Villa Mansi: fra storia e leggenda

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Nella piana di Lucca esistono ville da sogno, palazzi da mille e una notte, che mantengono intatta la loro fama anche a distanza di molti secoli. Fra queste ville, una delle più ammirate è Villa Mansi, la quale ha acquistato ancora più popolarità grazie alla leggenda a cui è legata. Ma andiamo per gradi.

Questo storico palazzo è situato a Segromigno in Monte e presenta una facciata in stile manierista, evidenziata dalla veduta libera del folto prato che caratterizza il terreno intorno alla villa. Esiste una documentazione molto ricca, narrante le vicende di questo edificio, che è stata costruito nel XVI secolo dalla famiglia Benedetti. Nel 1599, la proprietà passò ai Cenami, che mantennero la struttura del palazzo in modo fedele all’originale: pianta rettangolare molto semplice, con un salone centrale sul quale si affacciavano le altre stanze, mentre attorno all’edificio si stendevano terreni agricoli, orti e semplici giardini.

Le cose cambiarono nel 1634, grazie all’intervento dell’architetto di Urbino, Muzio Oddi, il quale diede una nuova impronta alla villa, seguendo lo stile barocco francese, su richiesta dell’abate Paolo Cenami che viveva a Parigi. I lavori causarono all’edificio principale un ingrandimento verso valle, poi venne costruita una facciata monumentale, con un portico rialzato al quale si accede da due rampe di scale, sopra il quale troviamo un’altana. Ai lati due ali più basse sottolineano lo slancio della parte centrale. La denominazione Mansi inizia a partire dal 1675, anno dell’acquisto di Ottavio Mansi. Successivamente vennero introdotte nuove migliorie, come quella del 1742 con l’aggiunta delle statue nella parte superiore. Il parco, invece, nato come giardino all’italiana, adesso presenta le caratteristiche di un giardino all’inglese.

In molti associano Villa Mansi, alle vicende di Lucida Mansi, la bella moglie di Gasparre Mansi, passata alla leggenda per aver stretto un patto con il demonio, affinché quest’ultimo le regalasse altri trent’anni di giovinezza. I racconti dicono che la donna fosse avida di giovani amanti, che poi giustiziava gettandogli nell’abisso tramite una botola presente nella camera da letto della villa. Sempre una delle leggende riguardo la figura di questa controversa donna narra che, allo scadere del patto il diavolo si prese l’anima di Lucida Mansi, portandola negli inferi passando da una voragine aperta proprio all’interno della sua stanza nuziale.

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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