La Rocca di Lucchio, l’ultimo baluardo della Repubblica di Lucca

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Lucchio è un paese arroccato alle pendici del Monte Penna di Lucchio, nella Val di Lima, al confine con la provincia di Pistoia e al cospetto dell’Appenino Tosco-Emiliano. È un agglomerato di case in pietra che si sviluppano in senso verticale, come se l’una fosse costruita sopra l’altra. La natura è sicuramente la padrona di questa zona, come dice la toponomastica, Lucchio deriva dal latino lucus, luogo ricoperto di boschi. Ancora oggi lo scenario non è cambiato rispetto al passato più lontano, così come la presenza della Rocca al culmine del paese, in posizione sopraelevata e con la possibilità di dominare tutta la zona sottostante. I fasti antichi sono un ricordo, anche se la sua solida struttura resiste fiera ed è visibile a occhio nudo.

Questa fortezza ha un’origine antichissima, alcuni la collocano addirittura sul finire dell’epoca romana, altri intorno all’anno 1000-1100. Compare per la prima volta nelle cronache di Lucca intorno all’anno domini 1327, in un documento in cui si sottolineava il suo importante ruolo strategico di presidio. Divenne in breve tempo il baluardo nord-orientale della Repubblica di Lucca, specialmente in occasione della lotta sostenuta dagli abitanti per opporsi all’invasione dei Fiorentini nel 1437. Nel corso dei secoli subì svariati assedi e nel 1525, tradì Lucca dando ospitalità a due esponenti della famiglia Di Poggio, che volevano conquistare il potere nella città.

A mano a mano perse la sua importanza, tanto che sul finire del 1600 venne soppresso il posto di castellano e gli interventi di manutenzione furono assegnati alla comunità del paese, di per sé povera. Sotto Carlo Lodovico di Borbone, la fortezza fu venduta alla famiglia Pacini, che la convertì in abitazioni e in terreno ad uso agricolo. Nonostante tutte le vicende belliche e non solo, la Rocca di Lucchio resiste agli urti del tempo e ancora oggi troneggia sul suo colle. Per questo motivo merita una visita da parte degli appassionati del genere.

Foto di Max Lazzi

Tommaso Giacomelli
Tommaso Giacomelli
Giornalista e giurista, le passioni sono per me un vero motore per vivere la vita. Sono alla ricerca inesausta della verità, credo nel giornalismo libero e di qualità. Porterò il mio contributo a "Lo Schermo" perché si batte per essere una voce unica, indipendente e mai ordinaria.

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