Lucca in Azione si presenta: progetti e soluzioni della sezione lucchese del partito di Calenda

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Anche nella nostra città si è costituito il gruppo “Lucca in Azione”, sezione lucchese del partito “Azione”
di Carlo Calenda. Per conoscerli meglio abbiamo fatto una piacevole chiacchierata con Emiliano Paoletti,
portavoce del gruppo, il quale ci ha illustrato visione politica, progetti, soluzioni e prospettive della nuova
formazione politica.

Paoletti, abbiamo letto attentamente il manifesto programmatico di Lucca in Azione. Le chiedo: in
concreto come incentivereste il ritorno dei residenti in centro storico?

Creando un sistema efficiente di mobilità sostenibile, che consenta l’accesso rapido e veloce; agendo sulla tassazione di competenza comunale, rafforzare e promuovere l’esistente Accordo Territoriale al quale recentemente sono stati aggiornati i parametri rendendo più conveniente locare a canone concordato; riportando in città le funzioni ed i servizi che nel tempo l’hanno abbandonata. Lucca purtroppo soffre, come altre città italiane, non tutte a dire il vero, di eccesso di offerta di locazioni turistiche. È di circa un anno fa l’allarme del Sunia circa gli sfratti attuati ai danni degli inquilini lucchesi per far luogo a locazioni turistiche. Bisogna investire questa rotta, rendendo non più conveniente la locazione turistica.

Inoltre sviluppando le attività commerciali e culturali di cui si parla anche nel nostro documento e aumentando il numero dei parcheggi per i residenti e la frequenza delle navette con i parcheggi scambiatori.

Rimaniamo sul punto: cosa ne pensa della questione che sta interessando il Bar Monica? Siamo arrivati al
sequestro preventivo disposto dalla Procura sulla base di numerosi esposti da parte dei residenti della
zona. Ancora una volta le posizioni di esercenti e residenti sembrano inconciliabili…

Gli esercenti devono poter serenamente svolgere la loro attività di impresa, perseguendo, come è ovvio, la sua massima redditività, ma non possono pretendere di far ciò ai danni dei residenti. Si deve trovare un punto di equilibrio, regole certe, che vanno fatte rispettare. L’intervento della procura è stato un atto di accusa e l’estremo rimedio all’inerzia del comune.

Mercato del Carmine, Manifattura e Caffè Di Simo, tre questioni annose cui avete fatto menzione nel
vostro documento: ecco, se voi foste al posto dell’Amministrazione Comunale cosa fareste?

Al momento non abbiamo dati e informazioni che ci permettono di individuare provvedimenti operativi che consentano di realizzare quanto auspicato da anni da tutte le amministrazioni che si sono succedute.Sicuramente il ripristino del mercato del Carmine, così come la fattibilità di un grande complesso museale alla manifattura dotato di proprio parcheggio al piano terra, sono ipotesi che stiamo analizzando ma che hanno criticità e difficoltà oggettive che non possono essere superate senza un’approfondita valutazione.Per gli esercizi storici, una nostra proposta sarà quella di incentivare con benefici fiscali la gestione dei locali storici e la loro rivalutazione.

Avete fatto riferimento alla necessità di maggiori telecamere sul territorio, e questo si pone in leggera
antitesi rispetto alle posizioni garantiste di Calenda. Ma non sarebbe meglio più cultura della legalità e
meno invasione della libertà personale?

Premesso che concordiamo sulla necessità di incrementare la cultura della legalità e la libertà delle persone, crediamo che l’installazione di telecamere in luoghi pubblici sia necessaria per incrementare la legalità e la sicurezza del territorio.È evidente che non è la repressione l’arma più efficace per garantire la convivenza civile, è imprescindibile l’educazione alle regole ed al rispetto, ma non dimentichiamo che ’educazione ha come sua necessaria componente il controllo.

Lavoro e green, voi avete un’idea ben precisa circa la creazione di posti di lavoro tramite incentivi alle
aziende attente e sensibili alla questione ambientale: ci dice qualcosa di più?

La green economy è un processo culturale appena iniziato che dovrà essere articolato e programmato a livello centrale, ma dovrà trovare la più ampia condivisione e diffusione da parte degli organismi locali. Le statistiche ci dicono che Il 2019 è stato un anno record per gli investimenti ecologici, che per moltissime imprese italiane la green economy è diventata uno strumento per affrontare le sfide del futuro; inoltre sembra che il 19% del fabbisogno di competenze sarà assorbito dal solo tema della sostenibilità nei prossimi cinque anni. Tutte queste premesse aprono nuovi scenari, attuabili anche nella nostra città; soprattutto c’è la necessità che Lucca si apra e faccia propri tanti temi ambientali, spingendo sull’efficienza energetica e l’impronta ecologica della nostra città e delle sue attività, promuovendo il benessere ambientale come valore imprescindibile.

Nel vostro manifesto si parla molto di centro storico. Per le periferie, invece, che cosa avete in mente?

Bisogna pensare a Lucca in una dimensione unitaria. Centro storico e periferie vanno considerate come un unico grande centro città. Le mura non devono più costituire un ostacolo, al contrario devono essere soltanto un monumento, facilmente attraversabile. La circonvallazione deve divenire strada di città, interna alla città e riservata al traffico cittadino. La nostra città ha dimensioni molto modeste e considerare Sant’Anna o San Vito periferia suona davvero ridicolo. La priorità è la mobilità, ovviamente sostenibile. Nel momento in cui si garantisce la possibilità di spostamenti rapidi sull’intero territorio cittadino, gli interventi possono e debbono essere pensati unitariamente. Occorre incentivare la qualità degli interventi e delle trasformazioni urbanistiche nelle periferie e dei paesi con specifiche leve fiscali e con semplificazioni autorizzative, potenziando il processo di valutazione e condivisione con la comunità dei progetti più significativi. Crediamo che il Piano Operativo, seguendo le indicazioni del Piano Strutturale, debba individuare gli interventi che hanno la potenzialità di incrementare l’identificazione e l’identità dei luoghi e favorire la nascita o il rafforzamento dei centri di quartiere.

In vista delle elezioni comunali del 2022, come vi collocherete?

Ci pare prematuro formulare oggi qualsiasi ipotesi, sicuramente la linea che terremo è quella della coerenza alle nostre proposte sostenendo o promuovendo candidati solidi, stando al di fuori dalle sabbie mobili di populisti e sovranisti e degli slogan privi di contenuti.

Vuole aggiungere altro?

Si, in chiusura vorrei precisare una cosa. Abbiamo parlato delle principali tematiche su cui verterà il lavoro dei prossimi mesi del gruppo di Lucca in Azione, si tratta di una traccia di lavoro che andrà approfondita e sviluppata allargando e promuovendo il dibattito ed il confronto con gli altri partiti e con le associazioni dei cittadini e con chi vorrà contribuire.

Giovanni Mastria
Giovanni Mastria
Nato a Lucca, classe 1991. Scrivo con passione di cultura, attualità, cronaca e sport e, nella vita di tutti i giorni, faccio l’Avvocato. Credo in un giornalismo di qualità e, soprattutto, nella sua fondamentale funzione sociale. Perché ho fiducia nel progetto "Oltre Lo Schermo"? Perché propone modelli e contenuti nuovi, giovani e non banali.

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