temperatura media di 25,7 gradi C, mentre questo mese finora si trova a una media di 25,4 gradi C. Ciò a fronte di una temperatura media del mese di giugno, prendendo come riferimento gli ultimi 90 anni, di 22,2 gradi C. Guardando invece alla media degli ultimi 25 anni si evidenzia che la temperatura di giugno è salita a 22,9 gradi C e addirittura a 23,0 gradi C negli ultimi cinque anni.

Considerando la media delle temperature del periodo estivo, dal primo giugno al 30 settembre, emerge che dopo il 2003 abbiamo in classifica proprio i tre anni precedenti: nell’ordine il 2022 (differenza di 0,2 gradi C rispetto all’estate 2003), il 2023 (differenza di 0,4 gradi C rispetto al 2022) e il 2024 (differenza di 0,1 gradi C rispetto al 2023). Per questo si parla ormai di valori da «nuova estate italiana» che è sempre più rovente rispetto al passato, in particolare rispetto all’estate tipica del secolo scorso.

Da ricordare anche che il centro storico di Lucca, come ogni estate, è tra le cinque zone più calde della provincia lucchese, contendendo il primato assoluto, giorno per giorno, alle stazioni meteo regionali del Monte Pisano Nord (si trova a nord-est di Vorno), di Montecarlo, di Capannori e di Pieve di Compito.

Nel frattempo, questo mese di giugno si sta concludendo con appena 1,2 millimetri di pioggia sul centro storico di Lucca, valore che lo colloca al quarto posto nella classifica del più siccitoso dal 1916. In realtà ci sono stati due anni con giugno senza pioggia a Lucca nel 1952 e nel 1976 mentre il giugno 1945 fece registrare appena un millimetro. In pratica era da 80 anni che non si registrava un giugno con così poca pioggia nel centro storico di Lucca, tralasciando i due anni rimasti totalmente senza precipitazioni. Anche allargando lo sguardo all’intero bacino del Serchio, dopo il primo quadrimestre dell’anno che è stato molto umido, negli ultimi due mesi stiamo assistendo a un ritorno di valori da siccità. Siamo tornati a definizioni oscillanti tra la “siccità moderata” e la “siccità severa” guardando all’indice SPI (standardized precipitation index).

Valori di pioggia che stanno riportando il livello della falda idrica ai livelli di inizio anno, addirittura più in basso. Il freatimetro di Salicchi, dove si trova lo storico campo pozzi dell’acquedotto cittadino, registrava un livello della falda a inizio anno a quota meno 6,07 metri (il giorno 4 gennaio). Tale livello era risalito di un metro e 74 centimetri grazie alle piogge, attestandosi a quota meno 4,33 centimetri il 18 marzo scorso. Poi la siccità di questi ultimi due mesi ha riportato il livello della falda a quota meno 6,22 nella giornata di sabato scorso 28 giugno, dunque una discesa di ben un metro e 89 centimetri.

L’analisi dei dati del caldo a Lucca negli ultimi 50 anni, ovvero dal 1975 al 2024 evidenziano vari fenomeni che meritano di essere evidenziati. Per esempio, sono aumentati i giorni (26 in più) con temperatura percepita maggiore di 32 gradi C o con temperatura maggiore di 35 gradi C. Sono aumentate anche le notti (35 in più) con temperatura minima maggiore di 20 gradi C nella fascia oraria dalle 21 alle 8 del giorno dopo.

Fondamentale, per evitare disagi e malori, seguire le indicazioni e consigli per difendersi dal caldo. Gli effetti delle ondate di calore possono infatti provocare danni alla salute, in particolare alle persone della terza età, più esposte ai disturbi provocati dalle temperature elevate. 

Vediamo le indicazioni e i consigli forniti dagli esperti e soprattutto dai medici. 

In casa

  • scegli le prime ore del mattino per rinfrescare i locali dell’abitazione;
  • impedisci l’ingresso dei raggi solari con tende alle finestre, persiane, veneziane e scuri per controllare la temperatura delle stanze;
  • soggiorna nelle zone più fresche della casa e preferisci gli ambienti ventilati;
  • cerca di trascorrere poco tempo ai piani alti delle abitazioni con tetti e solai non bene isolati e nelle zone esposte al sole: non ricevono la giusta areazione;
  • limita l’uso dei fornelli e del forno che tendono a riscaldare l’ambiente domestico;
  • lavati con acqua tiepida: rinfresca e dà una sensazione di benessere;
  • privilegia l’uso di un condizionatore d’aria, ma è buona regola non abbassare eccessivamente la temperatura rispetto all’esterno per evitare bruschi sbalzi termici;
  • se usi ventilatori meccanici non indirizzarli direttamente sulle persone e regolali in modo che l’aria circoli in tutto l’ambiente;
  • bevi molti liquidi e preferisci bevande non alcoliche e senza caffeina. Adotta un’alimentazione leggera a base di frutta, verdura, pesce e conserva al fresco gli alimenti;
  • a letto evita coperte e pigiami aderenti, meglio un lenzuolo.

