Storie di Lucca.
Eroi nascosti, dimenticati da una storiografia non sempre precisa e storicamente corretta.
Sciatta diciamo… a volte per opportunismo, calcolo ideologico, o semplice miseria umana. Cerchiamo di porvi rimedio. Un rimedio storico.
Negli 80 anni dalla Liberazione ci sta bene un ricordo generale. Di tutti.
Domenico BOTINDARI, fu Mauro e Corso Marietta, nato a Reggio Calabria il 30 settembre 1898; deceduto in combattimento a Lucca, il 4 settembre 1944.
Maresciallo Capo dei Carabinieri Reali.
C’è una pietra ricordo in Via Vittorio Veneto, in alto sul portone del civico 14, accanto alla ex Farmacia Landi. È un po’ scolorita… si legge male, è anche un pò alta…

L’epigrafe ci parla di Liberazione, 4 settembre 1944, sacrificio… offerta della vita… servizio per la Patria.
Strano, in tutte queste abbondanti rimembranze questa gli deve essere scappata. O volutamente ignorata.
Vediamo come è andata.
Per fortuna gli archivi documentali dell’Arma, precisi ed efficaci ci danno molte informazioni,
Botindari Domenico, Maresciallo capo dei Carabinieri Reali.
Viene incorporato come soldato il 30 marzo del 1917, poi passa nell’Arma e viene nominato Carabiniere tre anni dopo, il 18 marzo 1920.
Quindi la nomina a Vicebrigadiere il 15 luglio 1921, Brigadiere 5 anni dopo, e ben 10 anni dopo, il 30 giugno 1936 la nomina a Maresciallo d’Alloggio!
Ebbe diversi trasferimenti nel suo servizio, Messina, Trieste, Catanzaro, e infine Livorno.
Il Comando dei Carabinieri Reali di Lucca dipendeva appunto dalla Legione di Livorno.
Lo Stato di Servizio ci riporta anche che… “autorizzato dal Comandante con lett. nr 3011/2 del 25 luglio 1926, potè contrarre matrimonio il 29 settembre 1926 con la signorina Granisera Buonaccorso dalla quale ebbe due figli”.
Durante il suo servizio si guadagnò una Croce al Merito di Guerra in data 10 ottobre 1922, e successivamente, il 24 luglio del 1925, come Vicebrigadiere a piedi… “In servizio ad un nucleo mobile, giunto in un comune ove, durante la notte, doveva attuarsi un servizio diretto da un funzionario di P.S. per conseguire la cattura di un pericoloso latitante, eseguiva di propria iniziativa, sagaci indagini intese a conoscere il di costui rifugio, e appreso che il ricercato trovavasi nel proprio domicilio, con abile mossa vi penetrava con i dipendenti, conseguendone la cattura. Castellana (Palermo).
Questa azione gli fruttava un Encomio concesso dal suo Comandante.
Veniamo al 4 settembre del 1944. Lucca, la situazione interna è caotica.
Botindari si trova in servizio presso il Comando Carabinieri in Cortile degli Svizzeri; di fronte è allocata anche la Regia Questura, esattamente dove adesso c’è il piccolo Museo del Risorgimento…
Ricevuta notizia che le soldataglie tedesche in ritirata ormai, stanno saccheggiando delle abitazioni civili li vicino, in particolare in Via Vittorio Veneto, si fa affiancare da alcuni poliziotti e alcuni civili, e si reca sul posto per impedire la razzia e il saccheggio.
Ha chiarissimo il suo dovere di Maresciallo Capo dei Carabinieri Reali e Ufficiale di Polizia Giudiziaria.
Impedire di portare a termine il reato ed assicurare i colpevoli alla giustizia.
Antepone tutta la sua vita, la sua famiglia, moglie, due figli, tutto passa dietro il suo dovere.
Non esita. Va dove sa di dover andare.
Giunto in prossimità della Farmacia Landi, nei pressi del civico 14, cerca di fermare i soldati tedeschi che hanno fatto razzia nella casa, ma questi, meglio armati, lo uccidono con una raffica di mitra.

…
Il Generale Alexander gli concederà postumo il “Certificato di Patriota n.1885” con la qualifica …“Patriota dall’agosto al settembre 1944”.
Poi la Storia passa… diventa più tenue, leggera.
L’Associazione Carabinieri lo ricorda sempre, ma la storiografia locale tende a dimenticarlo. Succede.
La targa è posta in alto, si legge male… poche cerimonie.
Poi, l’oblio della memoria.
In fin dei conti è solo un maresciallo dei carabinieri…
Per gli altri. Per chi, come me, ha indossato per decenni una uniforme è un eroe.
Che antepone senza esitare la sua vita per compiere fino in fondo il suo dovere.
Difendere la sua gente, la popolazione, gli italiani.
E paga con la vita questo suo preciso e imperativo impegno di servizio.
Il Servizio per la sua Patria.
Onori al Maresciallo Capo dei Carabinieri Domenico BOTINDARI.
