La banana, soprattutto.

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Senza scivoloni Lucca Changes c’è e non ci lascia soli. 

Quest’anno Lucca Comics è cambiato mentre il mondo stava cambiando, ed è giusto così. Severo, ma giusto. Uno su tutti: ha fatto finta di finire, in realtà continua. Sarà questo il principale cambiamento, non ve ne siete accorti? Mentre i fiumi di cosplayers si sono resi poeticamente invisibili gli eventi di Lucca Changes continuano, con la forza dell’online.

Un esercito silenzioso ma attento ha popolato gli streaming, le dirette social, che continueranno anche su Raiplay, fino a febbraio e ha trovato luna squadra di staff dedita e altrettanto attenta, a far bene. Ha detto giusto magister Roberto Recchioni – asse artistica portante non solo della Bonelli e storyteller di Lucca Changes – nell’offrire un plauso alla manifestazione che poteva tirare i remi in barca e invece no, “era molto più facile non fare niente, e invece voi ci siete stati.” 

Lucca Changes ha cambiato passo, per quest’anno, ma non ha smesso di camminarci a fianco. Questo dovrebbe far sentire tutti un po’ meno soli.

palazzi monumentali di Lucca, il suo Centro, il suo Teatro, sono diventati set e contenitori di televisioni (letteralmente, “visioni da lontano”) perché la lontananza diventasse più vicina, e il “peso” del non esserci, della libertà contingentata, più leggero.

Ecco, la leggerezza. Si dice che ne abbiamo tutti tanto bisogno ed è vero.  Subito – per passione – mi saltano alla memoria i giri di fox trot di Fred Astaire e i sorrisi smaglianti delle dive holywoodiane a salute le truppe americane in guerra, anni  40/50: la leggerezza.

Di quella leggerezza lì, dice, anche morbida, ne sentiamo davvero tanto la necessità e si diventa tutti poi un po’ più buoni. No, non è l’illusoria e perversa morbida leggerezza del pandoro natalizio  denso di grassi idrogenati, ma quella di chi magari un fumetto mica l’ha letto mai, ma vive come se lo fosse. Anzi, lo è. 

Elettra Lamborghini, 26 anni, ci rende tutti non solo meno soli ma anche felici finalmente, del suo essere “leggera”. Disegnata con il pennello, ma non di un disegnatore su carta, però sembra, non ha ceduto ed è arrivata a Lucca Changes, per conclamare la sua gioia di essere stata scelta dagli editori di Becco Giallo per interpretare se stessa: Wonder ElettraLuca Vanzella, valente sceneggiatore fumettista, ha superato a pieni voti l’esame di elettrologica, e ha lasciato che la vita della soubrette – già sufficientemente pubblica – scivolasse leggera sulle pagine della graphic novel che porta il titolo coerente di “Dea del ritmo”.

Elettra dice (e sa) di piacere a grandi e piccini.

Piace ai grandi sicuramente per il carattere. Ai piccini anche, e ci sta. Ma forse un po’ più per gli occhi, che ridono nonostante la mascherina.  

Il carattere si vede dagli occhi.

Infatti afferma che è principalmente per il carattere che ci si afferma, e come darle torto, guai a pensare che la natura familiare l’abbia sostenuta nel farla emergere più di quel che magari non avrebbe fatto.

Un’ovvietà da pensare. Infatti non lo penso.

Credo invece che ogni era abbia ciò che la rappresenta, e quindi anche le sue icone a fumetti, e che siano anche di carne è irrilevante.

Mentre penso così Elettra è felice di vivere spontanea e luminosa del suo essere se stessa, con i suoi cani, i suoi cavalli e tutto il resto, sia sui social, nella vita organica, e ora anche nella “Dea del ritmo”, che ancora prima di uscire ha riscosso un buon successo di prenotazioni.

Perché di leggerezza ne vorremmo tutti prenotarne a chili. E anche di carattere.

Durante la conversazione si scopre che ha frequentato un anno di Esedra a Lucca, e che in città è tornata diverse volte da Renè, per firmare i suoi dischi  – ma quanti ne ha fatti? – ma che no, a Lucca Comics non c’era mai stata, anche perché lei non legge e non guarda fumetti. Se mai si dovesse travestire però sceglierebbe Pippo, perché è proprio grazie a Paperino ( Topolino, ndr) che dobbiamo il suo unico contatto con la fumettologica (se esiste l’elletrologica esisterà anche la fumettologica, giusto?).

Io la guardo e comincio a sentirmi più leggera. È vero.

La leggerezza mi pervade, quell’essere “se stessi”  così garrulo e spietato, quel completino con tutte le banane sbucciate mi inebria i sensi, sono grande e piccina, e allora volo, o meglio, scivolo, perché se tutto è così naturale e se stesso, le bucce di banana da qualche parte restano sempre…e scivolo. 

Scivolo e mi alleggerisco del presente incombente, delle preoccupazioni, delle occupazioni disoccupate, della Scuola, dei figli, di tutto. 

Scivolo e volo, ispirata da Elettra che guardo senza proferir parola, verso il ricordo in bianco e nero di Betty Boop, un personaggio immaginario dei cartoni animati acerbi, ideato da Grim Natwick negli anni ’30 di un secolo fa e ispirata proprio da una cantante  ( certa Helen Kane del Bronx). 

Continuo a volare e risuona in testo “Musica e il resto scompare” (ehi, qui pian piano scompare davvero tanto), no, bensì il jingle di Mariarosa, la bambolina rubiconda e fiera del Lievito Bertolini(grande protagonista dei nostri lockdown), perché anche Mariarosa piaceva a grandi e piccini: era il carattere. E volando, in un attimo, arrivo a Pollon, il personaggio del manga di Hideo Azuma (che voleva diventare proprio una Dea) e le poppe ( citando dal cartone) di Afrodite, le rincorse di Era dietro al  briccone di Zeus, il carro del sole, Eros…ed ecco che parte anche l’amato reggaeton. Ci sta. “Si fa una ballatina, e via”, una sgrollatina (twerking) e via. Anche io ballo. Sgrollo leggera. Mi sento praticamente una piuma.

Sono la piuma di Forrest Gump.

E la banana, soprattutto.

Lucca Changes cambia come siamo cambiati un po’ tutti, come è necessario che sia. E si continua. Con cura e leggerezza, anche quando è difficile averla. Quel planare dall’alto sulle cose che suggeriva Calvino.  E naturalmente carattere, tanto.

Debora Pioli
Debora Pioli
Pianista e italianista di formazione, con specializzazione in comunicazione politica, dell’arte e della differenza di genere. Librettista d’opera, autrice di prosa e poesia, lavoro come content strategist e personal writer. Madre di Viola e Leonardo. Mi piace stare “Oltre Lo Schermo.”

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