Fuori casa

  • evita di uscire nelle ore calde della giornata (dalle 11 alle 17) ed evita l’esposizione diretta al sole;
  • preferisci i vestiti di colore chiaro, non aderenti e possibilmente di cotone e lino (evita fibre sintetiche). Non dimenticare occhiali da sole e cappello;
  • se svolgi attività fisica, programmala al mattino presto o dopo il tramonto;
  • trascorri più tempo possibile in ambienti climatizzati (negozi o altri luoghi pubblici).

In auto

  • se l’auto non ha climatizzatore, evita di viaggiare nelle ore più calde della giornata;
  • se hai parcheggiato l’auto al sole, prima di iniziare il viaggio, ventila l’abitacolo per abbassare la temperatura interna;
  • se devi fare un lungo viaggio porta dell’acqua con te, potrà essere utile soprattutto nel caso di code o rallentamenti;
  • non lasciare persone o animali, nemmeno per brevi periodi, nell’auto parcheggiata al sole;
  • se l’auto è climatizzata, prima di fermarsi per la sosta, regola la temperatura su valori di circa 5°C inferiori a quella esterna;
  • usa tendine parasole;
  • evita di orientare le bocchette della climatizzazione verso il conducente e i passeggeri.

Uso dei farmaci

  • leggi attentamente le modalità di conservazione riportate sulle confezioni dei farmaci. Qualora non fossero esplicitate, conserva i farmaci nella loro confezione, lontano da fonti di calore e da irradiazione solare diretta e, comunque, a temperatura inferiore ai 30°C;
  • il caldo può potenziare l’effetto di molti farmaci utilizzati per la cura dell’ipertensione e di molte malattie cardiovascolari. E’ opportuno quindi effettuare un controllo più assiduo della pressione arteriosa ed eventualmente richiedere il parere del medico curante.
  • Ogni decisione sulla terapia deve essere presa sempre in accordo con il medico alla luce di ogni singola situazione clinica.

Per ulteriori informazioni il Centro di ascolto regionale, numero verde 800.55.60.60, è a disposizione, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15, per informazioni su quali accorgimenti adottare e, in caso di terapie croniche che possono richiedere una rimodulazione dei dosaggi durante il periodo estivo, e che pertanto necessariamente vedranno coinvolti i medici curanti. 

Negli ultimi anni, a fronte dei cambianti climatici che si stanno registrando, sono state definite sempre più mirate linee di indirizzo (https://www.regione.toscana.it/documents/10180/17345943/DatiSegnatura_Linee+di+indirizzo+per+la+protezione+dei+lavoratori+dagli+effetti+del+calore_2023.pdf/563574d6-c801-9ef1-6936-49e8a3ff2525?t=1686226550152) anche per la protezione dei lavoratori dagli effetti del calore e dalla radiazione solare. La Regione Toscana nei giorni scorsi ha nuovamente invitato tutte le associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, ad adottare tali linee di indirizzo al fine di proteggere i lavoratori dai rischi causati dal calore e dalle radiazioni solari, con la raccomandazione di seguirle anche per tutti i lavoratori stagionali. Tali linee di indirizzo contengono disposizioni utili a prevenire malori dovuti al caldo, forniscono informazioni sui fattori che ne determinano l’insorgenza e su come intervenire per contrastare i malesseri psico-fisici che ne possono conseguire.

Si tratta di misure di tutela fondamentali da applicare in tutte le lavorazioni all’aperto e in quelle che avvengono in ambienti chiusi non climatizzati, ove le condizioni termiche siano influenzate dalle condizioni meteoclimatiche esterne.

Nel documento sono indicate in particolare le azioni per mitigare i rischi causati dalle elevate temperature, quali:

  • rendere disponibili e accessibili acqua e aree ombreggiate per le pause
  • favorire l’acclimatazione dei lavoratori aumentando gradualmente i carichi di lavoro e l’esposizione al calore e favorendo l’effettuazione di frequenti pause per l’approvvigionamento di acqua e il riposo all’ombra
  • la revisione dell’organizzazione dei turni di lavoro, riprogrammando ad esempio le attività che non sono prioritarie e che sono da condursi all’aperto nei giorni con condizioni meteoclimatiche più favorevoli o pianificando le attività più impegnative dal punto di vista fisico durante i momenti più freschi della giornata
  • l’attenzione agli indumenti da lavoro forniti
  • la necessità di fornire ai lavoratori adeguata formazione e informazione.
  • gestione dei rischi per lavoratori in regime di auto restrizione idrica per motivi religiosi o altri motivi (Es. Ramadan)

L’aggiornamento del documento è stato fatto in collaborazione con il CNR – Istituto per la Bioeconomia e l’INAIL – Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale, Laboratorio di Epidemiologia Occupazionale e Ambientale.

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